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Omicidio Yara, una prova potrebbe scagionare Bossetti: è giallo

Massimo Bossetti
Massimo Bossetti

Massimo Bossetti, condannato definitivamente all'ergastolo per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio il 12 ottobre 2018, continua a ribadire la sua innocenza anche dal carcere di Bollate dove sta scontando la pena. I legali di Bossetti, in seguito a un’indiscrezione su una prova scientifica che potrebbe scagionare il muratore, hanno annunciato una denuncia per frode processuale.

VIDEO - Caso Yara, le tappe della vicenda

La battaglia sulla prova scientifica

A svelare l’esistenza della prova è stato il settimanale Oggi, il quale ha riportato le parole di un consulente della Procura di Bergamo, Giorgio Casali, che ha affermato: "Il Dna di Ignoto 1 è sempre stato al San Raffaele. L'abbiamo conservato. E c'è ancora. Anche se proprio in questi giorni stiamo restituendo il materiale genetico alla Procura di Bergamo che lo ha richiesto".

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La rivelazione è clamorosa perché uno degli avvocati di Bossetti, Claudio Salvagni, ricorda che le richieste di una superperizia che confrontasse il Dna di Bossetti con quello di Ignoto 1 sono sempre state respinte sostenendo che i reperti erano esauriti.

Salvagni, così, ha preannunciato una denuncia per frode processuale alla quale seguirà la domanda di revisione del processo.

Le nuove rivelazioni

Nella puntata di “Quarto Grado” andata in onda venerdì 6 dicembre si sostiene che ulteriori approfondimenti sarebbero stati affidati ad un nuovo pool di consulenti, incaricati dalla moglie di Bossetti, Marita Comi, ad indagare sul caso.

La difesa di Massimo Bossetti, infatti, avrebbe chiesto alla Corte d'Assise di Bergamo di riesaminare alcuni reperti relativi al delitto. L'avvocato Claudio Salvagni lamenta che l'esame sul Dna non si è svolto in contraddittorio e chiede, pertanto, di riesaminare tutta una serie di elementi.

A quanto si è saputo, il presidente della Corte d'Assise di Bergamo avrebbe autorizzato i difensori di Massimo Bossetti a "visionare" i reperti per i quali non è stato dato ordine di distruzione.