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Piazza Affari: attenzione a comprare la forza. Come agire ora?

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Giovanni Lapidari, privato e professionista specializzato sul mercato dei futures, indici e cfd, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati, con uno sguardo rivolto in particolare a Piazza Affari.

I mercati azionari, specie quelli europei, hanno reagito in maniera euforica all'esito del primo turno delle elezioni presidenziali francesi. L'entusiasmo è destinato a durare nel breve?

L’euforia che indubbiamente ha dato vita a performance davvero rilevanti (il future di Piazza Affari è salito di oltre il 5%) è stata causata da una serie di fattori.
In primis per via di molte scommesse short da parte dei piccoli traders rispetto agli acquisti della mano primaria, in secondo luogo per lo sbilanciamento in eccesso dello spread fra Bund e titoli periferia Europa, con particolare riferimenti agli Oat francesi, “stranamente” piuttosto acquistati la scorsa settimana. In ultimo, c'è stata una compressione di volatilità nelle ultime tre sedute di borsa.

Quindi da qualche parte gli indici dovevano andare.

Ovviamente noi commentiamo post risultato elettorale, che gli operatori finanziari hanno visto come favorevole perché la Le Pen (Other OTC: PENC - notizie) non ha stravinto e il futuro ballottaggio vedrebbe favorito Macron, che pare intercettare i favori dei poteri forti e delle forze della sinistra sconfitte.

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Vedremo come andrà a finire perché ormai le elezioni ci dimostrano che nulla è scontato.

Non sono in grado di poter assolutamente pronosticare l’esito futuro di questa nuova gamba rialzista, anche perché quando le salite nascono da strappi così rilevanti paradossalmente sono così forti da incorporare nascosti elementi di fragilità.

Detto questo, siamo giunti ad oltrepassare i massimi biennali per il DAX ed Eurostoxx, e comunque molto rilevanti per i principali listini europei.

Diversa (Amburgo: XA6.HM - notizie) la situazione dell’America, che ovviamente deve fare i conti sia con i dati macro che con la situazione geopolitica, ancora piuttosto delicata, dall’apertura del fronte Corea/Stati Uniti.

Suggerisco pertanto di controllare 12.390 e 12.360 come aree di supporto importanti per il DAX future, che ieri ha performato in modo relativamente più basso dell'Eurostoxx per l’incidenza negativa del cambio Euro/Dollaro.

L'indice delle 50 azioni europee più capitalizzate é invece decisamente più forte e a mio parere dovrà passare un po’ perché questo rilevante gap vada a chiudersi. Primo supporto in questo caso a 3.477 punti.

Sull’America c’è più robustezza per il Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) , ma sia per l’indice high-tech che per gli altri comparti di norma seguiti dagli investitori (SP 500 e Dow Jones) i supporti sono invece più vicini alle attuali quotazioni, e pertanto andremo a posizionare degli allarmi a 5.483 punti e sui massimi di venerdì scorso in area 5.455, che si replicano per S&P500 a 2.362 e 2355 punti.

Finché i prezzi resteranno sopra a questi livelli, il breakout di ieri ci parrà valido, quantunque la cautela ci deve essere perché comunque le borse non si muovono tutte nello stesso modo e momentum. Certo non è questo il mood ideale per impostare operazioni ribassiste.

A Piazza Affari il Ftse Mib si è spinto con slancio su nuovi massimi dell'anno al di sopra dei 20.500 punti. E' lecito attendersi ulteriori progressi o bisogna mettere in conto ripiegamenti nel breve?

Il listino di Milano aveva sofferto molto più degli altri nelle scorse sedute, per via di tutta una serie di fragilità strutturali della Borsa lombarda, in primis l’incognita politica (se non siamo sotto commissariamento poco ci manca, e comunque la leadership internazionale del governo Gentiloni da 1 a 10 è meno 25).

Va poi tenuto presente che da noi le ricoperture sono state decisamente più elevate, quasi quattro volte gli acquisti della mano primaria, che è entrata tra giovedì e venerdì in zona 19.420 circa di future sul Ftse Mib. Questo prezzo me lo sono studiato tramite i miei software Lapidari Sentiment e Lapidari DashBoard, perché vi ho visto transitare interessante attività.

Abbiamo chiuso 900 punti sopra, e pertanto lo strappo sembra comunque molto importante, incorporando un supporto a 20.090 che dovrebbe riuscire a difendere abbastanza bene area 20.000 del future.
Questo ovviamente se non vengono fuori eventi geopolitici che non conosciamo, ma che potrebbero essere anche una nuova occasione di acquisto in zona 19.650/19.800 per chi si è perso questa scommessa francese.

