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Mps, allarga consorzio aumento, Martingale difende richieste risarcimento

Il logo di Monte dei Paschi di Siena a Roma

di Valentina Za

MILANO (Reuters) - Il consorzio di garanzia dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di Mps si è allargato con l'ingresso di altri quattro istituti.

A cinque anni dal salvataggio da 8 miliardi di euro che ha consegnato allo Stato una quota del 64%, la banca senese ha bisogno di altro capitale.

Pesantemente colpita dai rischi legali derivanti da decenni di cattiva gestione, Mps sembra in procinto di porre fine ai problemi legali dopo che, a maggio, una corte d'appello italiana ha assolto tutti gli imputati in un'importante causa sui derivati, dando una prospettiva incoraggiante per la banca rispetto ad altre potenziali richieste di risarcimento.

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Un anno fa Mps aveva anche raggiunto un accordo storico con il suo ex azionista di maggioranza che le ha permesso di liberarsi di circa 4 miliardi di euro di crediti extragiudiziali.

Tuttavia, la banca annunciato venerdì di aver ricevuto ulteriori richieste di risarcimento per 1,8 miliardi di euro tra giugno e agosto da parte di una società di consulenza, Martingale Risk, in merito a presunte informazioni finanziarie errate della banca, che hanno portato a 78 milioni di euro di accantonamenti a fronte di rischi legali nel primo semestre.

Presentando i primi risultati trimestrali come amministratore delegato, Luigi Lovaglio aveva detto agli analisti che queste ultime richieste non erano adeguatamente supportate dalla documentazione e che i consulenti legali di Mps dubitavano che giustificassero qualsiasi accantonamento, ma ha deciso di mettere da parte comunque del denaro.

Martingale Risk, che opera per conto di diversi investitori istituzionali, ha però difeso il suo operato.

"Le dichiarazioni rilasciate da Lovaglio sull'indeterminatezza e l'infondatezza delle nostre richieste appaiono chiaramente incoerenti con gli accantonamenti effettuati" dalla banca a fronte di rischi legali, ha detto l'AD di Martingale Risk, Marco Fabio Delzio, in una dichiarazione inviata a Reuters.

"Evidentemente, le nostre richieste non sono così infondate", ha aggiunto.

La banca senese venerdì ha annunciato l'ingresso di Banco Santander, Barclays, Société Générale e Stifel, in qualità di joint bookrunners, attraverso la sottoscrizione di un accordo di pre-underwriting in linea con quello già sottoscritto dalle altre banche già presenti nel consorzio.

Questi istituti si uniscono dunque a BofA, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca come joint global coordinators e joint bookrunners.

L'accordo si inquadra nel contesto dei timori di recessione e dell'instabilità politica in Italia, che hanno aumentato i rischi per i sottoscrittori. Secondo gli analisti, il valore di mercato di MPS, pari a soli 440 milioni di euro, limita il potenziale sconto sulle nuove azioni e le rende costose rispetto ai concorrenti.

FEEDBACK POSITIVO?

L'analista di Goldman Sachs Jakub Lichwa ha detto che l'allargamento del consorzio è una notizia "ovviamente positiva" per la banca, ma ha sollevato dubbi sulla portata del suo impegno.

"Sono un po' sorpreso dal fatto che molte banche si siano unite all'operazione a questo punto dell'operazione", ha detto Lichwa.

A giugno Mps aveva dichiarato che la firma del contratto di sottoscrizione originale era subordinata a una serie di condizioni standard, tra cui il feedback positivo degli investitori.

Il direttore finanziario Andrea Maffezzoni ha detto che nulla è cambiato da allora.

"Nonostante il contesto piuttosto difficile, sono fiducioso (nel successo del cash call)", ha detto Lovaglio, escludendo che lo Stato aumenti la sua partecipazione coprendo più del 64% dell'emissione di titoli.

Mps deve collocare 900 milioni di euro tra investitori privati per evitare di violare la normativa dell'Unione Europea sugli aiuti di Stato.

Nonostante i nuovi accantonamenti a fronte di rischi legali, Mps ha registrato un utile netto di 17,5 milioni di euro nel secondo trimestre, dopo le rettifiche di valore sui prestiti necessarie per ridurre le cessioni, in aumento rispetto ai 9,7 milioni di euro del primo trimestre.

Il miglioramento dei margini sui prestiti ha più che compensato l'indebolimento delle commissioni nette in un contesto di turbolenza dei mercati e il contributo molto più limitato dei ricavi derivanti dall'attività di trading.

Mps ha detto di aver accettato di cedere crediti deteriorati per un valore di 900 milioni di euro, il che le consentirà di ridurre al 3,9% la quota di sofferenze sul totale dei prestiti.

La riduzione dei crediti deteriorati fa parte dei nuovi impegni di risanamento che l'Italia ha sottoscritto questa settimana con la Commissione Europea, quando ha ottenuto una proroga della scadenza iniziale di fine 2021 per la ri-privatizzazione di Mps.

La banca ha detto di aspettarsi che la Banca Centrale Europea approvi la proposta di aumento di capitale in tempo per il voto degli azionisti sulla vendita delle azioni il 15 settembre.

(In redazione, Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi, Stefano Bernabei)