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Omicidio Luca Sacchi, Anastasiya indagata per spaccio: nello zaino 70mila euro

Anastasiya Kylemnyk
Anastasiya Kylemnyk

Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi, il ragazzo di 24 anni ucciso con un colpo di pistola davanti a un pub di Roma lo scorso 23 ottobre, dovrà presentarsi nuovamente in caserma e rispondere alle domande dei carabinieri dopo che, secondo quanto dichiarato dagli investigatori che stanno cercando di fare luce sul caso, avrebbe tentato di acquistare un ingente quantitativo di droga. L'accusa nei confronti della ragazza è di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio.

Non solo. Per gli inquirenti, quella della "rapina finita male" sarebbe solo una copertura per celare in realtà una compravendita di droga conclusasi, purtroppo, con l'omicidio di Luca. Secondo quanto riportato da Ansa l’abitazione della giovane ucraina, che vive con i genitori, è stata perquisita quest’oggi.

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Nella conferenza stampa svolta a piazzale Clodio alla presenza del procuratore Michele Prestipino e dell’aggiunto Nunzia D’Elia è emerso che all’interno dello zaino di Anastasiya ci fossero 70mila euro e non 2mila come precedentemente ipotizzato in fase di indagine. La cifra, secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, sarebbe servita per acquistare 15 chili di droga.

Omicidio Sacchi, nessun dubbio sulla dinamica

Il gip Costantino De Robbio, nell’ordinanza di custodia cautelare, facendo riferimento a quanto riferito da quattro testimoni ha affermato: "Non vi sono dubbi in ordine alla dinamica dei fatti che hanno portato alla morte di Luca Sacchi, è sopravvenuta in seguito ad un colpo di arma da fuoco alla testa esplosogli da distanza di due metri da uno dei due giovani che, pochi istanti prima, erano sopraggiunti a bordo di un'autovettura per aggredirli".

"La scena descritta è dunque indubitabilmente quella di una rapina sfociata in un omicidio. Del Grosso e Pirino sono scesi e si sono diretti verso la coppia, armati uno di una mazza di ferro e l'altro di una pistola" ha proseguito il gip.

Su Anastasiya invece ha affermato che la giovane "ha agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa dell'incarico affidatole di detenzione del denaro e di partecipazione alla delicata fase dello scambio". Per il giudice "appare sussistente un concreto rischio di reiterazione di delitti della stessa specie di quelli per cui si procede, e solo l'incensuratezza ed il ruolo meramente esecutivo nella compravendita giustificano l'adozione a suo carico della misura non custodiale richiesta dal Pubblico Ministero".

Nel corso della conferenza stampa indetta a piazzale Clodio il pm Giuseppe Prestipino ha poi rivelato che allo stato attuale non c’è “nessun elemento per dire che Luca Sacchi fosse coinvolto, partecipe o consapevole della compravendita di sostanza stupefacente”.

GUARDA IL VIDEO: Roma: grilletto facile

Le cinque ordinanze di custodia cautelare: coinvolto anche l’amico d’infanzia

Ma c'è di più. I carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno notificato cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di cinque indagati per concorso in omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un'arma comune da sparo.

Fra i destinatari del provvedimento, oltre a Valerio Del Grosso e Paolo Pirino - arrestati quasi a ridosso dell'omicidio - ci sono anche Giovanni Princi, amico d'infanzia di Luca, e, appunto, Anastasiya. Anche Princi, secondo gli inquirenti, sarebbe coinvolto nella compravendita di sostanze stupefacenti.

Il quinto indagato è Marcello De Propris, ragazzo 22enne considerato colpevole di aver armato Del Grosso e Pirino e di aver quindi concorso nell’omicidio. Nel corso dell'operazione è stato arrestato anche il padre di De Propris, Armando. Le manette sono scattate a seguito della perquisizione nella sua abitazione dove i carabinieri hanno trovato 1 kg di droga. Nei suoi confronti la Procura aveva chiesto una misura cautelare per la detenzione dell'arma ma non accolta dal gip.

Omicidio Sacchi, l’intercettazione

"Sentime, a parte i scherzi, sto con un amico mio che conosci, bello fulminato! Ma se invece io vengo a prendeme quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta? Vengo da te, te faccio un bel re". E' quanto afferma in una intercettazione Valerio Del Grosso, autore materiale dello sparo a Luca Sacchi, parlando con Marcello De Propris la sera del 23 ottobre e riferendosi ai soldi visti nella zaino di Anastasia e che sarebbero serviti all'acquisto di droga poche ore prima dell'aggressione.

"Non puoi capire Marcè quanti sono...mi sta a partì la brocca di brutto", conclude Del Grosso nell'intercettazione.

Parlando al telefono con una persona, non identificata, il giorno dopo l’omicidio, Del Grosso ha ammesso: "Ti giuro che non volevo colpirlo. Poi ho preso da terra lo zaino contenente il denaro e insieme a Paolo siamo scappati. Scappo in Brasile, tanto abbiamo settantamila euro".

"Ho fatto una cazzata. Ieri sera verso le 23 ho sparato ad una persona dalle parti di via Latina", aggiunge raccontando che era in corso "uno scambio di marijuana di quindici chili in cambio di settantamila euro, poi qualcosa è andato storto ed è iniziata la colluttazione prima con la ragazza presente e poi con gli altri, poi ho notato uno dei presenti mettere la mano nei pantaloni come per estrarre un'arma quindi, visto che anche io avevo con me una pistola, l'ho estratta e ho sparato nella sua direzione".