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S&P non prevede tagli rating sovrani su altri paesi Ue dopo Brexit

LONDRA (Reuters) - S&P non ha intenzione di tagliare i rating sovrani di altri paesi Ue a seguito della vittoria del 'leave' nel referendum britannico della settimana scorsa.

Lo ha detto il responsabile rating sovrani dell'agenzia Moritz Kramer, durante una videoconferenza.

Ieri, alla luce del risultato del referendum, S&P ha tagliato di due notch la propria valutazione sul Regno Unito, a AA da AAA, mantenendo un outlook negativo.

Decisioni su eventuali downgrade delle banche britanniche verranno invece prese nelle prossime settimane.

L'analista del settore bancario Giles Edwards ha spiegato che non ci saranno cambiamenti automatici, aggiungendo però che "allo stesso modo questo non è il nostro scenario di base... dove vedremo la necessità di cambiare dei rating lo faremo nelle prossime settimane".

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Nella stessa videoconferenza il capo economista Emea dell'agenzia Jean-Michel Six ha affermato che il Regno Unito eviterà di entrare in recessione, a seguito del voto per la Brexit, se la Banca d'Inghilterra taglierà i tassi e rilancerà il proprio programma di acquisto asset.

"Abbiamo un significativo rallentamento ma la crescita rimane positiva sebbene, ovviamente, in maniera assai più deludente. Questo perché anticipiamo un risposta molto forte di politica monetaria da parte della Bank of England, nella forma di un quantitative easing addizionale e nella forma di un ulteriore taglio dei tassi di interesse" ha detto Six.

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