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Milano una "no tax area" per start-up?

L'assessore allo Sviluppo economico del capoluogo lombardo propone di rendere la città un paradiso fiscale per le giovani imprese

Milano (Fotolia)

Un’occasione concreta di fare impresa e per essere il motore dello sviluppo italiano. Le start up potrebbero diventare sempre più importanti e così il Comune di Milano, con l’assessore Cristina Tajani in prima fila, che ha appunto tra le deleghe lo Sviluppo Economico e il Lavoro – pensa di incentivare le nuove imprese creando una no tax area e facendo della città della Madonnina la capitale delle start up.

Un progetto presentato al Governo dal comune guidato da Giuliano Pisapia e che prevede di creare delle condizioni favorevoli, con ulteriori agevolazioni fiscali, per chi avvia una nuova impresa nel territorio. “Il Comune sta facendo la propria parte, attraverso una serie di progetti di incubazione d'impresa sostenuti da un fondo di 10 milioni di euro”, ha dichiarato l’assessore Tajani che ha presentato l’idea durante Fondata sul Lavoro, il festival che  il comune ha organizzato insieme alla rivista Diario del Lavoro e che si è concluso il 29 giugno.

“Abbiamo inoltre le condizioni normative più favorevoli per gli incubatori che, nel Pgt recentemente approvato (Piano di Governo del Territorio, approvato dalla giunta il 22 maggio, ndr), sono caratterizzati come servizi con tutte le agevolazioni del caso. Chiediamo ora al Governo di aggiungere alle nostre misure ulteriori agevolazioni, anche fiscali, che vadano nella direzione di fare di Milano una no tax area per le giovani imprese”.

Ma le iniziative non finiscono qui. Consapevole del ruolo di capitale economica – ancora, nonostante la crisi – la città di Milano vorrebbe dare il via a una task force che metta insieme i soggetti istituzionali e imprenditoriali per aiutarci a coordinare le diverse iniziative del territorio”, precisa l’assessore Tajani, coinvolgendo Politecnico (che ha anche un suo acceleratore di impresa), Camera di Commercio (che circa 2 mesi fa ha individuato 6 start up da sostenere) e altri enti che possono dare un aiuto concreto.

L’iniziativa del comune meneghino non fa altro che prendere atto appunto di una tendenza del capoluogo lombardo: circa 27mila nuove attività imprenditoriali, secondo i dati Unioncamere che analizzano gli ultimi 3 anni, sono nate all’ombra del Duomo e sono costituite da giovani con meno di 35 anni. Per il mese di luglio è comunque atteso un decreto del Governo sulle start up che dovrebbe appunto recepire l’iniziativa milanese.
Cristina Maccarrone