Mondo del calcio in lutto, è morto Pietro Anastasi
Si è spento all'età di 71 anni Pietro Anastasi, considerato uno dei migliori attaccanti degli Anni 70. Bandiera della Juventus (303 presenze e 130 gol in carriera con i bianconeri), Anastasi era nato a Catania nell'aprile del 1948. Tra le altre maglie indossate quelle di Varese, Inter, Ascoli e Lugano. I funerali saranno celebrati nel pomeriggio di lunedì nella Basilica di San Vittore a Varese.
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Il figlio: "Aveva la Sla"
"Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all'intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all'ospedale 'di Circolo' di Varese ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente".
Intervistato dall'Ansa, Gianluca Anastasi ha rivelato la decisione del padre Pietro. "Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volerla subito. Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba ma a lui all'inizio non abbiamo detto nulla. Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all'intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Comunque papà si è operato e il tumore è stato tirato via. Poi abbiamo fatto altre analisi e approfondimenti medici ed è venuto fuori il problema. Il medico ci ha detto che era Sla ma a papà abbiamo preferito tacerlo".
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Tre mesi fa, la famiglia ha scelto di dire la verità a Pietruzzu: "Ma lui lo aveva già immaginato - ha spiegato Gianluca - perché i problemi nei movimenti erano evidenti. Da allora la cosa è precipitata e gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti, perché papà non riusciva più a muoversi e respirava a fatica e si aiutava con l'ausilio di una macchina da cui non riusciva più a staccarsi. Poi gli è stata consigliata anche la tracheotomia ma a quel punto lui ha detto 'basta', seguirò il destino della mia malattia. Così mercoledì è entrato nell'Hospice, dove sono i malati terminali, e il giorno dopo ha deciso di essere sedato. Lui era cosciente anche se faceva fatica a parlare, ci ha salutato, mio fratello che vive in America, poi me e mia mamma, abbiamo chiacchierato una mezz'oretta dei vecchi tempi e della vita bella insieme. Poi è arrivato il dottore, gli ha messo l'ago per la sedazione assistita. In 40 minuti si è addormentato e il giorno dopo papà è morto".
Un grande campione
Con gli Azzurri ha vestito le casacche di Under 21 e Italia B, prima di approdare nel 1968 alla nazionale A, dove ha fatto registrare 25 presenze condite da 8 reti.
Nel suo palmares 3 campionati italiani (vinti tutti con la Juventus) e una coppa Italia con l'Inter (stagione 1977-78). Con la Nazionale si è aggiudicato il campionato d'Europa del 1968.
Al termine della carriera calcistica si è dedicato alle squadre dilettantistiche e alle scuole calcio in qualità di allenatore, per poi diventare opinionista tv prima per la pay tv Telepiù e successivamente in ambito locale per i canali Telelombardia e 7 Gold.
Mazzola: "Un amico e un giocatore eccezionale"
"Eravamo molto amici con Pietruzzu, abbiamo giocato assieme nell'Inter e a lungo in Nazionale. Ci sentivamo spesso, era un ragazzo molto simpatico che faceva sempre scherzi. Tecnicamente era rapido e svelto, eccezionale in area di rigore". Sandro Mazzola ricorda così l'ex compagno in nerazzurro
Marchisio: “Un’icona del calcio che forse non esiste più”
"Un'icona di un calcio che forse non esiste più. Anastasi è stato uno di quei calciatori di cui ti innamoravi dai racconti di tuo padre... e alla fine forse era più bello cosi'? Buon viaggio Pietro Anastasi". Lo scrive su Twitter l'ex centrocampista della Juventus, Claudio Marchisio, in ricordo dell'ex bomber,
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