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Petrolio in discesa dai massimi: diversi i buy tra i titoli oil

La seduta odierna viene vissuta all'insegna di un frazionale recupero dal petrolio che, dopo aver lasciato sul parterre ieri oltre il 3% del suo valore, tenta di risalire la china oggi, passando di mano a 56,2 dollari, con un progresso dello 0,43%.

Petrolio in flessione dal giorno dell'accordo Opec

Nelle ultime giornate l'oro nero ha perso terreno, allontanandosi dai recenti massimi segnati a ridosso dei 58,5 dollari. La discesa è iniziata dopo il meeting dell'Opec dello scorso 30 novembre, quando è stato deciso di estendere l'accordo sul taglio della produzione fino alla fine del 2018, rispetto alla scadenza iniziale fissata per marzo prossimo.

Gli analisti di Equita SIM anno segnalato nei giorni scorsi che la notizia relativa all'intesa raggiunta dall'Opec è positiva nel medio termine per i titoli del settore petrolifero, pur evidenziando che il prezzo dell'oro nero incorporava già il rinnovo dell'accordo.
La flessione delle quotazioni del greggio influisce inevitabilmente sui titoli del comparto quotati a Piazza Affari, tra i quali però ci sono ancora diverse opportunità di acquisto.

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Giudizi bullish su ENI (Londra: 0N9S.L - notizie)

Una di queste è offerta da ENI che secondo Banca Akros merita un "buy", con un prezzo obiettivo a 17 euro. Gli analisti hanno accolto con favore la chiusura del project financing destinato all'impianto Flng di Coral South, in Mozambico, al quale la società italiana partecipa insieme ad altri partner.

A puntare su ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è anche Citigroup (NYSE: C - notizie) che caldeggia l'acquisto del titolo indicato tra i preferiti per il prossimo anno nel comparto degli integrated oil.

La stessa indicazione giunge dai colleghi di Raymond James che segnalano Eni tra le azioni Ue preferite per il 2018. Il titolo è stato inserito nella lista delle top pick della banca d'affari, con una raccomandazione "outperform" e un target price a 16,6 euro.
Per gli analisti le attuali valutazioni offrono un interessante punto di ingresso e la loro idea è che ENI vanti il maggior potenziale di revisione al rialzo delle stime di consenso nel settore di riferimento.

Cauta la view su Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie)

Meno entusiastica la view su Saipem che per Kepler Cheuvreux è semplicemente da mantenere in portafoglio, con un fair value a 3,6 euro. Il broker ha apprezzato i contratti che il gruppo si è aggiudicato di recente, ma ritiene che il peso crescente di Saudi Aramco nel portafoglio ordini di Saipem aumenti il rischio sul margine.

Non si sbilanciano neanche gli esperti di Mediobanca Securities che sul titolo ribadiscono la raccomandazione "neutral", con un prezzo obiettivo a 3,9 euro. Anche in questo caso gli analisti hanno accolto con favore i recenti contratti di Saipem, ma sono preoccupati sul fronte della redditività, alla luce dello scenario competitivo sul pricing.

Anche Equita SIM opta per la cautela con un rating "hold" e un target price a 3,7 euro, evidenziando che i nuovi contratti aggiudicati da Saipem aumentano la visibilità sui numeri del prossimo anno.

Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) è un titolo da comprare

La stessa SIM milanese punta senza indugio su Tenaris che è da comprare alla luce dell'esposizione del gruppo al Sud America, specie in Argentina che dovrebbe beneficiare di un aumento degli investimenti nei prossimi anni.
Gli analisti citano anche l'attesa accelerazione degli utili nei trimestri a venire e l'ulteriore miglioramento in Nord America, grazie alla partenza del nuovo impianto in Texas.

Anche Fidentiis invita ad acquistare Tenaris, con un range di valutazione rivisto al rialzo da 13,8-14,6 a 14,4-15,2 euro. Gli analisti fanno sapere che in occasione di un roadshow la società ha confermato la buona visibilità degli utili fino al secondo trimestre del prossimo anno.

La strategia suggerita per Saras

Infine, tra i titoli a minore capitalizzazione segnaliamo Saras che secondo Mediobanca Securities merita un rating "neutral", con un fair value a 2,1 euro. Gli analisti puntano sull'accento sul calo del margine di raffinazione nell'area del Mediterraneo da agosto scorso, aggiungendo di attendersi nel quarto trimestre un Ebitda pari a 133 milioni di euro, in calo rispetto ai 137 milioni indicati dal consensus.

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