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Mps, Tesoro studia spin-off rischi legali in spinta a privatizzazione - fonti

FILE PHOTO: A logo of Monte dei Paschi di Siena bank is seen on the ground in downtown Siena

di Giuseppe Fonte e Valentina Za

ROMA/MILANO (Reuters) - Il ministero dell'Economia prepara un pacchetto di misure per attirare potenziali acquirenti di Monte dei Paschi di Siena <BMPS.MI>, incluso un progetto mirato a liberare la banca dei circa 10 miliardi di rischi legali che ne ostacolano la privatizzazione, secondo tre fonti vicine al dossier.

Nonostante le pressioni di chi, dentro i partiti al governo e nel sindacato, vorrebbe mantenere la banca sotto controllo pubblico, il Tesoro ha ribadito l'impegno assunto con l'Europa a vendere o diluire il 68% che detiene in Mps dopo il salvataggio del 2017, costato ai contribuenti 5,4 miliardi di euro.

Ai correnti valori di mercato Mps vale poco più di 1 miliardo di euro e, hanno riferito alcune fonti, ha bisogno di almeno 2 miliardi di euro per restare entro i requisiti patrimoniali fissati dalla Banca centrale europea.

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Il piano del Tesoro consiste nel trasferire i rischi legali che gravano su Mps a una società controllata dallo Stato, dicono le fonti mentre il ministero non commenta.

Uno schema allo studio prevede che Mps retroceda alla controllata statale il miliardo accantonato finora a fronte dei rischi legali, ricevendo dal Tesoro risorse di pari ammontare.

Il governo ha già accantonato a bilancio 1,5 miliardi di euro per aiutare Mps.

Fintecna, controllata da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), potrebbe essere il veicolo con cui intervenire a supporto del Monte, anche se una delle fonti ipotizza la costituzione di una società ad hoc tra le possibili opzioni.

Mps resterebbe comunque responsabile in solido verso i ricorrenti se la società subentrante nei rischi legali non avesse mezzi sufficienti per far fronte alle sue obbligazioni. Il sostegno statale dovrebbe escludere questa possibilità, secondo una delle fonti.

Un'altra misura per incentivare l'eventuale acquirente sta per essere ufficializzata nella manovra per il 2021 ed assume la forma di un incentivo fiscale alle operazioni di aggregazione, fusione deliberate in assemblea tra gennaio e dicembre 2021.

(In redazione a Milano Cristina Carlevaro)