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Miracolo Cile per l’Italia?

Il Miracolo Cileno può essere uno spunto per l’economia italiana del futuro? Gli economisti di Chicago vennero assodati durante la metà degli anni ’70 per dare il via la processo di privatizzazione e liberalizzazione dell’economia del paese che, come fiore all’occhiello, presenta la riforma del sistema pensionistico che oggi è preso come modello in molti paesi. Il Cile è attualmente un paese stabile, con rischio paese e debito pubblico bassi, con grande apertura commerciale fondata sul libero scambio.

Un dato su tutti: è forse l’unico stato, insieme alla Norvegia, che ha l’attuale inflazione in linea con quella media degli ultimi 20 anni, mentre gli altri paesi hanno livelli più bassi o addirittura negativi; l’attuale classe politica al potere rappresenta forse uno dei pochi esempi di grande coalizione che lavora al progetto finale della crescita del paese.

In un mondo che ha tassi di interesse reale tendenti al negativo a livello globale, il Cile rappresenta una bellissima eccezione di crescita del Pil, stimato al 2,5% nel 2016, e di opportunità per gli investitori esteri.

Stanley Fischer individua 4 elementi che frenano i Federal Funds Rate: bassa crescita, demografia, bassi investimenti e bassa crescita straniera; mentre fattori che possono incentivare un rialzo dei tassi sono: maggiori investimenti, maggiore spesa pubblica e un taglio delle tasse…sta forse alludendo all’esperimento del Cile? I dati ci sono, la storia pure, manca la volontà ed il vincolo europeo che frenano un progetto “Italia come il Cile” ma fondamentale sarebbe la questione dell’onestà e della meritocrazia in un libero mercato, faccenda che riguarda tutti i cittadini, nessuno escluso, ma è un grave problema storico come evidenziato da D’Azeglio: “Abbiamo fatto l’Italia. Ora si tratta di fare gli italiani”.

Autore: Guido Gennaccari Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online