Ministero per la transizione ecologica, cos'è e chi lo può guidare
Un ministero della transizione ecologica è la grande novità emersa dalle ultime consultazioni del premier incaricato Mario Draghi. E' fortemente voluto dai Cinquestelle e potrebbe risultare decisivo per orientare i voti degli iscritti al Movimento nella votazione online su Rousseau sull’appoggio o meno al governo.
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Cos'è
"Un Super-Ministero che fonde le competenze per lo sviluppo economico, l'energia e l’ambiente", l'ha definito Beppe Grillo, co-fondatore del M5s, che ha indicato l'esempio di Francia, Spagna, Svizzera e Costa Rica. Darebbe grande centralità alle tematiche “green”, anche in ottica del Recovery Fund.
In Italia esiste già un dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi che opera all'interno del ministero per l'Ambiente. Ma nel progetto in via di sviluppo verrebbero invece spostate competenze e poteri tra Mit, Mise e Ambiente.
I nomi
Spuntano già i primi nomi per la sua guida. In corsa ci sarebbero Enrico Giovannini, economista, ministro del Lavoro nel governo Letta e presidente Istat dal 2009 al 2013; Walter Ganapini, ambientalista, membro del Comitato scientifico dell'Agenzia europea dell'Ambiente e tra i fondatori di Legambiente; Federico Testa, oggi a capo dell'Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie.
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