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Sanremo 2021 per i meme se lo aggiudica a furor di popolo del web Aiello con l'urlo di "sesso e ipubrofene" diventato icona in tempo reale sui social. Ma per i maratoneti del Festival sempre pronti a cogliere la sfumatura ironica dietro a ogni inciampo tecnico, aneddoto o espressione scenica, gli spunti per la gara parallela delle parodie non sono mancati ancor prima che la kermesse numero 71 prendesse il via. io che io che leggoguardo i memesanremo su twitter#Sanremo2021 pic.twitter.com/zVNWmsFz1X— ash figlia di loredana (@nephiljms) March 5, 2021 Prima a salire sul podio della satira è stata l'Oriettona nazionale che fermata dalla polizia per violazione del coprifuoco alla vigilia del Festival ha dato il via alla gara della fantasia, rimanendo tra le protagoniste più "attenzionate" dai 'mematori' che l'hanno fatta diventare protagonista di innumerevoli fotomontaggi. Per i suoi abiti è diventata musa Disney, accostata alla fata Madrina di Shrek o, dopo la gaffe sui Maneskin diventati "Naziskin", una più 'tosta' cantante metal tra le teste rasate. A contendersi però il podio con Aiello per aver dato più spunti all'ironia: il nastro teso tra i microfoni nell'esibizione di Fedez e Francesca Michielin. Un nastro su cui hanno trovato spazio in tanti da Bolt a Bernie Sanders allo stesso Fedez protagonista per la sua sforbiciata sul palco di altri innumerevoli meme. Così come c'è chi ha visto nella barba lunga di Max Gazzè il Silente di Harry Potter ma anche gli effetti dell'eterno lockdown citando il presidente Mattarella "Giovanni neppure io vado dal barbiere". Non sono passati poi inosservati neppure gli inciampi tecnici. Dopo i problemi al microfono che hanno costretto ieri sera Francesco Renga a ripetere due volte l'esibizione ecco subito spuntare la carta del Monopoli con l'imprevisto: "C'è un problema audio. Riascolta la canzone di Francesco Renga". Così come il meme di Amadeus che rincorre sul palco la musicista "signora.... i fiori".
L'allenatore del Bologna scherza sulla sua prestazione canora al Festival di Sanremo.
Domenica in campo Hellas Verona-Milan: le info tv e streaming e le probabili formazioni.
L'Inps in un comunicato rivela come oltre il 60% delle domande arrivate per il bonus baby sitter sia stato richiesto dai nonni.
Il vaccino anti-Covid, a New York, viene somministrato anche di notte. L'America continua la sua corsa, senza perdere tempo prezioso.
Sono 1.563 i contagi da coronavirus nel Lazio oggi, 6 marzo, secondo il bollettino della regione. Da ieri registrati altri 13 morti. A Roma sono stati individuati altri 600 casi covid. "Su quasi 14 mila tamponi nel Lazio (-2.154) e oltre 25 mila antigenici per un totale di 39 mila test, si registrano 1.563 casi positivi (+38), 13 i decessi (-6) e +943 i guariti. Diminuiscono i decessi e le terapie intensive, mentre aumentano i casi e i ricoveri. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 11%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende sotto al 4%. I casi a Roma città sono a quota 600", sottolinea l'assessore alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato. "Nelle province si registrano 520 casi e sono cinque i decessi nelle ultime 24 ore. Nella Asl di Latina - ricorda D'Amato - sono 148 i nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi di 65 e 96 anni con patologie. Nella Asl di Frosinone si registrano 291 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Si registrano due decessi di 71 e 80 anni con patologie". A Viterbo "si registrano 49 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registra un decesso di 76 anni con patologie. Nella Asl di Rieti si registrano 32 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto", conclude l’assessore alla Sanità della Regione Lazio.
Dal gol nel derby a Baggio: Christian Eriksen è il protagonista del Match Day Programme dell'Inter.
