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Petrolio in rialzo, ma non per molto. I titoli oil da comprare

Proseguono gli acquisti sul petrolio che, dopo il rally di ieri, quando la giornata si è conclusa con un progresso del 2,85%, continua a guadagnare terreno oggi dopo il nulla di fatto della Fed sui tassi.

Andamento odierno del petrolio e dei titoli oil a Piazza Affari

Le quotazioni dell'oro nero vengono fotografate in mattinata a 45,75 dollari, con un rialzo dello 0,9%, sostenuto ancora dal deludente report sulle scorte Usa diffuso ieri, che ha restituito un crollo di oltre 6 milioni di barili per le riserve di oro nero, a fronte della previsione di un rialzo di 3,2 milioni di barili.

In positivo anche i titoli del settore oil a Piazza Affari che vedono Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) in rally del 3,58%, seguito da Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) ed ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che avanzano del 2,24% e dell'1,04%, mentre tra i titoli a minore capitalizzazione ERG (Londra: 0MHC.L - notizie) si accontenta di un progresso dello 0,49%, diversamente da Saras che cede lo 0,21%.

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Le attese sul vertice Opec e gli impatti previsti sul petrolio

L'attenzione è ora rivolta al meeting informale dell'Opec in agenda ad Algeri la prossima settimana, in occasione del quale si discuterà di un congelamento dei livelli di produzione di greggio.
Secondo Falah al-Amri, rappresentante dell'Iraq presso il Cartello, il mancato raggiungimento di un accordo su questo fronte non impatterà sul mercato in termini di andamento dei prezzi che al massimo registreranno un calo solo per pochi giorni.

Per gli esperti di Euromobiliare SGR le quotazioni del petrolio si muoveranno tra i 45 e i 50 dollari nei prossimi mesi e il superamento di area 50 dollari sarà condizionato solo ad un accordo sulla produzione che gli esperti però non si attendono a breve.

Le previsioni di S&P sui prezzi dell'oro nero

Anche gli analisti di S&P Global (Francoforte: 851710 - notizie) ratings restano cauti sulle prospettive del greggio, tanto da prevede un prezzo medio a 42,5 dollari per il resto dell'anno in corso, per poi salire a 45 dollari nel 2017 e a 50 dollari l'anno successivo. Per poter rivedere l'oro nero sopra quest'ultimo livello bisognerà attendere il 2019, quando sarà raggiunta quota 55 dollari secondo le stime degli analisti di S&P.
L'andamento dei prezzi del petrolio influirà inevitabilmente sui titoli del settore oil quotati a Piazza Affari e ci si chiede a questo punto quali siano le strategie migliori da adottare per gli stessi.

Le strategie sui titoli del comparto petrolifero

A scommettere su ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è Equita SIM che consiglia di acquistare con un prezzo obiettivo a 15,5 euro, ritenendo che la notizia relativa alla causa intentata dalla Nigeria contro alcune major petrolifere per l'esportazione illegale di 57 milioni di barili di petrolio tra il 2011 e il 2014, ha un impatto limitato sul gruppo italiano.

Indicazioni positive anche da Mediobanca Securities secondo cui il titolo è destinato a sovraperformare il mercato, con un target price a 18,5 euro. Gli analisti si focalizzano sul dividendo del gruppo che sui livelli correnti è considerato sostenibile con un prezzo del petrolio a 50 dollari al barile. Per Mediobanca il programma di dismissioni dovrebbe consentire ad ENI di coprire la cedola anche con un greggio fino a 40 dollari al barile almeno fino al 2018.

Infine, a scommettere sul titolo è anche Citigroup (NYSE: C - notizie) che oggi ha rinnovato l'invito all'acquisto con un fair value a 17 euro. Dopo un incontro con il CFO Mondazzi, la banca americana segnala che ENI è la società meglio posizionata nel settore di riferimento per operare e competere in un contesto che resta caratterizzato da bassi prezzi del petrolio. A rendere ENI diversa dagli altri è la sua abilità nel fare buone scelte sul capitale in uno scenario macro incerto.

Non c'è altrettanto entusiasmo per Saipem visto che Equita SIM consiglia semplicemente di mantenere il titolo in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 0,48 euro. Con riferimento al Nord Stream 2, gli analisti parlano di un progetto potenziale per Saipem, con un valore superiore a 1 miliardo di euro, pur evidenziando che la fattibilità dello stesso è ancora in discussione.

Negativo il giudizio di Icbpi secondo cui Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) è da vendere con un target price a 0,32 euro. Con riferimento al taglio del 25% nel piano di investimenti di Petrobas, gli analisti parlano di una notizia negativa per il gruppo italiano, visto che conferma il difficile contesto di mercato nel quale Saipem si trova ad operare.

Cattive notizie per Tenaris che secondo Mediobanca Securities è destinato a sottoperformare il mercato con un fair value a 10,5 euro. L'ultima settimana è stata debole in termini di numeri di pozzi petroliferi negli Stati Uniti che a detta degli analisti sono un driver chiave per Tenaris, visto che il Nord America ha generato il 50% delle vendite tubolari del gruppo nel 2014.

Spostando lo sguardo ai titoli a minore capitalizzazione, sempre Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) è ottimista su ERG tanto da assegnare una raccomandazione "outperform", con un prezzo obiettivo a 12,9 euro. Per gli analisti la cessione di TotalErg potrebbe rivelarsi un catalizzatore per il re-rating del titolo, visto che decreta l'uscita della società dalle attività dell'oil.

A puntare su Saras è Icbpi che invita all'acquisto con un target price a 1,6 euro, segnalando che ai prezzi attuali il titolo offra un dividend yield 2016 dell'8,7% sulla base delle loro stime e del 7,3% sulla base di quella del consensus.

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