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Piazza Affari: cautela nel breve, ma ci sono titoli interessanti

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of Global Markets, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

A Piazza Affari il Ftse Mib sta continuando a mettere sotto pressione i massimi dell'anno aggiornati nelle ultime sedute. Cosa si aspetta nel breve?

L'esito delle elezioni in Germania ha impattato poco sui mercati azionari, ma del resto si sapeva, nonostante i risultati siano stati abbastanza deludenti per i principali partiti, ma fondamentalmente non hanno spostato di troppo l'asse del Governo della Merkel.
I socialisti cercheranno di stare all'opposizione, perchè stare dalla parte della Merkel li ha solo penalizzati e la cancelliera farà un Governo cosiddetto "giamaicano" con i liberali e i verdi.

I venti populisti non si sono spenti, ma la cosa singolare è che i migliori risultati si sono avuti nell'est Europa dove praticamente non c'è stata quasi stata immigrazione.
Non mi aspetto particolari ricadute sulle Borse dalle elezioni tedesche e Piazza Affari continua così a veleggiare intorno ai massimi dell'anno. Non ci sono fattori significativi in questo periodo per i mercati, ma l'impressione mia è che siamo in una fase di trading range.

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Statisticamente i crolli dei mercati avvengono di solito ad ottobre, basti pensare a quello del 1987, ricordando che il massimo della Borsa americana segnato pre-crisi Lehman Brothers si è avuto ad ottobre 2007.
Il mese di ottobre di quest'anno potrebbe essere un'altra data importante in cui si assisterà potenzialmente a dei massimi importanti dei mercati azionari, per poi assistere a delle prese di profitto almeno fino a poco prima di fine anno.

A livello internazionale mi sembra che si stia sottostimando e non poco la crisi nordcoreana perchè pare che gli investitori non credano minimamente al possibile scoppio di un conflitto. Questo è sicuramente un fattore che il mercato non prezza, così come non sconta la crescita economica un po' più debole del previsto in America, come nel resto del mondo.
In Europa la debolezza di alcuni mercati come quello tedesco è da ricondurre essenzialmente alla forza dell'euro che penalizza i titoli delle società maggiormente orientate all'export.

A Piazza Affari risolto il problema delle banche il Ftse Mib ha continuato stabilmente a salire, grazie anche alla forza di alcuni industriali come Fca ed STM (Shenzhen: 000892.SZ - notizie) .
L'indice domestico mostra un bilancio positivo di circa il 16% da inizio, più ampio di quello dell'S&P500 e del Dax30, ma dai livelli attuali difficilmente andremo molto lontano.

Raggiunto il target dei 22.500 punti di Ftse Mib, nel breve non comprerei, fermo restando che eventuali flessioni non dovrebbe rivelarsi particolarmente profonde. Un primo obiettivo lo abbiamo in area 21.800, la cui rottura costringerà a spostare lo sguardo sui 21.200/21.000 punti.

Tra i bancari come valuta i recenti sviluppi positivo di Bper Banca e Banco BPM?

Bper Banca è ancora lontano, ma non troppo, dai massimi fatti segnare all'inizio dell'anno in area 5,3 euro. Il titolo dovrebbe rompere i 5 euro per poter dare vita ad un ulteriore slancio rialzista, ma per ora è in trading range tra i 4,4 e i 4,9 euro. Solo oltre i 5 euro Bper Banca potrà allungare il passo, mentre la rottura al ribasso dei 4,5/4,4 euro potrebbe spingere i corsi verso i 4 euro.

Banco BPM invece sta mettendo sotto pressione i massimi dell'anno e alla rottura dei 3,4 euro si potrà intervenire al rialzo con possibile target in area 4 euro. Il titolo a mio avviso potrebbe essere molto interessante sui valori attuali, a patto che giunga la conferma della rottura dell'area dei 3,4 euro.

L'ascesa dei prezzi del petrolio sta favorendo i titoli del settore oil. Qual è il suo giudizio in particolare su ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) e Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) ?

ENI si muove in maniera più lenta, ma è in forte recupero, visto che soltanto a settembre ha recuperato 1 euro, passando da 13 a 14 euro. Il titolo è molto legato all'andamento dei prezzi del petrolio e se quest'ultimo dovesse salire e se ci dovesse essere ancora una buona domanda da parte dell'economia mondiale, ENI potrebbe facilmente rivedere area 15/15,5 euro, fatta segnare a fine maggio e non molto lontana dalle quotazioni attuali.

Un po' diverso il discorso per Saipem che ha altre dinamiche rispetto ad ENI, con una serie di vicissitudini interne che hanno un po' bloccato le quotazioni. Il titolo ha accelerato molto negli ultimi giorni passando dai 3 euro di fine agosto fino ai 3,7 euro attuali.
Personalmente valuterei un acquisto su Saipem oltre i 3,8 euro con target almeno a 4,2 euro.

Fca si muove a poca distanza dall'area dei 15 euro. Ritiene sia troppo tardi per aprire posizioni long ora?

Fca si trova nuovamente sui massimi, ma intervenire sui valori attuali secondo me significa inseguire i prezzi. Al momento il titolo non è da shortare ma non valuterei acquisti, visto che per ipotizzare uno shopping aspetterei almeno una discesa intorno ai 12,5 euro.
Fca appartiene ad un settore molto ciclico e nel caso in cui lo stesso dovesse iniziare ad andare un po' male, è facile che sul titolo scattino vendite anche copiose.

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