La corrispondente Rai sarà sul palco di Sanremo: "Emozionata, l'Ariston fa più paura delle bombe"
di Silvia Mancinelli Genitori, insegnanti e bambini si sono dati appuntamento questa mattina in piazza Colombo, a Sanremo, per manifestare contro la chiusura delle scuole. I piccoli studenti portano cartelli colorati con i quali chiedono di tornare sui banchi, perché "la dad non è abbastanza". "Non è possibile che ci siano centri commerciali aperti e scuole chiuse - dice all’Adnkronos Chiara, una mamma - e non è questione di portarli in classe per non prendere una babysitter, è permettere ai bambini e ai ragazzi di vivere esperienze fondamentali, non abbandonandoli. Le scuole hanno adottato protocolli molto seri e bisognerebbe investire in questo senza guardare solo alla curva dei contagi". "La scuola non sia utilizzata come mezzo per epurare da una pandemia che in realtà la tocca solo marginalmente. Sono un insegnante della scuola dell’infanzia - aggiunge Giuliano Borro - e mi rendo conto di quanto i bambini della mia classe stiano perdendo numerose opportunità di gioco, di fare esperienza, di crescere. Per loro tutto sommato la scuola anche in epoca Covid è un momento di normalità che le istituzioni però non appoggiano. Abbiamo avuto un anno in cui le cose sono state fatte in maniera parziale: se si intervenisse con un piano vaccinale serio, probabilmente la situazione andrebbe a migliorare, anche perché i contagi all’interno delle scuole sono relativamente pochi e i bimbi che abbiamo avuto positivi non hanno contagiato alcun compagno". "I ragazzi sono venuti fino ad ora in presenza al 50% con una didattica alternata, e questo già un minimo è riuscito a mantenere un contatto. E però difficile per loro adeguarsi a questa didattica a distanza che li tiene seduti davanti a un computer dalle 7,50 alle 13,50 - aggiunge Anna Maddalena, insegnante dell’istituto alberghiero di Arma di Taggia - Per una emergenza circoscritta può essere una soluzione ma se dovesse prolungarsi nel tempo, ritengo che sia giusto creare una possibilità perché si trovi la maniera di continuare a studiare seriamente non rinunciando alla relazione umana. Per come la farei io, la scuola, ridurrei il numero degli alunni all’interno delle classi, aumenterei il numero dei professori e gli spazi e le strutture che servono per questo tipo di situazione".
Sono 1.483 i contagi da coronavirus in Puglia oggi, 6 marzo, secondo il bollettino della regione. Da ieri, registrati altri 15 morti. Cala il numero dei decessi, crescono i guariti ma a ritmo rallentato. Scende leggermente il numero dei ricoverati. I nuovi positivi, su 10.526 test, sono 600 in provincia di Bari, 78 in provincia di Brindisi, 110 nella provincia Bat, 208 in provincia di Foggia, 170 in provincia di Lecce, 310 in provincia di Taranto, 4 casi di residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota. Sono 34.853 i casi attualmente positivi, ieri erano 34.250 (+603). I pazienti ricoverati sono 1.439, ieri erano 1.443 (-4). Il totale dei casi positivi Covid in Puglia dall'inizio dell'emergenza è di 154.302 così suddivisi: 59.499 nella provincia di Bari; 16.159 nella provincia di Bat; 11.336 nella provincia di Brindisi; 30.386 nella provincia di Foggia; 13.209 nella provincia di Lecce; 22.914 nella provincia di Taranto; 609 attribuiti a residenti fuori regione; 190 provincia di residenza non nota.
Ampi, morbidi, comodi, trendy. From Cosmopolitan
"La situazione di Kaio Jorge è complicata. Fra tre/quattro mesi può firmare un...
