Piazza Affari apre in leggero calo: Ftse Mib -0,2% a 23.261,41 punti - Flash
Piazza Affari apre in leggero calo: Ftse Mib -0,2% a 23.261,41 punti
Sono 19886 i positivi rilevati nelle ultime 24 ore. Ieri erano 16424. Record tamponi (443.704)
Pentastellati in pressing: "Solo l'ex premier può evitare l'implosione". Intanto il Di Maio "liberale" fa infuriare tanti M5s. Dessì lascia
La Juventus ha chiuso il bilancio del primo semestre con un rosso di 113 milioni di euro.
Giornata interlocutoria per Piazza Affari che non dà seguito ai rialzi di ieri. L'indice Ftse Mib ha chiuso a ridosso della parità a 23.063 punti (-0,15%). Tra le blue chip di Piazza Affari, exploit di giornata per Tenaris con +13,75% a 8,744 euro dopo aver diffuso questa mattina conti e outlook migliori delle attese. Il gruppo ha proposto un dividendo annuale per complessivi 248 milioni di dollari, che include l'anticipo di 83 milioni pagato a novembre. Se approvato, la cedola sarà pari a 0,14 dollari per azione, con pagamento il 26 maggio. Spicca poi il +1,15% di Intesa Sanpaolo che è stata la migliore tra le banche, in affanno invece Bper (-1,58%). Ben impostata anche Stmicroelectronics (+1%). La società dei chip ha fatto sapere che il peso di Apple, principale cliente della società, è passato dal 17,6% del fatturato nel 2019 al 23,9% nel 2020. Ciò potrebbe permettere nel breve termine di beneficiare della forte domanda per i nuovi iPhone 5G. Ritraccia invece Leonardo (-1,93%). Nel CdA di oggi dovrebbe essere avviato il processo di quotazione di Drs il cui road show partirebbe intorno a metà marzo. Il placement dovrebbe riguardare tra il 25 e il 30% del capitale con valutazione intorno ai 3 mld di euro (nei giorni scorsi si era parlato di 3,5 mld). Sesto ribasso consecutivo per Enel che cede un altro 1,01% attestandosi ai nuovi minimi 2021 a 7,84 euro complice l'ulteriore aumento dei rendimenti sull'obbligazionario. In coda al listino oggi Saipem con un tonfo di oltre il 9% sotto quota 2,4 euro dopo aver snocciolato conti e outlook 2021 inferiori alle attese. Il gruppo attivo nel settore dei servizi petroliferi ha registrato nel 2020 una perdita netta di 1.136 milioni rispetto all'utile di 12 milioni nel 2019, mostrando un rosso di 120 milioni nel quarto trimestre 2020. Per l'anno in corso Saipem si è detta al momento non in grado di fornire una guidance finanziaria puntuale.
Lumière! Musique! Inizia lo spettacolo di Jungle Red, la nuova collezione targata Moschino e immaginata da Jeremy Scott come uno show nello show. O meglio un viaggio onirico a 'fashion-land', alimentato dalla sofisticatezza e della grandeur della vecchia Hollywood. È un mashup con accenni nostalgici quello spuntato fuori dal cilindro dello stilista, che si è ispirato alla pellicola del 1939 'The Women' diretta da George Cukor nella quale non compare alcun personaggio maschile. Le dive, tutte, sono state chiamate a gran raccolta dal creativo americano: da Dita Von Teese, a Hailey Bibier e Winnie Harlow, passando per Stella Maxwell e la supertop Maye Musk, 72 anni e madre di Elon Musk. La collezione autunno/inverno ribattezzata 'Jungle red' come la tonalità di smalto che le donne dell'alta società provano in un salone di bellezza nel film di Cukor, immortala una trentina di modelle mentre assistono alla presentazione di moda della quale sono protagoniste. In passerella spazio a completi gessati maschili con la cravatta, abiti con mucche stampate all-over o al sacco di patate trasformato in sbuffi e fiocchi. E ancora gli abiti bustier leopardati en pendant con gli stivali e un fenicottero rosa a decorare il minidress e il cui collo diventa la scollatura dell’abito. Gonne, maniche a sbuffo e trench con cintura sono dotati di un kit che contiene tutto il necessaire beauty di una donna: pennelli, pettini, pinzette ma anche un iconico Moschino Teddy Bear, tutto incluso. Per la sera silhouette voluminose che, attraverso pennellate post-impressioniste, ricordano le tele dipinte a mano e abiti rosa tenue, fucsia, neri, oro, che sembrano arrivare direttamente dai red carpet del Baltimore Hotel di Los Angeles. Tutti look ideali per business women ma anche per dame dell’alta società o eroine hollywoodiane. Finale da applausi con la regina del burlesque Dita Von Teese in rosso che mostra il fondoschiena. Chapeau.
