Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.922,16
    +40,66 (+0,12%)
     
  • Dow Jones

    37.986,40
    +211,02 (+0,56%)
     
  • Nasdaq

    15.282,01
    -319,49 (-2,05%)
     
  • Nikkei 225

    37.068,35
    -1.011,35 (-2,66%)
     
  • Petrolio

    83,24
    +0,51 (+0,62%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.726,04
    +221,30 (+0,37%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.368,13
    +55,50 (+4,23%)
     
  • Oro

    2.406,70
    +8,70 (+0,36%)
     
  • EUR/USD

    1,0661
    +0,0015 (+0,14%)
     
  • S&P 500

    4.967,23
    -43,89 (-0,88%)
     
  • HANG SENG

    16.224,14
    -161,73 (-0,99%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.918,09
    -18,48 (-0,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8612
    +0,0056 (+0,65%)
     
  • EUR/CHF

    0,9693
    -0,0017 (-0,18%)
     
  • EUR/CAD

    1,4644
    -0,0007 (-0,05%)
     

Milano in sella al toro (+4,2%). Crollo finito o solo rimbalzo?

Un bel risveglio quest'oggi per le Borse europee che dopo i forti cali delle ultime due sedute hanno imboccato da subito la via dei guadagni. I listini del Vecchio Continente rimbalzano malgrado la chiusura negativa di ieri a Wall Street e così il Ftse100 avanza del 2,13%, preceduto dal Dax30 e dal Cac40 che si apprezzano rispettivamente del 2,15% e del 2,58%.

Oggi ha inizio la riunione straordinaria del Consiglio europeo a Bruxelles, in occasione della quale è previsto l'intervento del presidente della BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) , Mario Draghi, ma anche del premier britannico Cameron che dovrà spiegare i risultati del referendum sulla Brexit.

Intanto a correre più degli altri è Piazza Affari che dopo aver subito un crollo verticale nelle ultime due giornate, ben più ampio di quello che ha interessato gli altri mercati europei, vede il Ftse Mib spingersi al di sopra dei 17.700 punti, con un rally del 4,18%.

Gli acquisti si riversano principalmente sui titoli bancari che vedono Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) in corsa di oltre l'11%, seguito da Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) che scatta in avanti con un progresso del 10,66% all'indomani della presentazione del business plan al 2020.
In rally di oltre l'8% Banca Monte Paschi, Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e a poca distanza troviamo Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che avanzano del 7,8% e del 7,74%, mentre Banca Popolare dell'Emilia Romagna mostra un progresso del 6,83%.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Il ritorno dei prezzi del petrolio al di sopra dei 47 dollari al barile favorisce gli acquisti sui titoli del settore oil. Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) ed ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) mostrano un rally di circa il 3%, lasciando più indietro Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che si accontenta di un vantaggio dell'1,29%.

Da segnalare l'ottima intonazione di Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) che viaggia in ascesa del 3,25% alla vigilia della presentazione del nuovo piano strategico 2016-2020.

Vista l'ottima intonazione mostrata oggi da Piazza Affari e dagli altri mercati, bisogna capire ora se lo scossone subito dopo l'esito del referendum nel Regno Unito possa considerarsi esaurito, o se quello in atto è un semplice rimbalzo tecnico.

Già ieri gli strategist di MPS Capital Services hanno affermato che gli acquisti sarebbero dovuti ripartire in Borsa, portando a dei rialzi sull'azionario, come di fatto sta avvenendo oggi. Non è escluso che possano esserci delle difficoltà nella formazione di un Governo nel Regno Unito dopo le dimissioni di David Cameron che di fatto ha lasciato al suo successore il compito di notificare al Consiglio europeo l'intenzione del Paese di recedere dall'Unione. Per gli esperti si tratta di un percorso lungo e gli operatori potrebbero rendersi conto di aver venduto troppo.

Non diversa la posizione di Giuseppe Sersale, strategist di Anthilla Capital Partners, il quale ritiene che la reazione dei mercati al voto sulla Brexit sia stata eccessiva. A suo dire infatti non siamo in presenza di una crisi economica o finanziaria, ma politica, il cui impatto economico è tutto da valutare nella sua entità.

Di (KSE: 003160.KS - notizie) fatto se l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea avverrà, non si verificherà prima di un paio d'anno e secondo Sersale c'è da scommettere che molto prima i mercati troveranno altro di cui preoccuparsi.
A ciò si aggiunga che se da una parte è innegabile l'impatto politico sull'Unione europea, dall'altra non è detto che sia del tutto negativo. Infine, c'è da dire che l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea non è minimamente paragonabile all'uscita di un Paese dall'euro, evento che non si può decidere con un referendum.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online