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Piano infrastrutture Biden, i 13 titoli che vinceranno negli USA

Build Back Better”, è il piano da 1200 miliardi di dollari che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva promesso in campagna elettorale nel 2020. E ora che è diventato realtà con un accordo al Congresso tra Democratici e Repubblicani, le grandi imprese delle costruzioni e delle forniture di materie prime e di mezzi, si apprestano a giocare un ruolo importante.

Dei 1200 miliardi in circa otto anni, 500 miliardi saranno utilizzati per la costruzione e ristrutturazione di ponti, strade, aeroporti, porti marittimi, linee ferroviarie, reti idriche, reti di comunicazione.

Per realizzare tutto questo serviranno grandi imprese in grado di fornire tutto l’occorrente per realizzare un piano che ha il sapore di un investimento da dopo guerra.

Ecco allora le 13 migliori imprese quotate in Borsa negli USA, che potrebbero beneficiare del Piano di Biden, secondo il magazine online Kiplinger.com.

I 13 titoli del Piano infrastrutture Biden

  • Vulcan Materials è il primo produttore e fornitore di materiali per l’edilizia negli USA ed è posto in prima posizione per beneficiare del piano di investimenti in infrastrutture nei prossimi anni. La società produce anche cemento e asfalto, quindi sarà presente in molti dei progetti infrastrutturali.

  • Martin Marietta Materials, come la precedente è un fornitore di materiali nell’edilizia e nelle costruzioni in generale. Oltre a fornire materiali, fornisce anche servizi al settore dell’edilizia.

  • Nucor è un produttore di acciaio dell’America del nord, si colloca in posizione di vantaggio perché costruire e ristrutturare infrastrutture richiederà una grossa mole di acciaio. Occhio, quindi, anche ai futures sul ferro per chi investe in materie prime.

  • Caterpillar è la famosa azienda produttrice di mezzi da costruzione e per il movimento terra. Serviranno molti macchinari per realizzare i progetti e si punta molto su nuovi mezzi più rispettosi dell’ambiente, magari elettrici.

  • Deere produce mezzi agricoli, ma anche mezzi per il settore delle costruzioni e per quello forestale. In particolare è specializzata in mezzi movimento terra e per la realizzazione di strade.

  • United Rentals è una società specializzata nel noleggio di mezzi e strumenti per l’edilizia. Non tutte le imprese, infatti, troveranno conveniente comprare nuovi mezzi e si affideranno a società di noleggio che forniscono anche manutenzione e servizi accessori.

  • ChargePoint Holdings si occupa della realizzazione di colonnine per la ricarica di mezzi elettrici. Biden vuole che negli USA si punti sui veicoli elettrici e per favorire la transizione serviranno tante colonnine: 500 mila entro il 2030.

  • Oshkosh produce veicoli, e per il servizio postale statunitense produrrà 165 mila veicoli di cui molti elettrici. Biden vuole rinnovare il parco veicoli delle amministrazioni federali, con nuovi mezzi ecologici.

  • Freeport-McMoRan è una società dedita nell’estrazione del rame. Il rame servirà sia per le infrastrutture che per la realizzazione di veicoli elettrici (qui ne serve più che nelle auto tradizionali), quindi la società andrebbe “messa nel carrello”.

  • Brookfield Infrastructure Corporation è impegnata in vario modo nelle infrastrutture, con il suo gruppo di imprese si occupa di utilities, comunicazioni, energia, trasporti.

  • Crown Castle International investe in torri wireless per le comunicazioni. Obiettivo di Biden è far giungere Internet anche nelle aree rurali dei 52 Stati, un piano paragonato al New Deal del 1930 quando il governo federale fece arrivare la corrente elettrica in ogni angolo del paese.

  • Eaton è una multinazionale variamente impegnata nelle energie rinnovabili, nell’impiantistica, nell’idraulica e nei veicoli. Trasversalmente ha quindi la possibilità di giocare un ruolo nel piano infrastrutture di Biden.

  • Global X US Infrastructure Development ETF è invece un fondo negoziato in borsa che li ingloba tutti, e che trae beneficio dagli investimenti in infrastrutture negli Stati Uniti.

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This article was originally posted on FX Empire

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