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Nasdaq, tanto rumore per nulla

Può succedere che, dopo aver assistito ad un rialzo del 400%, ci si faccia sopraffare dal panico, dopo una flessione giornaliera neanche superiore al 2%.

Può succedere, ma comprensibilmente è abbastanza irragionevole: chi mai, avendo quintuplicato il capitale in otto anni, si scomporrebbe sacrificando una porzione così esigua di una spettacolare plusvalenza?

Dal mitico minimo del 6 marzo 2009 ad oggi, il Nasdaq Composite ha perso, al termine della singola seduta, almeno l’1.8% (come venerdì scorso) altre 108 volte: una, in media, ogni 19,3 seduta. Insomma, durante questo bull market una volta al mese ci siamo beccati questa tipologia di ribasso: il Toro è mai stato messo in crisi da simili, “drammatici crolli”? no, mai.

E allora perché mai si è scatenato il panico, dopo la seduta di venerdì 9 giugno? mah, chi lo sa, misteri della psichiatria finanziaria…

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Il panico dilagante non interessa soltanto il cosiddetto “parco buoi”.

Il PowerShares QQQ Trust è il popolare ETF sul Nasdaq100. Amato più dagli investitori istituzionali che dal pubblico retail, per la sua capacità di replicare pressoché fedelmente il settore tecnologico americano.

Proprio questa caratteristica, assieme alla sua liquidità, permette di alleggerire immediatamente il portafoglio, quando si ha percezione di imminente inversione di tendenza, senza dover smobilizzare complessi pacchetti azionari: il gestore venderà un po’ di Cube in portafoglio, anziché liquidare le varie Apple (NasdaqGS: AAPL - notizie) , Amazon, Microsoft (Euronext: MSF.NX - notizie) , Alphabet (Xetra: ABEA.DE - notizie) , che pure spopolano negli asset in gestione.

Sicché, quando gli scambi sul QQQ si impennano, come avvenuto di recente, è segno che gli istituzionali si sono fatti prendere dal panico. La figura in alto mostra tutti i casi più recenti in cui il turnover sull’ETF in discussione, si sia spinto di oltre quattro deviazioni standard sopra la media degli ultimi sei mesi degli scambi giornalieri.

Vedete qualcosa? Sì: in tutti i casi siamo in prossimità del minimo. E se la storia, si ripetesse, anche questa volta? Non ci sarebbe nulla di nuovo, sotto il sole…

Autore: Gaetano Evangelista Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online