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Per Bankitalia bail-in può aumentare rischi sistemici, minare fiducia in banche

La sede di Roma di Bankitalia. Foto del 31 ottobre 2013. REUTERS/Alessandro Bianchi

ROMA (Reuters) - Il bail-in, cercando di non far pagare il costo dei salvataggi bancari ai contribuenti, può però aumentare i rischi sistemici minando la fiducia, alla base dell'attività bancaria.

Lo ha detto Carmelo Barbagallo, capo della vigilanza della Banca d'Italia, in una audizione alla Camera.

"Il bail-in può acuire – anziché mitigare – i rischi di instabilità sistemica provocati dalla crisi di singole banche. Esso può minare la fiducia, che costituisce l’essenza dell’attività bancaria", ha detto Barbagallo nel suo intervento.

Questo rischio c'è perché, spiega, si avrebbe "un mero trasferimento dei costi della crisi dalla più vasta platea dei contribuenti a una categoria di soggetti non meno meritevoli di tutela – piccoli risparmiatori, pensionati – che in via diretta o indiretta hanno investito in passività delle banche".

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Bankitalia, rivela il capo della vigilanza di via Nazionale, aveva per questo chiesto che la direttiva europea sulle crisi bancarie mitigasse, nelal sua versione finale, l'impatto del bail-in, che in caso di crisi colpisce azionisti, creditori e grandi depositanti.

"In primo luogo, nell'ambito dei negoziati sulla direttiva Brrd (in cui, come di consueto, abbiamo assistito il Governo italiano), la Banca d’Italia ha avanzato con insistenza due richieste, entrambe non accolte nella versione finale della Direttiva", dice Barbagallo.

Le richieste, spiega, erano in primo luogo di "un approccio alternativo al bail-in, in base al quale si sarebbero potute imporre perdite ai creditori solo in presenza di apposite clausole contrattuali di subordinazione", poi di "rinviare l’applicazione del bail-in al 2018, così da consentire la sostituzione delle obbligazioni ordinarie in circolazione con altre emesse dopo l’entrata in vigore del nuovo quadro", quindi con maggiore consapevolezza dei nuovi rischi assunti.

(Stefano Bernabei)