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Nord Stream, futuro su gasdotto è decisione di tutti gli azionisti - Cremlino

Il logo Nord Stream AG a Vienna

MOSCA (Reuters) - Il Cremlino ha detto che spetta a tutti gli azionisti decidere se i gasdotti Nord Stream danneggiati dalle esplosioni dell'anno scorso debbano essere messi fuori servizio.

Fonti che hanno familiarità con i piani hanno detto a Reuters che i gasdotti danneggiati Nord Stream 1 e 2 costruiti dalla russa Gazprom sono destinati a essere sigillati senza essere più utilizzati perché non ci sono piani immediati per ripararli o riattivarli.

Ad una domanda sulle indiscrezioni durante una conferenza stampa, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto "Naturalmente questa è una decisione che dovrebbe essere presa collegialmente da tutti gli azionisti".

Peskov ha anche aggiunto che il Cremlino non avrebbe fornito alcuna raccomandazione a Gazprom sul futuro dei gasdotti.

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Oltre a Gazprom, gli azionisti di Nord Stream AG, l'operatore svizzero di Nord Stream 1, sono Engie, Gasunie, Wintershall DEA ed E.ON.

Nord Stream 1 e Nord Stream 2, ciascuno composto da due condutture, sono stati costruiti da Gazprom per pompare 110 miliardi di metri cubi (bcm) di gas naturale all'anno verso la Germania sotto il Mar Baltico.

Tre delle quattro condutture sono state danneggiate a settembre da esplosioni rimaste senza spiegazione, e solamente una delle condutture del Nord Stream 2 è rimasta intatta.

Secondo Gazprom, sarebbe possibile da un punto di vista tecnico riparare le reti danneggiate, ma secondo due fonti a conoscenza della situazione, Mosca vedrebbe poche prospettive di miglioramento nelle relazioni con i paesi occidentali nel prossimo futuro, rendendo quindi non necessari i gasdotti.

Nell'ultimo anno l'Europa ha ridotto drasticamente le importazioni di energia dalla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Andrea Mandalà)