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Piazza Affari: 4 opportunità con potenzialità rialzista

Le Borse sono sempre più influenzate dalle ripercussioni che arrivano dalle politiche degli Usa e dalla situazione in Europa. Su quali titoli puntare a Piazza Affari? I consigli di Stefano Masa Head of QuantInvest® Research & Analysis Department.

Le Borse sono sempre più influenzate dalle ripercussioni che arrivano dalle politiche degli Usa e dalla situazione in Europa. Quali analisi sono utili per capire i possibili andamenti di mercato?

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso della settimana trascorsa si è potuto assistere ad una prima - ed iniziale fase di sviluppo - di alcuni dei molteplici elementi di natura prevalentemente politica che caratterizzeranno l’intero anno.

Con il neonato presidenzialismo trumpista si prende atto dell’azione di discontinuità che il tycoon statunitense vuole impartire (ed imporre) alle controparti internazionali in nome del protezionismo: la firma dell’ordine esecutivo relativo al ritiro degli Usa dall’accordo sul Pacifico (Tpp) è un primo segno nella direzione preannunciata in campagna elettorale; a questo seguirà molto probabilmente sia la messa in discussione del Nafta che il Ttip con l’Europa direttamente coinvolta. Un cambio di rotta rispetto alla precedente gestione Obama che non lascerà indifferenti i bilanci dei singoli stati. A corollario delle prime mosse di “The Donald” - il mercato azionario a stelle strisce - ha reagito favorevolmente: Wall Street ha registrato i suoi nuovi record con il Dow Jones sopra la soglia psicologica dei 20.000 punti. Opportuno sottolineare come i nuovi livelli di prezzo hanno beneficiato di una vera e propria rotazione di portafoglio in chiave di brevissimo periodo: prime prese di beneficio sull’oro accompagnate da ulteriori alleggerimenti sul mercato dei obbligazionario Usa. Non si può ancora parlare di un’allocazione strategica di medio termine sul mercato equity americano per due motivi: a) non sono presenti volumi significativamente elevati. b) l’indicatore Vix è prossimo ai suoi minimi storici da qualche tempo. Ultimi colpi di coda prima di un’inversione sul mercato? Molti operatori ne sono ormai convinti.

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Nel vecchio continente bisogna sottolineare l’importanza della sentenza d’appello della Corte Suprema britannica: l’«hard brexit» preannunciata dal primo ministro May viene ridimensionata ai minimi termini e bisognerà attendere il passaggio in Parlamento. Il nuovo asse commerciale Stati Uniti d’America-Regno Unito dovrà aspettare qualche tempo prima di concretizzarsi a pieno come invece è stato più volte annunciato. Un primo intralcio – di carattere operativo – a quest’ultimo obiettivo arriva dal fronte valutario che ha visto la sterlina riprendere quota – nuovamente – nei confronti del dollaro. Dai recenti minimi ha recuperato oltre cinque punti percentuali: un vero e proprio rally inaspettato per molti che - probabilmente - potrà ulteriormente proseguire fino alla conclusione di marzo ovvero la data del cut off in agenda del ministro May: una scadenza che vuole essere rispettata dall’inquilino di Downing Street per potersi appellare all’art. 50 in tema di “Brexit”.

Sempre in Europa è opportuno evidenziare il dato dell’inflazione tedesca: sembra aver raggiunto (e superato) quota 2% a gennaio il che - si tradurrà senza ombra di dubbio - in ulteriori critiche nei confronti del Qe di Mario Draghi. Quest’ultimo (riunione di politica monetaria Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) ) sarà coinvolto il prossimo 9 marzo con la pubblicazione dei dati sulle previsioni dell’inflazione e della crescita: un appuntamento importante principalmente in ottica di curva dei tassi.

Partendo da un riepilogo della settimana trascorsa, quali sono le possibili prospettive per il FTSE MIB?

Il dibattito politico ha significativamente dettato i tempi dell’ottava trascorsa: l’Italicum è risultato incostituzionale o quanto meno in parte. Il ballottaggio è stato abolito mentre rimane invece il premio di maggioranza a chi raggiunge il 40% al primo turno. La corsa alla dichiarazione di “andare al voto” è subito iniziata nonostante la consapevolezza dei principali attori politici sulla loro attuale impossibilità di veder raggiunta la precedente soglia. Un segnale di incertezza che si è immediatamente concretizzato con l’incremento del differenziale tra BTP e Bund.

In altri momenti Piazza Affari avrebbe accusato maggiormente il colpo ma questo non è accaduto a seguito delle recenti – ed inaspettate – mosse che si stanno profilando sul tavolo del nuovo risiko bancario-assicurativo: la dichiarazione d’interesse manifestata da parte di banca Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) nei confronti di assicurazioni Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) ha vivacizzato le dinamiche dell’intero settore favorendo quest’ultima ed i soggetti ad essa collegata: prima fra tutti Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) . L’eventuale deal potrebbe realizzarsi (probabilmente mediante Ops) con un premio a favore del Leone di Trieste di almeno il 15% (il 20% secondo alcuni) e pertanto con un valore per azione superiore ai 17 €. Il dossier è ricco di incognite ma prossime alla loro risoluzione: i tempi non potranno essere lunghi e pertanto è consigliabile monitorare i due titoli anche se in chiave di rischio/rendimento – per chi volesse approfittare di questa potenziale operazione – è meglio optare per una scelte di investimento intermedia investendo sul titolo di Piazzetta Cuccia.

Per questa settimana la concentrazione sull’indice Ftse MIB è focalizzata sulla tenuta di 19.324 punti: un suo mancato supporto favorirebbe una discesa dei corsi fino a quota 19.076,90 ovvero la base del trading range iniziato a metà dicembre. Da evidenziare invece una eventuale chiusura superiore a 19.818,10: in quest’ultima ipotesi i prezzi potranno beneficiare di un upside che li vedrebbe riportare a ridosso di area 20.506 punti.

Quali titoli monitorare?

Per chi fosse interessato ad entrare sul fronte della possibile operazione Intesa-Generali - come già anticipato - si preferisce un “compromesso operativo” in funzione del rischio/rendimento assunto e pertanto si opta per il titolo Mediobanca: in chiave long a 8,795 € mentre short a 8,385 con take profit – in entrambi i casi – pari al 4,5% e orizzonte temporale dell’operazione weekly.

Eccezion fatta per le operazioni direttamente e/o indirettamente collegati al dossier Intesa-Generali, sono da evidenziare quattro opportunità con potenzialità rialzista (buy a prezzo di mercato dopo le 14:30 di lunedì): Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) , Brembo, Campari (Milano: CPR.MI - notizie) e Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) . Per questo insieme di titoli (equipesati) l’obiettivo di rendimento su base settimanale è pari al 3,3% con uno stop loss di poco inferiore al 2,70%.

Altro sottostante oggetto di attenzione perché oggetto di deterioramento tecnico è Telecom Italia (Amsterdam: TI6.AS - notizie) : l’attuale target short è a quota 0,785 €. Solo il ritorno dei corsi sopra area 0,856 € (buy signal) potrà allontanare la negatività che attualmente vede coinvolto il titolo.

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