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Piazza Affari approda in un'area molto calda: che fare ora?

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Bruno Moltrasio, trader professionista e titolare del sito www.brunomoltrasio.net , al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

L’indice Ftse Mib è reduce da tre sedute tutta in salita dopo la rovinosa caduta registrata tra la fine della scorsa settimana e gli inizi di quella in corso. Prevede ulteriori recuperi nel breve?

Subito dopo il panic selling che si è scatenato sui mercati in seguito all’esito del referendum in Gran Bretagna favorevole alla Brexit, ho pubblicato sul mio sito un articolo che titolava così: “Brexit: ora che fare” in cui, dopo aver riassunto i passaggi salienti che avevano portato alla fatidica decisione, invitavo i lettori a non farsi prendere dal panico perché, a mio avviso, i mercati potevano rimbalzare.

In effetti abbiamo avuto, già a partire da lunedì 26 giugno una reazione dei mercati che è poi proseguita anche nelle successive sedute. Come raccomandavo nell’articolo citato è mia opinione che coloro che sono rimasti ingabbiati nel pauroso ribasso del dopo Brexit devono approfittare di questo rialzo per alleggerire le proprie posizioni rialziste o per coprire adeguatamente il proprio portafoglio utilizzando opzioni oppure la vendita di futures.

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Se, infatti, è molto difficile capire se quello in atto sia un semplice rimbalzo oppure una vera e propria ripresa del trend rialzista, ho invece due certezze: la prima, come già avevo detto, è che il ribasso pauroso dell’immediato dopo Brexit era eccessivo; la seconda che questo rimbalzo mi sembra altrettanto esagerato.

I problemi che ruotano attorno alla Brexit c’erano e rimangono e non si sono dissolti come neve al sole solo perché, come era prevedibile, sono intervenuti i governi e le banche centrali a calmierare i mercati.
Dunque permane una situazione di estrema incertezza che consiglia la massima cautela e impone di non abbassare la guardia.

Dal punto di vista tecnico si può osservare che, anzitutto, il FtseMib ha raggiunto con estrema precisione il target in area 15.000 che avevamo dato in tempi non sospetti nell’articolo “Brexit: poi non dite che non ve lo avevamo detto”
Inoltre possiamo osservare che il rimbalzo che abbiamo visto sul nostro indice che ha quasi toccato area 16.400 è ormai prossimo al 50% di ritracciamento del corposo ribasso messo a segno in esito alla Brexit. Dunque ci troviamo già in una zona molto calda che, con massima estensione in area 16700 – 17.000 potrebbe vedere il ritorno di importanti vendite sul mercato.

Quindi prudenza vuole, nell’ottica della sana regola “primo non prenderle”, che a questo punto o si prenda profitto dalle posizioni rialziste aperte, oppure si coprano i portafogli nel modo già indicato. Io lascerei serenamente passare la giornata odierna e quella di lunedì 4 luglio (tra l’altro festivo per i mercati USA che festeggiano l’Independence Day) per capire meglio che aria tira sui mercati.

Il settore bancario anche se con qualche incertezza sta provando a recuperare terreno. Qual è in particolare il suo giudizio su Banca Popolare di Milano e Banco Popolare?

Voglio essere monotono e mi perdoneranno i lettori: starei lontano dai bancari fino a quando (chissà quando) l’economia non avrà mostrato chiari segnali di ripresa. Normale che in questi giorni il settore abbia messo a segno un rimbalzo, dopo essere stato squassato nel dopo Brexit (ma anche prima).

Ma la situazione grafica è sotto gli occhi di tutti: si tratta di titoli in chiaro downtrend sui quali è vivamente sconsigliabile posizionarsi al rialzo. E non mi dilungo oltre.

Grazie anche al recupero del petrolio ENI sta inviando dei segnali interessanti, mentre appare meno convinto Saipem. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

Già in una precedente intervista avevo dato, tra i due, la mia preferenza ad ENI, tanto che sui due titoli si potrebbe aprire uno spread: long ENI e short Saipem. Il primo titolo a bene vedere è già tornato a livello del pre-Brexit e una chiusura sopra 14.70 potrebbe dare luogo ad ulteriori allunghi fino a 15.40.

Saipem invece è ancora lontana dal rivedere i precedenti massimi. Dunque rinnovo la mia preferenza per Eni che avrebbe buoni spazi di crescita qualora l’indice proseguisse la sua ripresa.

A chi volesse affidarsi ad una strategia più difensiva consiglierebbe di puntare su due titoli come Terna e Snam? Quali sono i livelli da seguire per entrambi?

Terna l’ho detto e lo ripeto resta uno dei miei titoli preferiti. Nelle ultime tre sedute ha messo a segno un rialzo di oltre il 10%, segno evidente che il mercato crede molto in questa azione, anche se proprio con il close di ieri si trova a far fronte ad una prima resistenza dinamica passante in area 5 euro.

In caso di ritracciamento in area 4.90 – 4.85 sarebbe senz’altro da valutare un acquisto con stop in caso di chiusura sotto 4.70.

Analogo discorso vale per Snam che ora si trova a ridosso della resistenza in area 5.40 superata la quale avrebbe spazio fino ai precedenti massimi 5.50 – 5.55.

In caso di ulteriori recuperi del mercato quali sono i titoli che potrebbero fare meglio nel breve? A quali consiglia di guardare ora?

A parte i due titoli cosiddetti difensivi di cui abbiamo appena parlato, ovvero Terna e Snam, terrei sotto osservazione anche CNH Industrial ed Esprinet che sta mettendo a segno un potenziale doppio minimo in area 5.00.
Su questo tiolo valuterei un acquisto in caso di chiusura sopra 5,25 con stop sulla perdita in close di 4.90

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