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Pericolo escherichia coli per cozze in arrivo dalla Spagna

Cozze (Getty Images)
Cozze (Getty Images)

Come ripreso da alcuni quotidiani italiani e dallo Sportello dei Diritti, attualmente si sta indagando su una partita di cozze vive che sarebbero contaminate dal batterio dell’escherichia coli. Tali cozze arrivano dalla Spagna e sono state esportate in vari paesi europei.

La cautela è d’obbligo in questi casi. Partiamo dalla base: il batterio escherichia coli si trova solitamente in acque inquinate da feci e colpisce l’apparato digerente provocando nausea, forti crampi addominali, diarrea e vomito, anche pesanti.

A dare l’allarme per primo è stato il Rasff (acronimo che sta per Rapid Alert System for Food and Feed), il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. Grazie all’avviso è stata fatta conoscere la possibile presenza del pericoloso batterio Escherichia Coli nelle cozze vive. Queste cozze contaminate sarebbero state già immesse sull’intero mercato nazionale.

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Nonostante il primo avviso sia stato dato in via cautelativa il 16 marzo, purtroppo non si conoscono ancora tutti i lotti con cozze vive contaminate. Il problema del tracciamento riguarda infatti le pescherie e i mercati aperti, più che la grande distribuzione. Sono stati ritirati già numerosi lotti, in ogni caso, con successiva fase di esame da parte delle Asl locali.

Che fare, in caso di dubbio? Come si sa, il consumo dei molluschi bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all’uomo di diverse malattie d’origine batterica. Chiunque avesse acquistato questo prodotto ultimamente è dunque invitato a consumarlo ben cotto.

Ci sono altre regole che si possono seguire? Certo. Ricordiamo che i bivalvi sono vivi quando sono completamente chiusi e integri. Per evitare contaminazione con altri cibi, bisogna tenerli separati da altri prodotti ittici per evitarne la contaminazione. Vanno consumati entro poche ore dall’acquisto. Preferibile cuocerli in un tegame o in una casseruola bassa ma capiente, in modo che i molluschi non siano ammucchiati uno sull’altro ma prendano il calore in modo omogeneo.