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Pensioni, tagli fino al 12% oltre gli 80mila euro annui

Esodati e pensioni d’oro: due paradossali estremi del mondo pensionistico che con la riforma delle pensioni presentata a giugno dal governo Renzi potrebbero essere sanati.

La riforma Renzi prevede infatti una riduzione fino al 50% per i vitalizi dei politici che vanno oltre gli 80-85mila euro all’anno, ma tra le proposte del presidente INPS Tito Boeri, recentemente intervistato a “In Mezz’ora” di Lucia Annunziata, c’è anche quella di tagliare le pensioni comuni che superano la stessa soglia. Si tratterebbe, in questo caso, di una sforbiciata ben più leggera, circa il 12%, che interverrà solo se la rendita non risulterà giustificata dai contributi versati nel corso della vita.

Interventi, come dicevamo, anche per gli esodati, nei cui confronti sono state già prese misure rilevanti — Boeri ricordava recentemente un costo complessivo di 12 miliardi — a cui si aggiungerà circa un miliardo e mezzo per la settima salvaguardia, un nuovo intervento per consentire ad alcuni esodati di andare in pensione con le vecchie regole.

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Secondo Boeri, tuttavia, la questione è tutt’altro che risolta, e rischia di dare vita a più di uno strascico. Il ddl di Stabilità riguarda 31 mila esodati, ma per i sindacati le persone da aiutare sono 50 mila. La soluzione paventata dal presidente INPS è quella di una flessibilità in uscita maggiore, equiparando chi va in pensione a 63 e chi va a 67 anni, e assegnando di fatto una pensione più bassa a chi va in pensione prima.

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