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Per i bond la Russia resta al top, con rendimenti oltre il 7%

La Borsa di Mosca continua a salire e ha toccato proprio in questi giorni nuovi massimi di periodo, con i relativi Etf - quotati a Milano - tornati su livelli interessanti, dopo il forte calo di inizio anno. La volatilità tuttavia la fa sempre da padrona, caratteristica inesorabile di un mercato condizionato da troppi fattori. Meglio allora le obbligazioni in rubli? Queste sono certamente più stabili come quotazioni – almeno negli ultimi mesi – e soprattutto caratterizzate, per le più recenti, da cedole decisamente elevate, conseguenza del netto rialzo del tasso primario, posizionato ora al 10,5%, dopo punte anche oltre il 16%. Considerando poi che in molti casi godono di aliquota fiscale al 12,5%, poiché emesse da organizzazioni sovranazionali, quali World Bank, Bei, Ebrd e Ibrd, è evidente che il bilancio complessivo depone ancor più a favore dei bond, con i quali si riesce a trarre maggiori vantaggi da un rafforzamento del rublo sull’euro.

A piccoli passi torna verso quota 70

Dopo i due “spike” al di là di 90 di inizio anno, la valuta russa ha fatto notevoli progressi sull’euro, riavvicinandosi al decisivo test di 70, che si caratterizza come area di tensione. E in effetti – complice la debolezza del petrolio – da luglio si è avviata una fase di nuova debolezza, che non sembra però voler invertire il trend positivo di lungo periodo. Sui 73,4 si colloca un “pivot point” decisivo per valutare le evoluzioni future ed è proprio il livello in cui si colloca attualmente il “cross” con l’euro.

A Borsa Italiana che c’è?

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Purtroppo solo due bond bancari (di Société Generale e di Banca Imi), come tali sottoposti ad aliquota fiscale 26% e inoltre entrambi con scadenza 2018, piuttosto corti per chi voglia cogliere i frutti nel tempo di un possibile abbassamento del tasso primario nei prossimi dodici mesi, che certamente favorirà un'ulteriore spinta al rialzo delle quotazioni. Il Soc Gen, con cedola 10,5%, lotto minimo 70.000 Rub e scadenza 18/4/2018 (Isin XS1202764335), gira sui 105, ma ha scambi modesti sia come numero di contratti sia come controvalore. Il Banca Imi, emesso di recente, ha cedola 8,5%, lotto minimo 100.000 Rub e scadenza 6/7/2018 (Isin XS1435073512): è sceso sui 98,5, con scambi che inevitabilmente tendono a diminuire dopo la fase di collocamento. Ne consegue un rendimento lordo del 9,4%, pari al 6,95% netto.

Quattro sull’“Otc” con yield di tutto rispetto

E ora quattro titoli trattati sui mercati non regolamentati, per chi opera dall’Italia, ma in realtà quotati su varie Borse europee, interessanti per sfruttare i punti forti dell’attuale proposta obbligazionaria in rubli e soprattutto caratterizzati da scadenze medio/lunghe e lunghe (salvo l’Ebrd 2017).

International Finance Corporation (World Bank): cedola 11%, scadenza 21/1/2020, taglio minimo 100.000 rubli e Isin XS1170061078. Ormai è divenuta l’obbligazione di riferimento per chi voglia operare sulla valuta russa, grazie a una cedola molto elevata, cui corrisponde un rendimento lordo (aliquota fiscale al 12,5%) del 7,84%, in quanto da tempo assestata sui 109,5, con spread bid-ask di circa 100 punti base, stabile da parecchi mesi. Il massimo registrato si è collocato a 110,6 e il titolo quota su varie Borse europee, fra cui la Deutsche Boerse (Londra: 0H3T.L - notizie) e quella lussemburghese.

Ibrd (World Bank): cedola 11,6%, scadenza 10/2/2020, taglio minimo 100.000 rubli e Isin XS1180494541. Se l’obiettivo è la cedola, ecco un altro titolo – oltre al precedente – che soddisfa tale esigenza. Logicamente quota più alto, ovvero sui 111,2, equivalente a un rendimento a scadenza del 7,8% (aliquota fiscale 12,5%). Lo si trova su varie Borse europee, con uno spread bid/ask che si è però allargato negli ultimi tempi, superando perfino i 300 punti base, conseguenza del fatto che il mercato tende a conservarlo in portafoglio.

Ebrd (European Bank For Reconstruction & Development): di tipo zero coupon, con scadenza 22/1/2026, taglio minimo 50.000 rubli e Isin XS1349367547. Per chi voglia investire controvalori minori, grazie a un prezzo di acquisto nettamente più basso rispetto alla pari, ecco la soluzione di questo z.c, che quota sui 55, con buoni scambi, grazie alla presenza su varie Borse europee. La vita residua di quasi 10 anni penalizza un po’ il rendimento lordo (aliquota fiscale al 12,5%), che scende al 6,6%.

Ebrd (European Bank For Reconstruction & Development): cedola 6,5%, scadenza 27/6/2017, taglio minimo 10.000 rubli e Isin XS0795153377. E’ un altro titolo apprezzato da chi punta sul rublo, in questo caso per la “duration” assai bassa di 0,84. Non espone quindi a cambiamenti nella politica dei tassi a Mosca, che però dovrebbe in futuro ammorbidirsi, dopo le punte al rialzo degli ultimi tempi, favorendo un generalizzato rimbalzo delle quotazioni. Prezza sui 97,8, con un rendimento calcolato su base annua (sebbene la vita residua sia più breve) del 9,2%, ed è soggetto ad aliquota fiscale al 12,5%. Si tratta di un bond scambiato su molte Borse europee e su varie piattaforme specialistiche.

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