AGI - Qualche prenotazione e richieste di informazioni dai turisti italiani per i mesi di luglio e agosto, ma la 'casella' degli stranieri resta 'in bianco' per le strutture ricettive della Sardegna. L'effetto 'zona bianca' non ha dato riscontri negli alberghi e nei camping. O meglio, non ancora, considerato che sono passati solo cinque giorni dall'approdo nell'area con minori restrizioni. Va invece meglio negli agriturismo della Sardegna, che accolgono clienti sardi e stanno già ricevendo le prenotazioni per le feste pasquali. La stagione turistica estiva perde invece i mesi 'laterali' (maggio-giugno e settembre-ottobre), quando storicamente si accolgono gli stranieri: "Solitamente - ha ricordato all'AGI il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca - in questo periodo avevamo il 50-60% delle prenotazioni già effettuate da parte degli ospiti stranieri, e al 31 marzo si arrivava all'80%, mentre ora non ne abbiamo". I turisti che arrivavano soprattutto dal centro Europa, "tendenzialmente si organizzano prima per le vacanze estive". Vuota la 'casella stranieri' anche nei campeggi, ha confermato all'AGI Nicola Napolitano, presidente Faita Sardegna (l'associazione dei camping). "A inizio marzo, solitamente abbiamo già il 50% delle prenotazioni, e un quadro chiaro per strutturare la stagione", ha spiegato, "mentre quest'anno siamo fermi al 10%, le abbiamo solo per il mese di agosto e con turisti italiani". L'attenzione dei rappresentanti di categoria è rivolta anche ai collegamenti con il resto dell'Italia e l'estero: "La politica si attivi per sciogliere il nodo dei trasporti - ha auspicato Napolitano - che incide per il 40% nel budget del turista e ancora di più in questo momento storico segnato dal Covid. Quando le prenotazioni si sbloccheranno il turista deve avere la possibilità di arrivare in Sardegna a costi accessibili, altrimenti siamo doppiamente penalizzati". "Si deve lavorare - gli ha fatto eco Manca - per creare un contesto che permetta, da fine maggio, di essere ospitali". In un quadro in cui gli spostamenti tra regioni subiscono ancora limitazioni, e nel resto d'Italia ci sono zone in cui la situazione è ancora delicata, la 'zona bianca' ha avuto immediati effetti sul turismo 'locale'. Le aperture serali per le cene, secondo la Coldiretti, valgono l'80% del fatturato degli agriturismi sardi. "Finalmente stiamo lavorando, a ranghi ridotti ma abbiamo ripreso a lavorare", ha affermato la presidente di Terranostra, l'associazione degli agriturismi Coldiretti, Michelina Mulas. Precisando che si tratta di clienti 'locali' "in particolare gli storici, che hanno già cominciato a prenotarsi anche per le festività pasquali". Mentre "tutto tace sul fronte nazionale ed estero. La situazione è ancora in divenire e incerta e non consente di poter programmare neppure a breve termine".
Tanti look diversi per i Big nel corso della quarta serata del Festival di Sanremo 2021
Alessio Feniello aveva portato dei fiori al figlio sul luogo della tragedia di Rigopiano, violando i sigilli. Il padre di Stefano è stato assolto.
Domenica in campo Roma-Genoa: le info tv e streaming e le probabili formazioni.