- "Un logo è importante perché è il primo messaggio che vedono i clienti: deve essere attraente, trasmettere desiderio e qualità, parlare del passato e del futuro. E questo logo fa perfettamente il suo lavoro". Lo ha sottolineato Linda Jackson, responsabile del brand Peugeot, presentando la nuova identità della marca che ruota intorno a una testa di Leone - riprendendo stilemi già visti negli anni Sessanta, ma rivisti per guardare al futuro - e va a sostituire il logo presentato nel 2010. Un rinnovamento - ha spiegato alla stampa - "che apre la strada a un ecosistema di brand che non si limita alla sola identità visiva ma porta al suo interno un cambiamento più profondo". Un cambiamento di posizione; un nuovo stato d'animo; un nuovo stile di vita", ha concluso la Jackson. Si tratta di una svolta, comunque, "che non ha niente a che fare con Stellantis visto che - ha precisato la Jackson - abbiamo iniziato a lavorarci prima che partisse l'operazione" di fusione con Fca. La nuova identità - ha spiegato - segue "la fantastica rinascita di Peugeot negli ultimi anni" e conferma "la volontà di crescere ancora". Questa undicesima versione del brand - accompagnata dal claim 'The Lions of our Time' - è frutto del lavoro di Peugeot Design Lab e debutterà sulla nuova 308. Sarà promosso da una campagna pubblicitaria stampa e tv allargata quindi a concessionarie, prodotti associati, siti web, comunicazioni, segnaletica. Ma il 'nuovo leone' - testimone di un posizionamento sempre più 'premium' - campeggerà anche su una collezione lifestyle, con abbigliamento, pelletteria, accessori moda, accessori elettronici, stoviglie, cancelleria, packaging, miniature.
A riferirlo è il sindaco di Anzola dell’Emilia a seguito della riunione urgente convocata dal sindaco metropolitano Merola
Obiettivo ribaltare quella pesante sconfitta per 2-0 ottenuta all'andata al Nuevo Estadios Los Carmenes....
