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Petrolio, OPEC. Obiettivo: forzare quota 60

L’obiettivo dell’OPEC è chiaro: bisogna ridurre le scorte di greggio!

Sostanzialmente il target dell’accordo raggiunto il 30 novembre pare essere proprio questo ed il tutto potrebbe tradursi in una corsa verso i 60 dollari per barile.

Volumi elevati stoccati a magazzino implicano prezzi bassi, questo è scontato, ma la contrazione produttiva concordata dai membri OPEC durante il meeting di Vienna sarà in grado di accelerare lo smaltimento dei volumi eccedenti portando in una fase di declino le scorte mondiali di greggio.

Secondo quanto dichiarato dal ministro del Petrolio venezuelano Eulogio del Pino i livelli delle scorte dovrebbero normalizzarsi nel giro di nove mesi ed un processo di questo tipo sarebbe in grado di spingere i prezzi a ridosso dei 70 dollari per barile.

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Le decisioni prese dall’OPEC hanno sostanzialmente smentito lo scetticismo che regnava a mercato con una contrazione produttiva volontaria di 1.2 milioni di barili che, in conformità con quanto deciso ad Algeri due mesi fa, porterà la produzione del Cartello a 32.5 milioni di barili giornalieri.

Positivo anche l’accordo con la Russia, con la produzione di Mosca che rallenterà di 300000 barili giornalieri dagli elevati livelli attuali.

Positive anche le considerazioni in arrivo dalla International Energy Agency, i cui tecnici prevedono che, proprio grazie alla recente intesa, fornitura e domanda saranno in grado di raggiungere un equilibrio nella prima parte del 2017.

Sin dai tempi di Algeri - spiega il segretario generale OPEC Mohammed Barkindo - l'obiettivo è stato quello di favorire un accordo tra paesi OPEC e non al fine di accelerare il processo di smaltimento delle scorte di greggio. Le scorte elevate hanno pesato sui prezzi e tutta l’OPEC vuole prezzi più elevati.

Stando alle dichiarazioni in arrivo dalla International energy Agency, prima del recente accordo OPEC una condizione di equilibrio sarebbe stata raggiunta a fine 2017, ma ora è possibile che questo evento si verifichi nei primi mesi dell'anno venturo.

Durante il mese passato, la International Energy Agency (IEA) ha più volte messo in guardia il mercato da livelli di scorte da vero e proprio record. Attualmente, secondo quanto dichiarato dai tecnici della IEA, il surplus a magazzino rispetto alla media quinquennale di riferimento ammonta a 300 milioni di barili, quantità sufficiente a riempire 150 superpetroliere.

Positive anche le dichiarazioni in arrivo dal Venezuela, con il ministro del Petrolio Eulogio Del Pino che sottolinea come un semplice freezing non sarebbe stato altrettanto efficace in quanto il tempo per ottenere un mercato in equilibrio sarebbe stato molto più lungo, circa due anni.

Autore: Gabriele Picello Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online