Yahoo Finanza Naya Rivera e la "maledizione" di Glee: di cosa si tratta?
La scomparsa in circostanze misteriose dell'attrice Naya Rivera torna a far parlare della “maledizione di Glee”. La 33enne è solo l'ultima dei protagonisti della serie tv che sono balzati alla cronaca per eventi tragici.
La “maledizione”, così come è stata definita, ha avuto inizio nell’estate 2013, quando il corpo senza vita di Cory Monteith (Finn Hudson) è stato rinvenuto in una stanza d’albergo di Vancouver. L'attore aveva 31 anni quando è morto per un mix letale di droghe e alcol.
Tre mesi dopo un aiuto regista, Jim Fuller, è rimasto vittima nel sonno di un attacco di cuore.
Il 2014 è stato forse l'anno più pesante per la serie: prima si è tolta la vita l'assistente alla produzione, Nancy Motes, sorellastra di Julia Roberts, che in passato aveva sofferto di depressione.
Poi Matt Bendik, fidanzato di Becca Tobin, che in "Glee" interpretava il ruolo di Kitty Wilde, è morto per overdose.
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La "maledizione" è sembrata placarsi fino al 2018, quando Mark Salling (Noah Puckerman), con cui Naya aveva avuto una relazione tra il 2007 e il 2010, si è impiccato a Los Angeles. La star si è tolto la vita un mese prima della sentenza che lo vedeva imputato prima per accuse sessuali, poi per lesioni a danno della sua ex, Roxane Gorzela.
Ora Naya Rivera, nella serie Santana Lopez, è scomparsa durante una gita in barca con il figlioletto di quattro anni sul lago Piru, in California.
Le ricerche dell'attrice sono ancora in corso ma i fan, dopo l'escalation di eventi infausti che hanno colpito i personaggi di “Glee”, temono il peggio.
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