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Perché il Salone del Mobile è così importante per la ripartenza del Paese

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Non ci sono stand. Al loro posto, lunghe pareti verticali, sui quali i prodotti sono appesi come se fossero quadri. La folla, munita di Green pass e mascherina, si muove attraverso i varchi, sbircia e, volendo, compra: tutto è in vendita visto che letti, divani, cucine non sono i prototipi stellari che si vedono in aprile, ma pezzi prodotti e già disponibili nei negozi. Il Salone del Mobile di Milano torna, dopo un anno di stop dovuto al Covid, completamente rinnovato. Si potrebbe dire “in formato miniatura”: in realtà l’allestimento inedito, più accogliente e a “misura d’uomo”, segna la voglia di ripartire del settore dell’arredamento, un comparto centrale per l’economia, che ha registrato 21 miliardi di euro di fatturato alla produzione nel 2020. E segna la ripartenza anche di Milano e del Paese intero: alla fiera, in programma dal 5 al 10 settembre, curata da Stefano Boeri, sono stati staccati 30mila biglietti in un solo giorno, il 50% dei quali acquistati da stranieri. I marchi presenti sono 425 e 1900 i progetti.

Andrea Caputo, che fa parte del team di co-progettisti chiamati da Boeri al Supersalone e ha firmato il nuovo allestimento “museale”, racconta: “Era necessario reinventare la linearità ripensando gli spazi e rendendo l’esperienza del Salone più informale: ora l’attenzione è sul prodotto, non sull’ambientazione”. Gli organizzatori si erano immaginati, prudenti, 50 mila visitatori nei 6 giorni di manifestazione, invece il quadro è diverso. “Il nuovo successo del Salone del Mobile è la prova che l’Italia, finalmente, sta voltando pagina dopo l’esperienza terribile della pandemia - ha affermato Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione Ecologica -. È un successo meritato per le tantissime aziende del settore che hanno continuato a lavorare assicurando sicurezza ai dipendenti, investendo anche quando non incassavano un euro, credendo con coraggio in questa ripresa”. “Oggi, dopo tutti questi sforzi, dopo che il governo ha varato incentivi importanti, non meritano di essere penalizzate da aumenti immotivati dei costi delle materie prime - dice - Il Super-Salone rappresenta anche un modello di sostenibilità: è stato sviluppato in un’ottica di circolarità e 200 nuovi alberi verranno piantati e andranno a ‘compensare’ le benché minime emissioni. Se tutti gli eventi fossero immaginati con questa stessa lungimiranza avremo già un’Italia più vivibile, verde e amica dell’ambiente”.

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Per capire l’importanza del rilancio del Salone del Mobile, è necessario padroneggiare un po’ di numeri. Quanto vale il settore in Italia e quanto è stato intaccato dalla pandemia? In occasione della fiera, l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi ha elaborato un’analisi del settore dell’arredamento nel 2021, stando alla quale è emerso che tra Milano Monza Brianza e Lodi la filiera dell’arredo design comprende circa 7.000 imprese attive e conta, in termini di posti di lavoro, oltre 37.500 addetti, che valgono circa il 2% del totale delle attività economiche e l’1,5% dell’occupazione. Tra i settori, le attività di design specializzate rappresentano il 36,5% del totale del comparto (con 2.553 imprese attive in termini assoluti), seguite dalla fabbricazione di mobili (31% con 2.228 imprese attive nei tre territori) e dall’industria del legno (1.269). A queste si aggiungono 938 attività del commercio al dettaglio di mobili e complementi. Rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, si registra una variazione nel numero delle imprese attive del -1,1%, diminuzione comunque in linea con il -1,7% risultato dal confronto rispetto allo stesso periodo del 2019, in tempi prepandemici.

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In un contesto economico profondamente segnato dalle conseguenze della pandemia, le imprese del manifatturiero pagano il conto più alto: in un anno le imprese attive a Milano Monza Brianza Lodi nell’industria del legno diminuiscono del -4,7%, -3,5% per la fabbricazione di mobili. Se anche il commercio è in lieve difficoltà (-0,4%), sono le attività del design che, in aumento del +2,8%, trainano i dati del comparto. Il medesimo trend si riflette anche sull’occupazione: rispetto al 2020, si registra una variazione in negativo per gli addetti dell’industria del legno, così come per l’occupazione nei settori della fabbricazione di mobili, mentre commercio e design fanno registrare una crescita del numero di addetti. Per la filiera che, solo nel territorio di Milano Monza Brianza Lodi nel 2019 produceva più 9,4 miliardi di euro di fatturato, incoraggianti segnali di recupero arrivano dall’ultima analisi congiunturale, relativa al II trimestre 2021. A livello regionale, le imprese della manifattura del legno arredo, rispetto al periodo pre-Covid del 2019, fanno registrare una variazione positiva per il fatturato di +29,9% e di +10,6% per la produzione, performance che superano la media (rispettivamente +18,3 e +9,3%).