"Tutto nasce dal conflitto" per il Nagorno Karabakh. E quello che sta accadendo in Armenia, così come in Georgia è una conseguenza "del ritiro strategico del mondo occidentale dal Caucaso", dalle politiche dell'Unione Europea a quelle degli Stati Uniti, con "le crisi che si stanno manifestando nel Caucaso che mostrano uno scivolamento di questi Paesi verso l'autoritarismo". Nona Mikhelidze, responsabile di ricerca dell'Istituto affari internazionali (Iai), ragiona con l'Adnkronos sulle notizie che arrivano dall'Armenia e lo fa partendo dal recente passato. Lo scorso novembre il premier armeno Nikol Pashinyan annunciava la firma di un accordo "doloroso" con Russia e Azerbaigian per porre fine alla guerra per il Nagorno Karabakh, poche ore dopo che l'Azerbaigian aveva rivendicato la conquista della città di Shusha. "In Armenia iniziano le manifestazioni, la protesta della popolazione, con la richiesta di dimissioni del premier Pashinyan, monta la frustrazione per una guerra persa - ricostruisce - Gli armeni hanno dovuto subire il flusso dei rifugiati da questi territori subito dopo la guerra di autunno. Questo ha aumentato il livello di frustrazione della gente, che sicuramente subisce anche una grave situazione economica dovuta alla pandemia, che ha avuto un forte impatto sull'economia anche in Armenia". Da una parte i problemi politici, dall'altra quelli economici. Messi insieme hanno portato una parte della popolazione a chiedere le dimissioni del premier in una fase delicata del cessate il fuoco, "con la guerra che è finita da poco, mentre in realtà il conflitto non è finito perché armeni e azeri, in quanto popoli, non hanno fatto pace e la guerra è terminata perché c'è un cessate il fuoco e la Russia che ha inviato i cosiddetti peacekeeper nella regione". Intanto Pashinyan è rimasto al potere, fino ad arrivare alle ultime ore quando ha denunciato un "tentativo di golpe militare" da parte dello "Stato Maggiore dell'Esercito" dopo un duro comunicato firmato dal capo di Stato Maggiore, Onik Gasparyan, e da decine di generali in cui si chiedono le dimissioni del primo ministro. "E' stato interpretato come un tentativo di rovesciare il governo che Pashinyan ha voluto prevenire", prosegue l'esperta, che traccia un parallelo tra quello che sta accadendo in Armenia e in Georgia, dove nei giorni scorsi è stato arrestato il leader del più grande partito di opposizione, Nika Melia, in un'escalation della crisi politica. E' tutto, secondo Mikhelidze, una conseguenza del "ritiro strategico del mondo occidentale dal Caucaso, che ha portato questa regione alla totale instabilità dal punto di vista politico e della sicurezza". "Nel caso di Armenia e Azerbaigian - prosegue - l'Unione Europea è stata completamente assente e ha lasciato tutto nelle mani della Turchia e della Russia". E nel caso della Georgia, continua, "l'Ue non è stata molto presente" per quanto riguarda lo sviluppo della democrazia. Così, nella lettura di Mikhelidze, "le crisi che si stanno manifestando nel Caucaso mostrano uno scivolamento di questi Paesi verso l'autoritarismo". "Pashinyan è sicuramente un leader democratico", osserva, augurandosi quindi che riesca a mantenere il potere e che al governo non arrivino "forze nazionaliste perché le forze nazionaliste non democratiche sono di solito attori non razionali e poco prevedibili". E se "già da parte azera - dice - abbiamo un governo non democratico, se avessimo un governo non democratico anche in Armenia ci troveremmo in una situazione completamente imprevedibile in cui qualsiasi provocazione, non si può escludere, potrebbe poi degenerare in un'escalation militare". Non solo l'Ue. C'è anche il 'disengagement' degli Usa. Secondo l'esperta, il caso dell'Armenia come quello della Georgia dimostrano infatti a livello generale come "la poca presenza, il disimpegno degli Stati Uniti iniziato negli ultimi anni della presidenza Obama e poi confermato ampiamente durante l'Amministrazione Trump, il completo 'disengagement' degli Stati Uniti, abbia portato a queste crisi continue degli ultimi anni".