Sarà un concerto-evento in uno scenario di grande bellezza come il Teatro Donizetti di Bergamo quello che vedrà Riccardo Muti alla guida dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, sponsorizzato da Bper Banca. Il concerto sarà registrato a porte chiuse il 10 marzo, nel teatro da poco restaurato, e sarà trasmesso il 21 marzo in streaming sul sito di Bper (www.bper.it). "Il concerto da me diretto con l'Orchestra Cherubini a Bergamo è un dono che Bper Banca ha voluto fare a Bergamo che tanto ha sofferto in questo periodo di tragica pandemia", ha detto Riccardo Muti nel corso di un intervento video alla presentazione dell'evento, che segna la partenza della tournée che vedrà Muti e l'Orchestra Cherubini il 26 marzo al Teatro Mercadante di Napoli e il 28 al Massimo di Palermo. "Tutto il paese è ancora sofferente per il diabolico virus - ha proseguito Muti - ma il concerto è un segnale che Bper Banca ha voluto dare di sostegno morale e spirituale a una città che ha pagato un così alto tributo ed è anche un segnale per il prezzo alto che in generale la cultura ha pagato in tutto il Paese e speriamo sia di buon augurio per il futuro di tutta l'italia". Un evento con il quale "vogliamo dare un messaggio di ripresa e di speranza", ha spiegato Stefano Rossetti, vice direttore generale vicario di Bper Banca. "Quando lo abbiamo pensato - ha aggiunto - immaginavamo un teatro pieno, invece oggi saremo supportati dalla tecnologia e non viene meno lo spirito con cui l'avevamo ideato. Avevamo pensato anche ai camici bianchi, avremmo voluto averli ospiti, ma dedicheremo loro attraverso il nostro sito questo progetto che credo sia un evento molto importante". Rossetti ha ricordato che Bper, dopo l'acquisizione degli sportelli Ubi, è "il terzo gruppo bancario italiano" e su Bergamo "siamo con circa un'ottantina di sportelli nella provincia e soprattutto con le caratteristiche che ci hanno contraddistinto in 152 anni di storia: essere vicini ai territori, ascoltarli e provare a inserirci nelle loro dinamiche. Lo facciamo attraverso la cultura, che consideriamo un motore potentissimo e pensiamo che se questo Paese si riprenderà uno dei volani sarà proprio la cultura. Vogliamo essere una Banca che sa interpretare le istanze dei territori e soprattutto, come responsabilità sociale, che sa anche restituire ai territori quel valore che si è ricreato". "La scelta di Bergamo - ha osservato Rossetti - voleva essere unita alla ripresa, ma purtroppo ci ritroviamo con questo virus maledetto che sta mostrando forse quelle che sono le ultime modalità aggressive. Vogliamo dare quindi con questo evento un messaggio di ripresa e speranza, anche perché una luce in fondo al tunnel si vede e questa luce sono i vaccini. Quindi speriamo che questi siano gli ultimi sacrifici che dobbiamo affrontare". Rossetti infine ha sottolineato che Bper cerca di fare al meglio quello che sa fare, "misurati più sui fatti che sulle opinioni", chiarendo che la scelta di trasmettere il concerto il 21 marzo e non il 18, giornata della memoria delle vittime del Covid, è maturata perché coincide con l'inizio della primavera ed è quindi segno di speranza". Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha ringraziato Bper, Ravenna Festival e il "cittadino onorario di Bergamo, Muti" ricordando il rapporto che lega il maestro napoletano al capoluogo lombardo "suggellato nel 2016 quando venne a Bergamo per festeggiare i 50 anni di carriera iniziata proprio nella nostra città. E siamo felici che il tour del Ravenna Festival che vede l'Orchestra Cherubini diretta da Muti parta proprio da Bergamo. L'evento celebra un anno dalla dolorosa primavera 2020, circostanza che ha portato il presidente del Consiglio Draghi a decidere di essere nella nostra il 18 marzo in occasione della giornata delle vittime del Covid istituita dal Parlamento". Gori ha poi sottolineato che "questa iniziativa segna il primo passaggio pubblico di Bper Banca sul territorio. Un istituto che ha 150 anni di storia e nelle sue corde, per esperienza e spirito padano, tutte le carte in regola perché i bergamaschi la sentano come propria". E ha