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Non sai di pagarlo ma ti assottiglia la pensione: è il "contributo associativo"

Una voce che nessuno controlla può farti perdere decine e decine di euro dall’assegno pensionistico. Come fare la disdetta.

Non sai di pagarlo ma ti assottiglia la pensione: è il "contributo associativo"

Probabilmente in pochi ne sono consapevoli, ma il contributo associativo è presente su milioni di assegni pensionistici. Si tratta di pochi euro al mese, ma il risparmio in questi tempi di crisi non fa di certo male, considerato che dal 2008 a oggi (calcoli Confesercenti) un pensionato italiano ha perso mediamente 1.419 euro di potere d’acquisto, oltre 118 euro al mese.

Quel contributo misterioso
Spulciando sui forum online si incontrano numerosi pensionati che chiedono informazioni e supporto per liberarsi del contributo associativo, che risale a una legge del 1972 ed è relativo al “diritto” dei pensionati a versare i contributi sindacali attraverso trattenuta sulla pensione “da autorizzarsi con delega personale”. Uscendo dal linguaggio della burocrazia, l’Inps ha assunto (su richiesta del ministero del Lavoro) il servizio di riscossione dei contributi dovuti dagli iscritti alle confederazioni sindacali. La delega, con l’indicazione della misura del contributo e delle autorizzazioni necessarie per la trattazione dei dati, deve essere sottoscritta dal titolare della pensione e controfirmata dal responsabile locale del Sindacato, riportato nella lista consegnata all’Inps.
In tanti hanno poi scoperto prelievi di cui non erano a conoscenza o che avevano dimenticato di aver sottoscritto: già perché la delega ha una efficacia a tempo indeterminato, se non esplicitamente revocata, per cui tocca attivarsi per smettere di pagare.

La lobby sindacale
Anche perché i sindacati non hanno interesse a informare i pensionati (e i pensionandi) su questa misura. Né spesso lo fanno i patronati, in genere di diretta derivazione degli stessi sindacati, a cui i cittadini spesso di affidano per avviare le pratiche di richiesta della pensione. Perché, anche se si tratta di pochi euro prelevati da ciascuna pensione, il conto complessivo diventa di svariate decine di milioni di euro; una somma che contribuisce a mantenere in piedi la macchina sindacale.

Domanda di cessazione
Per chi quindi avesse dimenticato di aver sottoscritto il contributo associativo e non intendesse rinnovarlo, il sito Internet dell’Inps riporta la procedura necessaria per la disdetta.
Il pensionato deve inviare una domanda in carta libera tramite lettera raccomandata all’Istituto previdenziale, allegando fotocopia del documento d’identità.
Ricevuta la richiesta di revoca, la trattenuta sindacale sulla pensione viene interrotta con le seguenti decorrenze:

  • 1° aprile per le domande di revoca lavorate dal 16 dicembre al 15 marzo dell'anno successivo;

  • 1° luglio per le domande di revoca lavorate dal 16 marzo al 15 giugno

  • 1° ottobre per le domande di revoca lavorate dal 16 giugno al 15 settembre

  • 1° gennaio dell’anno successivo per le domande di revoca lavorate dal 16 settembre al 15 dicembre.

Probabilmente in pochi ne sono consapevoli, ma il contributo associativo è presente su milioni di assegni pensionistici. Si tratta di pochi euro al mese, ma il risparmio in questi tempi di crisi non fa di certo male, considerato che dal 2008 a oggi (calcoli Confesercenti) un pensionato italiano ha perso mediamente 1.419 euro di potere d’acquisto, oltre 118 euro al mese.

Quel contributo misterioso

Spulciando sui forum online si incontrano numerosi pensionati che chiedono informazioni e supporto per liberarsi del contributo associativo, che risale a una legge del 1972 ed è relativo al “diritto” dei pensionati a versare i contributi sindacali attraverso trattenuta sulla pensione “da autorizzarsi con delega personale”. Uscendo dal linguaggio della burocrazia, l’Inps ha assunto (su richiesta del ministero del Lavoro) il servizio di riscossione dei contributi dovuti dagli iscritti alle confederazioni sindacali. La delega, con l’indicazione della misura del contributo e delle autorizzazioni necessarie per la trattazione dei dati, deve essere sottoscritta dal titolare della pensione e controfirmata dal responsabile locale del Sindacato, riportato nella lista consegnata all’Inps. Evidentemente non sempre questo è avvenuto se in tanti hanno scoperto prelievi di cui non erano a conoscenza. La delega ha una efficacia a tempo indeterminato, se non esplicitamente revocata, per cui tocca attivarsi per smettere di pagare.

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La lobby sindacale

Anche perché i sindacati non hanno interesse a informare i pensionati (e i pensionandi) su questa misura. Né spesso lo fanno i patronati, in genere di diretta derivazione degli stessi sindacati, a cui i cittadini spesso di affidano per avviare le pratiche di richiesta della pensione. Perché, anche se si tratta di pochi euro prelevati da ciascuna pensione, il conto complessivo diventa di svariate decine di milioni di euro; una somma che contribuisce a mantenere in piedi la macchina sindacale.
Il sito Internet dell’Inps riporta la procedura necessaria per la disdetta. Il pensionato deve inviare una domanda in carta libera tramite lettera raccomandata all’INPS, tenendo in copia conoscenza il sindacato di riferimento, allegando fotocopia del documento d’identità.

La lettera potrà avere come oggetto "revoca delega per contributi sindacali" e indicativamente questo testo:

Il / la sottoscritto/a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nato/a a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . il . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . residente a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C.A.P. . . . . . . . . . . . in . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , n° . . . . , Tel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Codice Fiscale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Titolare di pensione INPS Cat. . . . . . . . N° . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sede di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Iscritto al Sindacato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . con la presente lettera revoca nell'immediato, in conformità di quanto previsto dalla convenzione stipulata ai sensi dell'art.23 octies della legge 11.8.72 n.485, la delega conferita a codesto Istituto a riscuotere i contributi associativi con le modalità indicate dalla convenzione stessa.
Data e firma.

Ricevuta la richiesta di revoca, la trattenuta sindacale sulla pensione viene interrotta con le seguenti decorrenze:

  • 1° aprile per le domande di revoca lavorate dal 16 dicembre al 15 marzo dell'anno successivo

  • 1° luglio per le domande di revoca lavorate dal 16 marzo al 15 giugno

  • 1° ottobre per le domande di revoca lavorate dal 16 giugno al 15 settembre

  • 1° gennaio dell’anno successivo per le domande di revoca lavorate dal 16 settembre al 15 dicembre.