OPEC: accordo raggiunto
Il mercato azionario europeo hai ieri vissuto una sessione positiva, sostenuto soprattutto dai titoli dell’energia dopo che l’OPEC ha comunicato di avere raggiunto un accordo per tagliare la produzione giornaliera cosi da ribilanciare l’offerta di petrolio e stabilizzare i prezzi.
L’oil and gas, a livello europeo, è cosi salito del 3,4% registrando la migliore performance da settembre dopo che il petrolio ha registrato un performance positiva dell’8% grazie al primo accordo che il cartello ha raggiunto dal 2008 e che limiterà la produzione giornaliera a 32,5 milioni di barili.
Essendo il ritmo attuale di estrazione di 33,5 milioni di barili al giorno, più che di un vero e proprio taglio l’accordo impone un tetto molto vicino ai livelli attuali ma il mercato sembra comunque tranquillizzato dal fatto di sapere che, se non altro, l’offerta non andrà più a salire.
In un ambiente sostanzialmente positivo, ieri ha attirato l’attenzione degli operatori la performance di RBS (Londra: RBS.L - notizie) che, non essendo riuscita a passare lo stress test a cui sono state sottoposte le banche inglesi, ha perso l’1.4%. RBS è considerata ancora l’anello debole del sistema bancario inglese e sarà infatti costretta ad aumentare le proprie riserve di capitali, cosa sempre poco gradita alle banche in quanto di fatto è come un’ulteriore tassa alla quale fare fronte. Infatti, più una banca è eposta nell’aver erogato crediti (indifferentemente a privati o imprese) e più grandi saranno le riserve di liquidità richieste alla banca in garanzia di stabilità. Prendendo il caso di RBS, la nuova liquidità che dovrà andare ad aggiungere alle proprie riserve non potrà essere utilizzata per erogare finanziamenti, mutui o comunque per effettuare un’altra qualsiasi operazione che genera un profitto per la banca e questo mancato profitto viene considerato come una tassa. Le grandi riserve richieste alla banche, seppur di enorme importanza in termini di stabilità, sono uno dei fattori per i quali è sempre più difficile fare profitti, soprattutto per i piccoli istituti.
In ultimo, sta crescendo sui mercati l’attesa per il referendum costituzionale italiano. Poichè questo potrebbe avere come conseguenza l’instabilità politica, cosa sempre molto poco gradita gli operatori, raccomandiamo in vi precauzionale di chiudere tutte le posizioni aperte e di arivare a lunedi con il portafoglio al 100%.
Autore: Bonetti Financial Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online