infine ricordato che dopo i restauri (18 milioni di euro finanziati per il 50% dai privati), il Teatro Donizetti non ha "ancora avuto un passaggio pubblico di riconsegna alla città, per questo il concerto di Muti è importantissimo". Il programma del concerto, illustrato dal sovrintendente di Ravenna Festival, Antonio De Rosa, prevede "la sinfonia del 'Don Pasquale' di Donizetti, cui Muti è molto legato anche perché proprio per dirigere quell'opera fu chiamato da Karajan al Festival di Salisburgo nel 1971, momento assai importante per la sua carriera. Poi c'è 'l'Eroica' di Beethoven che cambia il paradigma delle sinfonie romantiche. Non è un requiem ma un ricordo molto partecipato di quella che è stata l'esperienza drammatica del covid a Bergamo", ha osservato De Rosa. Quanto ai costi dell'operazione, ha aggiunto il sovrintendente del Ravenna Festival, "non si conoscono ancora si sapranno a consuntivo. Presenteremo le spese a Rossetti - ha aggiunto sorridendo - ma parteciperemo anche noi con piccola quota grazie alle risorse messe a disposizione dal ministro Franceschini e dal Parlamento per l'Orchestra Cherubini, che in questo periodo non si è mai fermata". Quello di Muti a Bergamo "è un gradito ritorno e oggi la sua presenza è una necessità urgente - ha detto Giorgio Berta, presidente della Fondazione Teatro Donizetti - Questa riapertura è un passo verso la normalizzazione e il fatto che la tournée del Ravenna Festival parta da Bergamo ha un forte valore simbolico per la vicinanza a un territorio che più di altri ha sofferto per la pandemia. Bper banca ci ha creduto molto e ha fatto investimento importante, una scelta controcorrente ma vincente. E' una banca fatta da persone per bene e operose, come il nostro territorio, e le nostre imprese hanno bisogno di banca che ne colga umori e tendenze. Credo - ha concluso Berta - che con Bper siamo sulla buona strada e questa impresa ne è la più evidente dimostrazione".
Draghi indica all'Europa il rispetto di sé, il sovranismo casereccio è all'angolo, la sinistra smarrita non ne approfitta
Zlatan Ibrahimovic devolverà il cachet del Festival di Sanremo in beneficenza.
AGI - Contro i troppi casi di femminicidio si leva la voce dell'arcivescovo di Milano, Mario Delpini, anzi il suo "grido di protesta". E' un messaggio forte quello scelto dall'arcivescovo in occasione della giornata internazionale della donna, il prossimo 8 marzo. Un omaggio all'amore tra uomo e donna "Quale cantico canterai oggi, Sposa dell'Agnello?" è un omaggio all'amore tra l'uomo e la donna, ma anche una seria denuncia contro gli innumerevoli episodi di donne maltrattate e uccise spesso dai propri compagni. "L'umanità incompiuta semina nel giardino un grigiore che spegne i colori e la gioia" si legge nella prima parte "L'uomo senza la donna, la donna senza l'uomo cantano la malinconica elegia dell'incompiuto". "Sarò la voce di ogni donna ferita" Poi l'affondo di Delpini. "Contro la viltà del prepotente, contro la violenza ottusa che colpisce, contro la pretesa aggressiva di possedere, contro la perfidia dell'umiliare, alzerò il grido della protesta". "E sarò la voce di ogni donna ferita, di ogni giovinezza negata, di ogni bellezza sfruttata, di ogni fedeltà tradita. Alzerò il grido della protesta e l'invocazione della giustizia per ogni bambina violata, per ogni ragazza ingannata, per ogni maturità umiliata, per ogni morte violenta" scrive l'arcivescovo di Milano. "Alzerò il grido della protesta contro ogni uomo che percuote una donna - continua - , contro ogni uomo che disprezza una sorella, un fratello. Alzerò il grido della protesta per ogni casa corrotta a prigione, per ogni bellezza ridotta a spettacolo, per ogni sogno trasformato in incubo, per ogni donna usata come oggetto". Scriviamo insieme un nuovo patto, la sinfonia dei mondi Il testo si conclude con un invito al "popolo immenso di donne e di uomini" a scrivere insieme un nuovo patto, una "sinfonia dei mondi" capace di raccogliere e custodire "tutte le voci e tutte le speranze". Ma per fare questo serve l'impegno di tutti: "Come scrivere una sinfonia dei mondi, se non la scrivete anche voi?".