"Il governo italiano ha ribadito la massima disponibilità sia in termini di strumenti normativi che di mezzi finanziari all'industria farmaceutica italiana per predisporre ogni tipo di strumento al fine di produrre un vaccino contro il Covid". Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell'incontro con Farmindustria al Mise. "Naturalmente - ha aggiunto - non è una cosa semplice questo processo di riconversione. Abbiamo chiesto a tutti il massimo impegno e la massima serietà e determinazione per cercare di risolvere il problema". "L'industria italiana è pronta a questo progetto di grande collaborazione per far sì che si sfruttino tutte le possibilità per dare anche noi il nostro contributo alla produzione dei vaccini, perché è un bene che tutti stanno aspettando" ha sottolineato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. "Oggi - ha spiegato il leader degli industriali del farmaco - si sono gettate le basi per una proficua collaborazione pubblico-privato proprio per andare in questa direzione, e per far sì che in Italia nessuno si tiri indietro ma tutti diano lo sforzo massimo per arrivare al raggiungimento dell'obiettivo". "Avviare la costruzione di un polo nazionale pubblico-privato per realizzare nel medio lungo periodo un contributo italiano" nella produzione di vaccini anti-Covid in Italia. Questo, si legge in una nota del Mise, uno dei punti sui quali si è convenuto durante il primo incontro "costruttivo e positivo", oggi al ministero dello Sviluppo economico, tra il ministro Giancarlo Giorgetti, il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù e il commissario straordinario Domenico Arcuri. Sull'iniziativa di avviare un polo nazionale pubblico-privato, "il governo italiano ha ribadito la totale disponibilità di strumenti normativi e finanziari per raggiungere l'obiettivo della produzione di vaccini in Italia". "La riunione sarà aggiornata a mercoledì prossimo" 3 marzo "alle ore 10, sempre al Mise, per verificare la possibilità concreta di produrre in sicurezza vaccini anti-Covid in siti in Italia. In particolare, sarà necessario appurare l'individuazione di tutte le componenti produttive compatibili con la realizzazione di vaccini e verificare un orizzonte temporale congruo con le esigenze del Paese per superare la fase pandemica", conclude il comunicato.
Bologna passa alla zona arancione scuro, o zona arancione rafforzata, dal 27 febbraio. Arrivano nuove regole, misure, restrizioni e chiusure che vanno dalla scuola agli spostamenti, dai bar e ristoranti fino allo sport. Le nuove norme sono volte a contenere la diffusione del Coronavirus e in particolare delle varianti Covid e si avvicinano al livello 'lockdown'. Il provvedimento già adottato nella regione per altri comuni, con un'ordinanza del presidente Stefano Bonaccini, ha precisato alcuni aspetti. - I datori di lavoro pubblici sono tenuti a limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell'emergenza; il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in modalità agile. - Per quanto riguarda gli spostamenti, sono vietati sia in entrata che in uscita dai territori dei comuni, nonché all’interno dei medesimi territori, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Non sono consentiti gli spostamenti verso le abitazioni private e quelli dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, in ossequio a quanto previsto e disciplinato dall’art. 2 del decreto-legge n. 15 del 23 febbraio 2021. Sono consentiti gli spostamenti, anche verso altri comuni, qualora strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, nei limiti in cui la stessa è consentita. E rimane sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. - Per la scuola, si stabilisce lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata - come previsto anche dallo specifico decreto (7 agosto 2020) e successiva ordinanza (9 ottobre 2020) del ministro dell’Istruzione. - In ambito sportivo, sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. - Infine, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche, dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza epidemica. - E’ previsto l’incremento di tracciamento e screening sulla popolazione. Inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo.
Lumière! Musique! Questa è Moschino #JungleRed
La startup è tra le venti migliori in Europa. Uno dei fondatori ad Huffpost: "Bisogna trovare un equilibrio tra ciò che abbiamo costruito e l'ecosistema naturale"
Teresa Cilia ha confessato di essersi sottoposta a un delicato intervento al cuore per un problema avuto fin dalla nascita.