La chiamo scommessa perché comunque se le elezioni fossero andate diversamente oggi non sarebbero a piangere gli shortisti bensì i rialzisti.

Un po’ di attenzione (più che altro a comprare questa forza) comunque la metterei per questa settimana, perché al di là del rilevantissimo progresso della seduta di ieri, graficamente siamo anche su una resistenza di una trendline rialzista abbastanza visibile alla maggioranza degli operatori.

Il petrolio si è riportato al di sotto dei 50 dollari al barile e il dollaro ha frenato la sua corsa contro l'euro. Cosa si aspetta per questi due asset?

Il dollaro è sceso perché comunque Trump non vuole rafforzare oltre la sua valuta, alla luce anche del fatto che i dati macroeconomici e le proiezioni su consumi/inflazione in America non sono state ultimamente molto positive.

Questo ha aiutato il governo di Washington a esercitare una moral suasion verso la Fed, inducendola ad un atteggiamento, nei suoi comunicati, leggermente meno falco e più colomba. Ieri poi il mercato ha voluto leggere nelle elezioni francesi un segnale di stabilità per il progetto Europa e questo ha completato il recupero dell'euro sul dollaro, ma non di tutte le valute: Aud sta sui valori di venerdì, Nzd al contrario perde verso la divisa statunitense, e quindi abbiamo più una forza di euro che una reale debolezza di dollaro.

Questo ovviamente per ciò che è successo oggi, dove si è registrato un brutto gap su dollar index: vedremo cosa intende fare il mercato di questi minimi importanti.

Potremmo pertanto vedere in settimana anche alcune prese di profitto riguardo alla svalutazione del dollaro, considerato che l’Euro a 1,09 ha sentito in maniera secca il massimo precedente di fine marzo. Ovviamente se viene passato 1,09 il quadro tecnico di forza dell’euro si consolida.

Il petrolio farebbe bene a creare supporto su questi livelli, perché sotto 48,93 potrebbe accelerare nuovamente a ribasso, con primo target a 48,38 (zona di minimi di marzo) e ovvio allarme a 47,40 dollari.
In questo momento il greggio non ha una direzione chiara, anche se di certo le candele delle ultime sedute tutto sono meno che rialziste.

Potremmo vedere una oscillazione dei prezzi piuttosto volatile tra 45 e 55 dollari ancora per un po’ di tempo.

Cercherò di seguire l’Oil anche alla luce del cambio Usd/Cad, che ieri non ha fornito un segnale rialzista correlato a questa commodity, anzi.

A livello intermarket ci sono degli aspetti che vuole segnalarci in particolare? A cosa consiglia di guardare ora?

Guarderò allo spread fra Bund e titoli periferici, e anche l’andamento dei titoli di Stato americani e dell’Oro, che mi parrebbero abbastanza fra loro correlati.

Osserveremo il cambio del dollaro, tenendo in monitoraggio il dollaro index, che con il gap di ieri sta praticamente in una nuova fase di test dei minimi di marzo da cui aveva dato interessanti segnali di risveglio. La configurazione del dollar index comunque non è al momento propizia per comprare un coltello che è già abbastanza caduto ma che forse deve vibrare ancora.

L’oro traccheggia, dopo aver sentito in modo chirurgico una importante resistenza di lungo termine creatasi sui massimi più importanti dello scorso anno. In questi casi suggerisco di sorvegliare la tenuta della media mobile a 200 giorni in caso di eventuale discesa in area 1255 dollari.

Solo su questo livello potrei essere compratore - in caso avessi l’idea che la salita delle borse possa comunque interrompersi - ma non prima. E in ogni caso con cautela, perché se continuano i piccoli traders a foraggiare di short le borse, l’Oro potrebbe risentirne ancora in senso di ribasso.

Il pensiero di cui sopra, e con cui termino questo articolo, nasce dal fatto che ognuno di noi, come è naturale che sia, può avere idee rialziste o ribassiste su ogni tipo di attività finanziaria, ma quello che conta è esercitarle né in anticipo né in ritardo e soprattutto sui giusti prezzi.

Non è solo questione di timing ma anche di disciplina e sensibilità; quello che è mancato ai tanti scommettitori elettorali che hanno confuso l’attività di investimento con il gambling. Non è un mercato per fenomeni (quelli durano e dureranno poco) ma per persone caute e con la psicologia personale che funziona.

Un cordiale saluto a tutti i lettori di trend on-line da Giovanni Lapidari.

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