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Pagamenti, Icbpi-CartaSì diventa Nexi, "ogni pagamento sarà digitale"

MILANO (Reuters) - Icbpi e CartaSì lasciano il posto a Nexi, nuova realtà che si pone l'obiettivo di "costruire, in partnership con le banche, il futuro dei pagamenti digitali in Italia".

Il nuovo brand del gruppo è stato presentato dal management nel corso di una conferenza stampa nell'ambito della convention organizzata per presentare le strategie ai partner delle banche.

La storia recente di Icbpi-CartaSì è stata una corsa a perdifiato. Nel dicembre 2015 Mercury Italy - veicolo partecipato dagli operatori di private equity Bain Capital, Advent International e Clessidra - ha perfezionato l'acquisto dell'85,29% dell'istituto bancario sulla base di una valutazione del 100% di 2,15 miliardi.

Nella primavera 2016 al gruppo si è aggiunta Setefi, ceduta da Intesa Sanpaolo per circa un miliardo.

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A fine 2016 ha acquisito il 100% di Bassilichi per 230 milioni.

In febbraio è toccato alle attività legate al business merchant acquiring di Banca Monte dei Paschi di Siena e di Deutsche Bank per 520 milioni.

Insomma, come ha sottolineato l'AD Paolo Bertoluzzo, gli azionisti "hanno investito quasi 4 miliardi". E il gruppo ha già annunciato investimenti in tecnologia per 1 miliardo nel quinquennio 2016-2021.

Ora il cambio di brand, con l'abbandono di Icbpi (indolore, è stato detto più volte, dato il nome poco musicale...) e di CartaSì, marchio che generava nel pubblico "affettività, certo, ma legata al passato", ha spiegato Bertoluzzo. Insomma, un gruppo focalizzato sul digitale non poteva continuare ad operare tramite un brand con il sostantivo "carta". Da qui la scelta di varare Nexi, accompagnando il nuovo marchio con lo slogan "every day, every pay".

La struttura societaria, conseguenza di buyout e successive acquisizioni, resta complessa: "Nel tempo la semplificheremo", ha detto Bertoluzzo, "ma non è una priorità".

Il gruppo attualmente gestisce 27 milioni di carte di pagamento, 2,7 miliardi di transazioni per 120 miliardi di euro (il mercato italiano ammonta a poco meno di 200 miliardi), 15.000 sportelli bancari automatici. Altri numeri: 733.000 punti vendita convenzionati, 150 banche partner e 122 miliardi di asset under management. [nL8N1IV1RY]

Ma lo spazio per crescere è enorme. "Per fortuna", ha ironizzato Bertoluzzo, "il settore è in ritardo in Italia". Qui, infatti, solo il 20% dei pagamenti è in forma digitale, contro il 40% della media europea, il 65% della Gran Bretagna e i picchi dell'80% in Scandinavia. L'AD si è detto certo che, a breve, "ogni pagamento sarà digitale". Quando? "Un giorno... e questo giorno è oggi", recita la campagna pubblicitaria di Nexi.

Bertoluzzo e due manager del gruppo (Roberto Catanzaro ed Erika Fattori) hanno spiegato nei dettagli i vantaggi delle transazioni digitali, i prodotti che verranno lanciati, l'opera di informazione ed educazione nei confronti di commercianti e clienti, la campagna di comunicazione. Tra le novità, nella seconda parte del 2018 Nexi commercializzerà Poynt, un terminale per pagamenti che metterà a disposizione degli esercenti una sorta di app store, un menù completo di funzioni per semplificare le transazioni commerciali, con particolare focus sul contactless. L'anno prossimo, del resto, è stato evidenziato, segnerà l'avvento degli instant payments, le transazioni entro massimi dieci secondi, che "cambieranno radicalmente il sistema di pagamento", ha concluso l'AD.

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