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Petroliferi in calo: ci sono ancora occasioni buy da cogliere?

Giornata debole quest'oggi a Piazza Affari per i titoli del settore oil che risentono dell'andamento negativo del petrolio, in flessione verso area 52,5 dollari al barile. A pagare il conto più salato è ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) con un ribasso dell'1,46%, seguito da Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) e Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che arretrano rispettivamente dello 0,45% e dello 0,38%. Tra i titoli a minore capitalizzazione sono preceduti dal segno meno anche Saras ed ERG (Londra: 0MHC.L - notizie) , con un calo dello 0,36% e dello 0,91%.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) comparto non mancano alcune occasioni d'acquisto, anche se buona parte dele banche d'affari ha una view cauta sui protagonisti del settore oil.

ENI nelle grazie delle banche d'affari

Tra i petroliferi di Piazza Affari è positiva la view su ENI coperto da Mediobanca Securities con una raccomandazione "outperform" e un prezzo obiettivo a 20 euro. Gli analisti credono che la trasformazione dl gruppo in una società più focalizzata sull'upstream stia dando i suoi frutti.

Lo stesso rating viene reiterato dal Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie) , con un target price a 15,9 euro e la raccomandazione "outperform" è ribadita da Raymond James, con un fair value a 17,5 euro euro, sulla scia dei buoni risultati registrati da ENI nell'esercizio 2016 e alla luce del nuovo piano industriale.

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A consigliare l'acquisto di ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è anche Oddo Securities che nei giorni scorsi ha migliorato il prezzo obiettivo da 16,5 a 17,5 euro. Per gli analisti il calo dele spese per investimenti, il rimbalzo del flusso di cassa e le cessioni di asset sono per ENI eccellenti catalizzatori per l'anno in corso.

Cautela su Saipem e Tenaris

Meno entusiasmo per Saipem che per Equita SIM è semplicemente da mantenere in portafoglio, con un target price ritoccato da 0,46 a 0,45 euro. Dopo i risultati dello scorso anno, la SIM milanese ha deciso di rivedere le stime sul gruppo, tagliando le previsioni sull'utile per azione rettificato in media dell'1% per l'anno corrente e peri prossimi due.

Cauti anche i colleghi di UBS (Londra: 0QNR.L - notizie) che su Saipem hanno un rating "neutral", con un fair value tagliato da 0,5 a 0,46 euro. Anche la banca elvetica ha messo mano alle stime, riducendo dell'8% quelle sull'utile per azione 2017 e del 5% le previsioni riferite ai prossimi due anni di riflesso a minori attese sui ricavi.
Bullish la view di Jefferies secondo cui Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) è ancora da comprare, con un prezzo obiettivo rivisto da 0,6 a 0,56 euro.

E' improntata alla cautela anche la strategia suggerita per Tenaris su cui Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) ha una raccomandazione "neutral", con un target price ridotto da 16,1 a 15,6 euro. La banca americana ha rivisto le stime sul gruppo dopo i conti del quarto trimestre del 2016.

Si sono mossi nella stessa direzione gli analisti di Berenberg che hanno modificato verso il basso le previsioni sull'Ebitda e sull'utile per azione di quest'anno. Su Tenaris il rating viene confermato a "hold", con un fair value a 13,5 euro, valore che si colloca al di sotto delle quotazioni correnti di Borsa.

Negativa la view di Kepler Cheuvreux che proprio oggi ha ribadito la raccomandazione "reduce" sul titolo, con un prezzo obiettivo che scende da 13,5 a 13 euro, sulla scia di una riduzione delle stime sull'utile per azione riferito a quest'anno nell'ordine del 3,3%.

Le indicazioni su Saras ed ERG

Tra i titoli a minore capitalizzazione nei giorni scorsi Saras è stato bocciato dal Credit Suisse, i cui analisti hanno cambiato la strategia sul titolo da "outperform" a "neutral", con un target price rivisto da 2 a 1,85 euro. La banca elvetica, delusa dalla cedola annunciata dal gruppo, ritiene che la politica del dividendo sia volatile e imprevedibile.

A puntare su ERG (Milano: ERG.MI - notizie) è invece Banca Akros che consiglia di accumularlo in portafoglio con un fair value a 11,4 euro. Relativamente all'acquisto da parte di ERG di sei società di diritto tedesco titolari di altrettanti parchi eolici in Germania, gli analisti parlano di un'operazione coerente con la strategia di espansione internazionale del gruppo.

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