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Il petrolio sostiene i titoli oil: su quali posizionarsi ora?

L'andamento debole registrato oggi da Piazza Affari non sembra pesare più del dovuto sui titoli del settore oil che provano a mantenersi a galla, viaggiando poco al di sopra della parità. ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) si apprezza dello 0,15%, mentre Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) e Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) mostra un rialzo rispettivamente dello 0,12% e dello 0,17%, e tra i titoli a minore capitalizzazione scatta in avanti Saras che mette a segno un progresso del 2,15%.

I titoli del comparto provano ad evitare il segno meno sostenuti dal recupero del petrolio che dopo il calo di ieri ritrova la via dei guadagni, passando di mano a 49,65 dollari, con un rialzo dello 0,53%.
Le quotazioni dell'oro nero si mantengono a poca distanza dalla soglia dei 50 dollari al barile, alla vigilia del report sulle scorte strategiche Usa.

Indicazioni bullish per ENI

Intanto tra i titoli di Piazza Affari, nelle ultime sedute indicazioni positive sono arrivate per ENI che secondo Jefferies è da acquistare con un prezzo obiettivo a 17 euro. Gli analisti fanno sapere che i conti del secondo trimestre riportati dal gruppo rafforzano la loro view bullish su ENI.

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A puntare su quest'ultimo è anche Equita SIM che dopo la trimestrale migliore del previsto, con particolare riferimento alla componente di generazione di casa, ha reiterato il rating "buy" su ENI, con un target price a 16 euro.

Una bocciatura è arrivata invece dal Credit Suisse (IOB: 0QP5.IL - notizie) che nei giorni scorsi ha rivisto la raccomandazione da "outperform" a "neutral", con un fair value tagliato da 16 a 14,5 euro.

Cauti i giudizi su Saipem

C'è meno entusiasmo per Saipem su cui Jp Morgan mantiene invariato il giudizio "neutral", con un prezzo obiettivo rivisto al ribasso da 3,75 a 3,43 euro. Quest'ultima mossa tiene conto della riduzione delle stime sull'utile per azione nell'ordine del 3,2% per l'anno in corso e del 18,5% per il prossimo.

Cauti anche i colleghi di Societè Generale che su Saipem hanno una raccomandazione "hold", con un target price che scende da 4,6 a 3,86 euro. Gli analisti hanno apprezzato i numeri del secondo trimestre diffusi dal gruppo, ma non si sbilanciano sul titolo per via della debole posizione competitiva e dell'andamento piatto del prezzo del petrolio che aumenta il rischio per Saipem.

A rivedere la valutazione del titolo sono stati nei giorni scorsi anche gli analisti di Banca IMI che hanno modificato il fair value da 4 a 3,6 euro, con una raccomandazione ferma a "hold". Per gli analisti i numeri del primo semestre del gruppo sono stati deboli in termini di performance operativa, aggiungendo che il contesto per le attività di upstream offshore resta difficile.

Le strategie suggerite per Tenaris

Anche per Tenaris la valutazione è stata rivista al ribasso da diverse banche d'affari, a partire da Equita SIM che ha tagliato il prezzo obiettivo da 15,5 a 13,5 euro, con una raccomandazione "hold". La SIM milanese ha deciso di rivedere al ribasso le stime di Ebitda, tagliandole dell'8% per i prossimi due anni, sulla scia dei conti trimestrali del gruppo.

I deludenti risultati del secondo trimestre di Tenaris hanno indotto Kepler Cheuvreux a ribadire il rating "reduce", con un target price ridotto da 12 a 11,5 euro.

A mantenere una strategia bullish sul titolo è invece Mediobanca Securities secondo cui Tenaris è destinato a sovraperformare il mercato, con un fair value ritoccato leggermente da 18,5 a 18 euro. Per gli analisti i conti trimestrali sono stati in linea con le attese, mentre è peggiorato l'outlook, motivo per cui le stime di Ebitda sono state tagliate del 2% per quest'anno e del 5% per il 2018.

Sotto la lente Tenaris

Infine, hanno deluso i risultati diffusi da Saras tanto che il Credit Suisse ha deciso di ridurre le stime, modificando di conseguenza il prezzo obiettivo da 2,3 a 2,05 euro, con una raccomandazione ferma a "neutral".

A confermare il rating "buy" è stata invece Equita SIM che però ha modificato il target price da 2,53 a 2,34 euro. La SIM milanese da una parte ha parlato di un secondo trimestre inferiore alle attese, dall'altra però ha segnalato che l'outlook per il secondo semestre resta favorevole, visto l'ulteriore rafforzamento del margine benchmark.

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