Napoli, bimbo autistico escluso dalla recita di Natale: polemica
Era tutto pronto per il grande giorno, quello atteso da mesi: la recita di Natale della scuola. Aveva già versato la sua quota per comprare i dolci e per fare un regalino al personale scolastico, ma il sogno si è infranto, con un freddo e improvviso messaggio su Whatsapp. “Tuo figlio non parteciperà alla festa”. La mamma del piccolo Andrea, 5 anni, è ancora incredula: suo figlio, diversamente abile, è stato escluso dalla rappresentazione natalizia perché “non sta in fila e non parla” a differenza dei suoi compagni di classe.
La mamma del piccolo, affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo e sospetto autismo (sono in corso le indagini dei medici), è venuta a conoscenza della decisione tramite una chat di gruppo di mamme. La maestra si sarebbe riservata la scelta di coinvolgerlo solo dopo un confronto con lei.
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"So che il mio bambino non parla e non riesce a stare in fila, non c'e bisogno che lo sottolineasse la maestra - ha spiegato in lacrime la madre - ma per me era importante anche solo vedere il suo nome su quella lista e vederlo quel giorno lì, a saltare e divertirsi a modo suo, a vedere quel suo sorriso dolce, sogno infranto da chi lo ha emarginato invece di integrarlo".
La classe frequentata dal piccolo, in una scuola privata del Napoletano, è composta da 16 bimbi: tutti coinvolti alla recita tranne lui, che però non è stato escluso dalla lista per la raccolta dei soldi che la sua mamma aveva pagato felicemente.
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La dirigente scolastica si è giustificata dicendo che il bambino non è stato ancora inserito nella legge 104 e quindi non ha l'insegnante di sostegno, e loro devono trattarlo come un "bambino normale". "É vero, Andrea non ha la 104 e l'insegnante di sostegno - spiega la madre - ma questo lo sanno benissimo poiché sono in possesso della diagnosi funzionale e di tutte le certificazioni ufficiali, anche della struttura dove il bambino e' in cura e, soprattutto, poiché il piccolo non è autosufficiente, oltre alla retta ricevono un extra per assisterlo nei suoi bisogni primari".
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