No a patentino vaccinale per arginare la pandemia in assenza di disponibilità del vaccino per tutti. "Penalizzare i non vaccinati al covid con il patentino è possibile solo dopo aver messo a disposizione di tutti il vaccino; creerebbe altrimenti cittadini di serie A e serie B, soprattutto perché ad oggi il vaccino non è disponibile per tutti". A parlare è il costituzionalista Alfonso Celotto che, alla domanda se la scelta delle vaccinazioni per categorie è discriminatoria, all'Adnkronos risponde: "No, perché essendo i vaccini ancora non disponibili per tutti occorre fare una graduazione nel tempo. Giusto che scelga il Parlamento, dunque una scelta politica, ma comunque occorre ragionevolezza nella scelta, nel senso che vanno tutelate prima le categorie più essenziali al funzionamento del Paese, come è stato per i sanitari". Celotto precisa: "Se il vaccino fosse disponibile per tutti, potrebbe essere reso obbligatorio da una legge e dunque potrebbe essere sanzionato chi non lo effettua. Nel caso italiano, conseguenze sfavorevoli ai non vaccinati possono essere predisposte a condizione che ci siano vaccini per l'intera popolazione altrimenti si attiverebbe una discriminazione sulla base delle categorie predisposte dal Parlamento". "Una violazione dell'articolo 3 della Costituzione, perché differenzierebbe i cittadini per condizioni personali e sociali - rimarca - ed una discriminazione confermata anche dal Consiglio d'Europa", nella sua ultima risoluzione sul tema a gennaio scorso. Il Consiglio d'Europa, "nato per garantire democrazia, rispetto dei diritti e principio di legalità attraverso indirizzi ai paesi aderenti", ha dato il chiaro doppio no al passaporto vaccinale, utilizzabile solo per misurare efficacia e potenziali effetti collaterali dei vaccini. "E' un tema dibattuto perché il desiderio di ripresa dell'attività economica e della socialità rischia di innescare gravi discriminazioni, disparità su basi non volontarie. Ma - osserva il costituzionalista - occorre cautela. Sì ad obbligo e patentini in Israele dove i vaccini ci sono per tutti ma non in Italia dove, essendo garantite la preminenza di diritto all'uguaglianza e alla parità del trattamento, una misura del genere è incostituzionale". L'estate è alle porte: la regola 'entrano solo i vaccinati' potrebbe entrare in vigore anche da noi? "La Svezia può mandare i vaccinati in vacanza? E perché no, viene da dire. Portano soldi - risponde Celotto - Ma agli italiani sicuramente questa discriminazione dovrà essere evitata ed almeno all'interno dell'Ue con il Consiglio d'Europa dovrà esserci una linea unitaria che garantisca diritti a tutti. Sicuramente sarà un tema di grande dibattito nei prossimi mesi, ma non possiamo non garantire i principi fondamentali di parità democratica". (di Roberta Lanzara)
Il caso tamponi in casa Lazio si arricchisce di una nuova importante pagina perché nella giornata...
MILANO (Reuters) - La Juventus ha archiviato il primo semestre a fine dicembre dell'esercizio 2020/2021 con una perdita più che raddoppiata a 113,7 milioni di euro scontando gli effetti del Covid-19 e della conseguente chiusura dello stadio. Le misure restrittive imposte dalle autorità amministrative, sanitarie e sportive hanno determinato un impatto negativo sui ricavi quantificabile 50 milioni di euro, si legge in una nota.
