Ovunque regna l'incertezza ... e le Borse volano

Una settimana dopo le recenti elezioni in Germania iniziavo il mio commento alla giornata borsistica con queste parole:

Gli analisti si sono sbagliati per l’ennesima volta, l’esito delle elezioni in Germania non è stato il “peggiore fra quelli preventivabili”, bensì l’esatto contrario, è risultato il migliore, almeno guardando alla reazione che ha avuto la Borsa di Francoforte.

Cinque sedute, cinque rialzi, e tutti zitti. L’ennesima figuraccia per gli analisti che al primo exit-poll, domenica sera, avevano previsto una settimana disastrosa per la Borsa tedesca.

Per la verità non si capisce come la Merkel riuscirà a stendere un programma che possa essere sottoscritto sia dai Liberali che dai Verdi, però il mercato si è dimostrato più che ottimista, ed il mercato non sbaglia mai.

Effettivamente non avevo torto nel dire: “Per la verità non si capisce come la Merkel riuscirà a stendere un programma che possa essere sottoscritto sia dai Liberali che dai Verdi”, infatti non c’è riuscita, ma forse il mercato scommetteva proprio su questa eventualità.

E’ da quando è scoppiata la crisi che New York e Francoforte continuano a migliorare i loro record storici, quindi … la crisi a loro fa bene, e, più si protrae … meglio è! Il mercato ragiona in questi termini.

Domenica la Cancelliera ha dato forfait ed il Dax (+0,8%) sia ieri che oggi è risultato il miglior indice del Vecchio Continente, evidentemente il mercato ritiene che la debolezza politica porti ad un maggior lassismo, quindi, meno rigore … più guadagni.

Anche nell’odierna giornata Volkswagen (Xetra: 766400 - notizie) (+3,0%) ha messo a segno una performance straordinaria arrivando a superare quota 170 euro, ma che dire di Infineon (+3,3%) che negli ultimi cinque anni ha più che quintuplicato la propria capitalizzazione di Borsa arrivando oggi a superare per la prima volta nella sua storia l’incredibile quota di 25 euro!

Sappiamo tutti invece che Piazza Affari deve accontentarsi di quel che passa il convento, il nostro Ftse Mib (+0,62%) vale oggi circa la metà di quanto valeva nel 2007, colpa dei titoli bancari che anche oggi hanno frenato la sua corsa.

Bper Banca (-1,38%), Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) (-1,58%), Banco BPM (-1,96%), Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) (-3,04%) e Banca MPS (Amsterdam: BJ6.AS - notizie) (-4,62%) hanno monopolizzato gli ultimi posti della classifica.

L’indice di riferimento della Borsa milanese oggi è stato sorretto dai petroliferi che hanno occupato le prime due piazze con Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) (+3,31%) e Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) (+3,13%), bene anche il colosso Eni (Euronext: ENI.NX - notizie) (+0,80%).

Il terzo gradino del podio è stato appannaggio di Leonardo (+2,89%) che, come auspicato da molti, ha trovato su quota 10 euro un livello dal quale rimbalzare, naturalmente, però, ora servono, anzi urgono, conferme.

Dopo qualche seduta di assestamento sembra ripartire alla grande Enel (Swiss: ENEL.SW - notizie) (+2,58%), il record storico è di nuovo nel mirino della mega-utility italiana.

Rimbalza Brembo (+2,51%) mentre confermano l’inversione di tendenza sia Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) (+2,29%) che Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) (+2,00%).

Non si può non sottolineare poi l’ennesimo exploit di Stmicroelectronics (Amsterdam: ST8.AS - notizie) (+1,94%) tornato in area 21 euro e di Banca Generali (+1,82%) di nuovo in prossimità di quota 30 euro.

Tuttavia la palma di titolo del giorno spetta a Finecobank (MDD: FBK.MDD - notizie) (+1,44%), se non altro per essere stato il solo titolo dell’indice principale ad aver migliorato nell’odierna seduta il proprio massimo assoluto.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro

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