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Momento Commodity, investire su chi le estrae potrebbe rendere di più

In questi ultimi anni alcuni metalli preziosi sono saliti molto, tra questi il palladio e più di recente il platino, entrambi considerati metalli della transizione energetica. L’oro nel 2020 ha catalizzato le paure degli investitori in particolare nella prima fase della pandemia, quando si credeva che stesse per abbattersi la fine del mondo sull’umanità, ma così non è stato.

E poi c’è il rame che ha subito un netto balzo in avanti nel suo prezzo negli ultimi mesi, ma anche il nichel, il litio e il cobalto.

Ora ci si domanda se si tratta solo di un momento passeggero o di un cambiamento in atto che ha fatto comprendere agli investitori che in realtà per le materie prime non era finita, ma solo attendevano il momento che maturassero determinati cambiamenti.

Ebbene probabilmente è proprio così a giudicare da quanto suggerisce Berenberg a Milano Finanza.

Momento Commodity di cosa tenere conto

Prima di investire nelle commodity è bene tenere in considerazione quelli che sono e saranno gli sviluppi sociali, economici e tecnologici accelerati dalla pandemia.

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  1. L’attenzione per l’ambiente è cresciuta notevolmente in questo ultimo anno e grandi giurisdizioni come l’Unione Europea si preparano a investire ingenti quantità di denaro sulla transizione energetica prevedendo di abbandonare le fonti fossili entro il 2050.

  2. L’urbanizzazione delle città potrebbe cambiare. Con le possibilità date dal digitale i lavoratori e le lavoratrici si sono rese conto che il lavoro non obbliga necessariamente ad essere presenti tutti allo stesso momento in ufficio come alla catena di montaggio, perché non è più così e da molti anni in realtà. Quindi ci si domanda se davvero ammassarsi tutti nelle grandi città sia l’unico modello.

  3. L’economia circolare avrà un impatto crescente sul ridefinire le economie locali. Qui si potrebbe verificare un profondo cambiamento nel modo di organizzare i rapporti commerciali.

Alla base di tutto ciò c’è lo sviluppo di una nuova infrastruttura digitale a supporto di Internet che richiederà la stesura di cavi, serviranno quindi tecnologie nuove capaci di supportare il cambiamento in atto.

Materie prime e cambiamenti economico-sociali

Cosa c’entrano i cambiamenti economico-sociali con le materie prime? Molto, perché per dotare le società di nuove tecnologie serviranno le materie prime e in particolare i metalli: tutti.

L’idrogeno, una delle grandi promesse di questo decennio ha bisogno di metalli come il platino e il palladio.

Per l’elettrificazione delle autovetture serviranno batterie in quantità industriale, ed ecco l’uso massiccio del cobalto e di altri metalli.

Le società minerarie

Per sostenere la nuova domanda serviranno quindi le società minerarie impegnate nell’estrazione dei minerali, e serviranno nuovi investimenti per sostenere la domanda prevista crescere nei prossimi anni.

Da qui si può dedurre che il ruolo delle società minerarie quotate in Borsa sarà centrale e quindi il loro valore potrebbe crescere nei prossimi anni.

Da non scartare anche quelle società che si occupano di recupero delle materie prime da beni esausti. Renault e Volkswagen hanno avviato dei centri per il recupero delle batterie usate da cui estrarre i preziosi metalli, i quali verranno riutilizzati per la produzione di nuove batterie.

Quellaveco e Woodsmith, e Bhp sono tra le società di cui tenere conto.

This article was originally posted on FX Empire

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