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Morto l'inventore dell'ovetto Kinder

L'idea, prodotta da Ferrero per la prima volta nel 1972, ha rivoluzionato il mondo dolciario e del marketing.
L’idea, prodotta da Ferrero per la prima volta nel 1972, ha rivoluzionato il mondo dolciario e del marketing.

È morto ieri in una clinica di Pavia, dove era ricoverato da tempo, William Salice, per anni uno dei più stretti collaborati di Michele Ferrero, l’inventore della Nutella. Entrato alla Ferrero nel lontano 1960, Salice aveva contribuito al lancio di vari prodotti, tra cui l’Ovetto Kinder Sorpresa.

L’idea, prodotta da Ferrero per la prima volta nel 1972, ha rivoluzionato il mondo dolciario e del marketing. L’introduzione dei gadget per bambini ha fatto avere un successo incredibile a questo ovetto marrone all’esterno e bianco all’interno, con la presenza del gioco che regalava ai più piccoli l’emozione della sorpresa e la creatività del costruire da soli il gadget.

Essendo il volume dell’involucro in plastica di dimensioni ridotte i giocattoli sono spesso smontati ma facilmente assemblabili dai bambini piccoli, anche grazie alla cartina di istruzioni acclusa, ma stimolando – come detto – la creatività e la manualità dei più piccoli. Dal 1991 sono state introdotte le miniature dipinte a mano con tema comune tali da considerarsi in “serie” e per questo essere ricercate e collezionate.

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William Salice, però, si schermiva sempre quando si parlava dell’Ovetto Kinder, sottolineando ogni volta come “l’inventore è Ferrero io sono l’esecutore materiale”. E, infatti, la storia racconta che proprio Ferrero nel 1968 si rivolse ai suoi collaboratori, tra i quali Salice, dicendo “Sapete perché ai bambini piacciono tanto le uova di Pasqua? Perché hanno le sorprese dentro… Allora, sapete che cosa dobbiamo fare? Diamogli la Pasqua tutti i giorni”.

Originario di Torino, da anni era residente a Borghetto Santo Spirito (Savona), Salice era stato colpito poco tempo fa da un ictus e per questo era ricoverato in clinica. Negli ultimi anni, lasciata la ‘prima linea’ in azienda per questioni anagrafiche, si era dedicato alla fondazione Ferrero, portando a Loano migliaia di studenti e centinaia di tutor di altissimo livello dai premi Nobel agli industriali per contribuire a far sviluppare il talento dei giovani in vari campi.