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Oro: prezzo in dollari in ribasso, scambi sui 1.324 per oncia

L'oro si avvia alla seconda chiusura settimanale in perdita, con prezzi in dollari in ribasso dell'1,1% rispetto alla chiusura della scorsa settimana.

Il prezzo dell'oro in sterline invece ha recuperato il 2,1% di calo settimanale dopo i segnali sempre più convincenti che porterebbero la Banca d'Inghilterra al ricorso del QE, in virtù di nuovi dati e previsioni che incherebbero un rallentamento dell'economia britannica come non si era visto dal periodo della crisi finanziaria dell'inizio del 2009.

La sterlina ha perso l'1,5% - ma ha comunque tenuto sopra il nuovo minimo di 31 anni di due settimane fa – dopo che la società specializzata Markit (NasdaqGS: MRKT - notizie) ha pubblicato delle stime sugli indici di direttori acquisti in forte ribasso per il mese di luglio. Un rallentamento dell'economia sia nel settore dell'industria che dei servizi, con delle preoccupazioni maggiori per quanto riguarda quest'ultimo settore.

Se è vero che il calo della sterlina sta agevolando le esportazioni, è il settore delle importazioni che sta subendo un contraccolpo.

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Markit mostra che la contrazione del pil del terzo trimestre potrebbe arrivare allo 0,4% sulla base delle previsioni attuali e la situazione d'incertezza scaturita a seguito della Brexit non aiuta il mercato degli investimenti, che va lentamente paralizzandosi in attesa di capire gli sviluppi economici del processo che porterà la nazione ad uscire dall'Unione Europea.

Il prezzo dell'oro per gli investitori del Regno Unito è risalito in maniera decisa sulle 1.010£ per oncia, appena al di sotto del livello di chisura della scorsa settimana di 1.013£.

Il nuovo Cancelliere britannico Philip Hammond ha affermato che non esiterà a "regolare la politica fiscale" se i dati economici continueranno a peggiorare dopo il voto della Brexit, mentre il nuovo Primo Ministro britannico Theresa May vede già lontana la possibilità che la nazione possa arrivare al pareggio di bilancio entro il 2020 attraverso il programma di austerity con il taglio della spesa pubblica.

Sul fronte della politica monetaria, "la Banca d'Inghilterra non ha ancora intrapreso alcuna misura", fa notare Steve Barrow della ICBC Standard Bank, "e questo fatto la dice lunga sulla relativa solidità del settore bancario rispetto alle crisi precedenti".

"Ma degli interventi si attendono certamente nel mese di agosto", aggiunge Barrow, prevedendo un taglio degli interessi fino allo 0,25% ed un alleggerimento quantitativo di 100 milioni di sterline, con un +25% rispetto ai 375 miliardi di sterline di acquisto di titoli governativi già effettuato.

Oggi l'oro è stato scambiato il 68% al rialzo in sterline rispetto all'inizio del QE del 2009 da parte della Banca d'Inghilterra.

Il prezzo del bene rifugio in dollari è stato di 1.324 per oncia nel primo pomeriggio, mentre in euro ha tenuto sopra i 1.200.

Autore: Bullionvault Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online