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Per 5 anni non ha pagato l'autostrada. Ecco come ha fatto

L’uomo arrivava all’altezza del casello e si posizionava alle spalle di una vettura indirizzata verso le piste riservate al pagamento elettronico. (Credits – Getty Images)
L’uomo arrivava all’altezza del casello e si posizionava alle spalle di una vettura indirizzata verso le piste riservate al pagamento elettronico. (Credits – Getty Images)

Viaggiare gratis. Il sogno di molti, la realtà di qualcuno. Ma in maniera fraudolenta. Nel 2017, infatti, sono oltre 1.200 i procedimenti giudiziari avviati nei confronti di automobilisti che hanno viaggiato sulla rete autostradale italiana senza pagare il pedaggio. Diversi i modi per eludere il balzello al casello, anche se uno dei più gettonati è quello che è costato una multa e l’obbligo di risarcire la società Autostrade per l’ Italia a un uomo di Fiumicino.

L’automobilista per anni non ha pagato il pedaggio autostradale con un metodo astuto, anche se non privo di pericoli. L’uomo, infatti, arrivava all’altezza del casello e si posizionava alle spalle di una vettura indirizzata verso le piste riservate al pagamento elettronico (Viacard e Telepass). L’uomo transitava dal casello attaccato alla vettura che lo precedeva, passando sotto la sbarra prima che questa si abbassasse.

E’ chiara la pericolosità del gesto. Da un lato, infatti, l’uomo non teneva la distanza di sicurezza dalla vettura precedente, anzi vi era praticamente attaccato, con il rischio di un tamponamento. Inoltre, il rischio che la sbarra si abbassi comunque non è da sottovalutare. Ovvia, dunque, la condanna, anche se all’automobilista di Fiumicino è andata anche bene.

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L’uomo, infatti, tra il 2006 e il 2011 sfruttando questa furbata avrebbe risparmiato oltre 3.300 euro di pedaggio per recarsi da casa al posto di lavoro: circa 2.700 euro per i transiti compresi fra il dicembre 2006 e l’ ottobre 2010 e altri 644 euro nell’ anno successivo. Un bel risparmio, non c’è che dire. E, infatti, il pm d’ aula Gianluca Mazzei aveva chiesto una pena di 8 mesi. L’uomo, invece, ha evitato la prigione venendo condannato a risarcire i danni, oltre a una multa di 500 euro. Forse troppo poco per convincere gli altri furbetti del volante a evitare di provarci.

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