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Il pezzo mancante

In finanza, la volatilità è una misura della variazione percentuale del prezzo di uno strumento finanziario nel corso del tempo. La volatilità storica deriva dalla effettiva serie storica dei prezzi misurabile nel passato. La volatilità implicita deriva dal prezzo di mercato delle opzioni dello strumento finanziario analizzato, per scadenze future attualmente scambiate. Il simbolo σ viene utilizzato per la volatilità, e corrisponde alla Deviazione standard.

E' un elemento fondamentale in quanto in questo preciso momento il prezzo si trova nella stessa situazione del 22 luglio del 2011.

Osserviamo il grafico:

Il grafico mostra come il massimo del 20 luglio del 2015 sia esattamente uguale a quello del 20 ottobre del 2009, e come dal 20 ottobre del 2009 640 giorni solari dopo l'indice si trovi al prezzo di 19922 il 22 luglio del 2011. Pertanto aggiungendo 640 giorni solari dal 20 luglio del 2015 si arriva al 22 aprile del 2017 ancora con l'indice allo stesso prezzo di allora ovvero a 19931.

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E' un elemento fondamentale perchè ci dimostra come il futuro non sia altro che la ripetezione del passato, e un elemento utile per capire i passaggi successivi.

Dal 22 luglio del 2011 il prezzo scende per 63 giorni solari con minimo il 23 settembre del 2011 al prezzo di 13114 quindi con una perdita di 6808 punti dal massimo di 19922.

Osserviamo il grafico:

Pertanto una ripetizione del movimento al ribasso a partire dal massimo del 21 aprile 2017 per bottom in triplo minimo in area 13000 per il 25 giugno 2017 non è da scartare, ma manca un elemento che è appunto quello della volatilità.

E' risaputo che la volatilià è contraria al movimento del mercato ovvero che quando la volatilità scende il mercato sale e viceversa quando la volatilità sale il mercato scende ma cos'è realmente il VIX?

In questi anni di finanza turbolenta tutto ciò che può aiutare la semplice analisi tecnica è stato utilizzato abbondantemente per cercare di confermare la bontà della lettura della situazione presente e addirittura cercare di prevedere nella maniera più accurata possibile gli sviluppi successivi.

Uno degli strumenti più utilizzati in quest’opera è senz’altro il VIX, ovvero il Chicago Board Options Echange Volatilty Index. Si tratta dunque di un indice di volatilità calcolato dal più grande mercato mondiale di opzioni a partire dal 1993.

Un indice che misura la volatilità implicita nel prezzo delle opzioni, ovvero di un indicatore che misura il prezzo che gli operatori sono stati disposti a pagare per assicurarsi la facoltà ma non l’obbligo di scommettere al rialzo e al ribasso sull’indice S&P500. Dunque quest’indicatore non ha nulla a che vedere con la volatilità classica, e ci permette di comprendere al maglio se trattasi della volatilità passata o di quella futura.

Trattandosi di volatilità futura, ci permette di fare una scelta su come operare. Tuttavia sappiamo che il futuro è imprevedibile ma solo stimabile, e la miglior stima del futuro viene fatta osservando l’andamento passato. Per questo motivo un brusco aumento della volatilità storica, ovvero già osservata, sul mercato, spesso fa aumentare anche quella attesa, che viene incorporata nel prezzo delle azioni.

Quindi il VIX non è nient’altro che una misura della volatilità che chi si attende dall’indice S&P500 che poi fa da riferimento per tutti gli altri indici mondiali.

Vediamo il legame via tra l’andamento di questi due indici studiando il loro grafico che riporta il periodo 2002-2012.

Valori del VIX pari o inferiori a 20 indichino una situazione prevalentemente rialzista.

Valori del VIX superiori a 20 ma inferiori a 40 descrivano uno scenario teso ma non necessariamente ribassista.

Valori del Vix superiori a 40 indichino uno scenario pericolosamente volatile, con notevoli implicazioni ribassiste.

Il 22 luglio del 2011 il VIX quotava a 31,62 punti quindi ci indicava una situazione di tensione dei mercati per arrivare a superare i 42 punti a settembre. Ora il VIX quota a 14,63 quindi in una fase tranquilla in cui i mercati non devono preoccuparsi.

Questo e' l'elemento mancante oggi nonostante l'indice FTSE SPMIB 40 si stia muovendo come fece 6 anni fa. E' altrettanto vero che per sua natura il VIX è repentino e veloce nel movimento per cui la rottura di 20 punti confermerebbe lo scenario che da mesi in questa sede descriviamo, con l'alternativa che altrimenti il prezzo rimarrà ingabbiato per un 2017 in inside rispetto agli estremi del 2016.

Autore: Claudio Zanetti Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online