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Mnuchin affonda il dollaro, come reagiranno Draghi e EUR?
Questa mattina:
I dati economici della sessione asiatica di questa mattina sono stati limitati ai dati sull’inflazione del 4 ° trimestre della Nuova Zelanda. I prezzi al consumo neozelandesi sono aumentati solo dello 0,1% trimestre su trimestre nel 4 ° trimestre, scendendo ben al di sotto dell’aumento previsto dello 0,4%, con il tasso di inflazione in forte rallentamento rispetto allo 0,5% del 3 ° trimestre. Le cose non sono andate molto meglio anno su anno, con il tasso di inflazione annuo in rallentamento all’1,6%, al di sotto di un previsto 1,9% nel 3 ° trimestre.
Mentre i prezzi del carburante sono aumentati del 6,1%, un crollo dei prezzi al dettaglio attribuito a forti sconti ha ripreso le speranze di una ripresa della pressione sui prezzi, che ora dovrebbe lasciare la RBNZ in posizione neutrale fino al prossimo anno, con i mercati che hanno scontato un innalzamento dei tassi entro quest’anno.
Il dollaro Kiwi è crollato da 0,74243$ a 0,73361$ al momento del rilascio dei dati, prima di recuperare a 0,73728$ al momento della scrittura, con un guadagno dello 0,52%, che è venuto fuori da un altro svendita negli Stati Uniti.
Altrove, lo yen era in rialzo dello 0,21% a 108,99¥ rispetto al dollaro, con lo yen a livelli di 108 ¥ all’inizio di settembre dello scorso anno. Le cose non sono andate molto meglio per la RBA, con il dollaro australiano in rialzo dello 0,41% a 0,8095$, con la forza del dollaro australiano che potrebbe essere un regalo sgradito per i membri della prossima riunione.
Nei mercati azionari, è stato un mare di rosso, con il Nikkei in testa, in calo dell’1,13% rispetto alla chiusura, lo yen in rialzo dell’1,75% nella settimana in corso che pesa sui titoli delle esportazioni, con CSI300 e Hang Seng in ribasso rispettivamente dello 0,08% e 0,19%.
Il sentimento negativo durante la sessione attribuito al crollo del dollaro statunitense.
Per l’ASX200, l’indice ha chiuso in ribasso dello 0,08%. Le mosse in ribasso nell’ASX200 sono stati meno pronunciati, con il dollaro più debole a sostegno dei prezzi delle materie prime, con i prezzi del petrolio e dei metalli in aumento questa settimana. I guadagni non sono stati sufficienti a compensare il calo nei big-4, tuttavia, che ha portato l’indice in rosso.
Per il resto della giornata:
È un grande giorno per l’EUR e il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Mnuchin, che ha sicuramente lanciato la sfida al Forum economico mondiale a Davos mercoledì.
L’EUR era già a livelli con i quali la BCE sarebbe stata a disagio prima che Mnuchin decidesse di condividere le sue opinioni sul dollaro più debole. Con l’EUR che ora si trova a livelli non visti dalla fine del 2014, quando l’economia dell’Eurozona era lontana dalla piena occupazione, c’è un incentivo maggiore per Draghi a spingere l’euro nella conferenza stampa di questo pomeriggio della BCE.
L’attenzione si concentrerà sulla BCE durante il giorno, con le statistiche sul clima dei consumatori e degli affari di questa mattina dalla Germania che difficilmente spostano le lancette escludendo qualsiasi cosa relativamente deludente.
Mentre Trump potrebbe aver dato il via ad una guerra commerciale, Mnuchin potrebbe aver appena iniziato un’altra guerra valutaria. Fino a che punto Draghi è disposto ad spingersi, senza spaventare i mercati, resta da vedere, ma qualche retorica sui probabili effetti negativi di un EUR più forte sull’economia e sulla prospettiva della politica monetaria sarebbe di aiuto, così come eliminerebbe categoricamente ogni possibile cambiamento della politica della BCE sui depositi e sui tassi di interesse.
Sarà sicuramente una conferenza stampa interessante, con EUR in rialzo del 0,33% a 1,2449$ al momento della scrittura. Può Draghi riportare l’EUR a livelli di almeno 1,22$ entro la fine della giornata? Sarà una sfida.
Per la Sterlina, la corsa stellare continua, con la sterlina in rialzo dello 0,43% a 1,4303$ al momento della scrittura. La combinazione di un dollaro debole e di un sentimento positivo verso una Brexit morbida hanno spinto la sterlina verso il tanto agognato livello dei 1,48$ pre-referendum UE.
I dati economici della Gran Bretagna di questa mattina sono limitati alle approvazioni di ipoteche lorde che difficilmente saranno influenti, con i mercati ora concentrati su Davos e l’intento dell’amministrazione statunitense di fare affari.
L’unica ottica ribassista per la sterlina potrebbe essere dovuta alle conversazioni negative sulla Brexit che potrebbero portare ad un cambiamento nei sentimenti verso l’esito previsto dei colloqui commerciali con l’UE e forse l’economia della Gran Bretagna entrerà in recessione, nessuno dei quali sembra essere attualmente in gioco . In effetti, l’amministrazione degli Stati Uniti potrebbe aver dato alla Gran Bretagna un’ancora di salvezza con un maggiore protezionismo, con l’UE che probabilmente avrebbe avuto bisogno dei suoi partner commerciali più che mai.
Oltreoceano, i dati economici degli Stati Uniti includono i datti sulle richieste di sussidi di disoccupazione settimanali, assieme ai dati del commercio delle merci di dicembre e ai nuovi dati di vendita delle abitazioni.
Le statistiche dovranno essere impressionanti per una mossa del dollaro, con un’inversione improbabile che si verifichi oggi, il Dollar Spot Index in ribasso dello 0,35% a 88,896, livelli che non sono stati osservati dalla fine del 2014.
Potremmo vedere i tori del dollaro nascosti, ma potrebbe esserci un barlume di speranza in fondo alla strada, con le pressioni inflazionistiche che potrebbero crearsi. I consumatori degli Stati Uniti sono ancora fortemente dipendenti da merci straniere. Potendo influenzare le prospettive per la politica monetaria spostando il fattore di influenza lontano dal governo. La cattiva notizia sarebbe un calo più rapido del dollaro. Non pensiamo nemmeno ai deficit di bilancio degli Stati Uniti e agli effetti di un tasso più aggressivo sull’economia degli Stati Uniti.
This article was originally posted on FX Empire