Novità per i pazienti che hanno scoperto di soffrire di mieloma multiplo, ma non possono sottoporsi ad autotrapianto di staminali. E' disponibile in Italia, rimborsato dal Servizio sanitario nazionale, il farmaco daratumumab in associazione con lenalidomide e desametasone o con bortezomib, melfalan e prednisone. Daratumumab di Janssen, azienda farmaceutica del gruppo americano Johnson & Johnson, è il primo anticorpo monoclonale diretto contro l'antigene Cd-38, una proteina altamente espressa sulla superficie delle plasmacellule maligne. "L'introduzione dell'anticorpo monoclonale daratumumab nel trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi risulta un'importante novità per i pazienti affetti da questa malattia e non candidati a ricevere un trapianto di cellule staminali autologhe - commenta Michele Cavo, direttore dell'Istituto di ematologia 'Seragnoli' dell'università degli Studi e dell'Irccs Sant'Orsola-Malpighi di Bologna - Gli studi Maia e Alcyone, nei quali daratumumab è stato combinato con lenalidomide-desametasone e bortezomib-melfalan-prednisone, rispettivamente, hanno consentito di ottenere significativi benefici clinici per i pazienti così trattati e di impattare significativamente sulla loro qualità di vita, identificando due nuovi standard di terapia per il mieloma multiplo di nuova diagnosi. Entrambi gli studi rappresentano un ulteriore avanzamento terapeutico e segnano il raggiungimento di un'altra importante tappa nel processo di cronicizzazione della malattia in corso da alcuni anni". In particolare, si legge in una nota, i trial hanno evidenziato "un incremento consistente della sopravvivenza libera da progressione di malattia". Il mieloma multiplo, neoplasia del sangue tra i più diffusi dopo il linfoma non-Hodgkin, è un tumore maligno clonale che origina dai linfociti B e dalle plasmacellule che sintetizzano le immunoglobuline (anticorpi). Rappresenta l'1,3% di tutti i tumori diagnosticati nella donna e l'1,2% nell'uomo secondo dati Aiom-Aitum (Associazione italiana di oncologia medica-Associazione italiana Registri tumori). L'Aiom, nel rapporto 'I numeri del cancro in Italia 2020', stimava 3.019 nuovi casi negli uomini e 2.740 nelle donne. Janssen annuncia anche "un'altra importante novità, molto attesa", e cioè "l'ottenimento della rimborsabilità per la formulazione sottocutanea di daratumumab". Nel maggio scorso, ricorda la società, l'Agenzia europea del farmaco Ema ha approvato la formulazione sottocutanea per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi o recidivato/refrattario. La nuova formulazione sottocutanea, co-formulata con ialuronidasi umana ricombinante Ph20, ridurrà i tempi di somministrazione da diverse ore a circa 3-5 minuti, con un'efficacia sovrapponibile, riducendo l'incidenza delle reazioni correlate alla somministrazione endovenosa. "La formulazione sottocutanea di daratumumab non solo mantiene la stessa efficacia del trattamento della formulazione endovenosa, ma migliora alcuni aspetti della vita dei pazienti in termini di tollerabilità e risparmio di tempo, in quanto si ha una importante e significativa riduzione dei tempi di somministrazione del farmaco - afferma Mario Boccadoro, università degli Studi di Torino, vice presidente European Myeloma Network - Inoltre si ottiene un risparmio di risorse ospedaliere che risulta fondamentale, soprattutto in epoca di Covid-19 che, com'è noto, ha compromesso la gestione delle terapie ospedaliere". "Queste novità terapeutiche rappresentano un ulteriore passo verso la cronicizzazione di una malattia che fino a poco tempo fa aveva un'aspettativa di vita assai più breve rispetto ad oggi - commenta Sergio Amadori, presidente nazionale Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma) - e rafforzano la fiducia che, grazie al continuo sostegno alla ricerca scientifica, riusciremo insieme a rendere i tumori del sangue sempre più curabili". Conclude Loredana Bergamini, direttore medico di Janssen Italia: "Daratumumab ha già ricevuto da Fda" negli Usa, "così come dalla nostra autorità regolatoria Aifa, diversi riconoscimenti di innovatività, traguardo riservato solo a farmaci con particolari caratteristiche. Questa è un'ulteriore prova dell'impegno di Janssen Oncology nella ricerca di nuove soluzioni terapeutiche che modifichino in modo sostanziale il decorso della malattia e garantiscano una miglior qualità di vita ai pazienti con mieloma multiplo. Grazie ai nostri ricercatori stiamo contribuendo a cronicizzare questa patologia, che negli ultimi anni ha visto un significativo miglioramento della sopravvivenza. Un risultato fino a poco tempo fa impensabile".
Per la prima volta in Italia è stata registrata la presenza nelle acque di scarico di alcune varianti del Covid-19
La cantante interpreterà il ruolo di Patrizia Reggiani nel nuovo film di Ridley Scott sul delitto Gucci