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 05: Visitors visit Supersalone at Fiera di Rho-Pero on September 05, 2021 in Milan, Italy. Every year, the Salone Internazionale del Mobile (renamed Supersalone after the break caused by the pandemic in 2020) and Fuorisalone define the Milan Design Week, the world’s largest annual furniture and design event. (Photo by Emanuele Cremaschi/Getty Images) (Photo: Emanuele Cremaschi via Getty Images)

Il design made in Italy può trainare la ripresa, così come testimoniano i dati sull’export. Nei primi tre mesi del 2021 l’export del settore arredo design per i territori di Milano Monza Brianza Lodi vale 356 milioni di euro, di cui il 90% ha origine dalla fabbricazione di mobili e il restante 10% dall’industria del legno. Mattarella, che all’inaugurazione del Salone ha presenziato con un fuori programma ha affermato: “Questa occasione, che raccoglie coraggio di impresa, creatività, fantasia e cultura è di straordinario significato in questo momento del Paese per il suo rilancio e la sua ripresa. E in questo si esprime anche il ruolo della Fiera di Milano, punto di raccordo che consente la proiezione del nostro Paese verso i mercati internazionali, ma anche la sollecitazione del mercato interno per riprendere attività con pienezza e con successo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha testimoniato quanto l’evento sia importante per la città: “Questa è una settimana importante perché segna la palese e manifesta volontà di Milano di riprendere. Il Salone sta andando bene, come normale che fosse. Non mi voglio prendere i meriti, ma ho lottato tanto perché il Salone, pur in una formula rivista, ci fosse, perché intuivo l’importanza, in questo momento di riapertura di una presenza del Salone - ha aggiunto -. La cosa molto positiva è che mi segnalano la presenza di tanti stranieri, che si vede palesemente anche in giro per la città. “A volte c’era dell’ironia sul nostro modello di week-city e via dicendo - ha concluso Sala -, ma non è semplicemente la voglia di manifestare la forza di Milano, non sono solamente gli eventi a far sì che la gente se ne stia in giro allegra, ma è il creare tanto lavoro”.

Gli alberi sonori di Forestami, i piatti gourmet di Identità Golose, la mostra dell’Adi “Take Your Seat. Prendi posizione” dedicata alle sedie che hanno vinto il Compasso d’Oro, i progetti degli studenti di 48 scuole di design, lo show dei maker, gli auto-produttori. Al Salone del Mobile è lungo l’elenco dei brand presenti. Metterli insieme non è stato facile. La scelta è stata soprattutto simbolica, dettata dalla volontà di far prevalere l’immagine di un’Italia che si rialza. Il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin ha affermato: “Per noi era importante simbolicamente, anche se la decisione non è stata facile. I tempi erano strettissimi: una manifestazione del genere ha bisogno di più di un anno di tempo per essere organizzata ma siamo riusciti a trovare un accordo sul fatto di non farla nella maniera classica e nel trovare velocemente una formula che fosse adatta alla situazione. Pensiamo di aver trovato la formula perfetta grazie alla voglia di rischiare, alla fantasia dell’architetto Boeri e a tutti i nostri imprenditori che ci hanno seguito nella scelta, che non era così scontata e facile”.

Per Carlo Bonomi, presidente di Fiera Milano e presidente di Confindustria, il via al Supersalone è l’occasione per ricordare la centralità delle fiere come strumento di sviluppo per l’economia italiana. “Ora è il momento di guardare avanti, di aprirsi con più vigore ai mercati internazionali – ha affermato Bonomi –, noi siamo al servizio delle imprese che vogliono ripartire. La Fiera è uno spazio, non solo fisico, dove valorizzare e promuovere il potenziale del brand Italia, attraendo imprese e investimenti da tutto mondo”.

“Siamo qui a celebrare la ripartenza di un sistema economico e sociale, che rappresenta un’eccellenza indiscussa del Paese – ha detto Maria Porro, presidente del Salone del Mobile di Milano –. Un’industria che è insieme creativa e manifatturiera, radicata nei distretti produttivi diffusi in tutto il territorio del Paese, da Nord a sud. Dopo 18 mesi di lontananza, diamo via a questo evento inedito, in cui dialogheranno grandi imprese e giovani talenti, la storia del design e soprattutto la voglia di tornare a confrontarsi. il Supersalone incarna la cultura, il coraggio e la determinazione con cui il settore sta affrontando le sfide del presente”.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.