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Piazza Affari: chances rialziste non ancora sfumate

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Antonello Marceddu, trader di Tag Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, con una particolare attenzione rivolta a Piazza Affari.

L'indice Ftse Mib non riesce a riconquistare la soglia dei 19.150/19.200 punti, confermandosi il listino più debole. Quali sono le sue attese per le prossime sedute?

Piazza Affari indubbiamente per salire prende le scale, mentre quando scende usa l'ascensore, anche se il Ftse Mib si conferma al momento in una fase laterale. Il gap lasciato aperto poco prima di fine gennaio non è ancora stato chiuso e rimane ancora una finestra da consolidare prima o poi.

A mio avviso quella in atto è una fase di accumulo e personalmente al momento non sono ancora preoccupato. Nella seduta di ieri è stato praticamente chiuso il gap dell'8 febbraio scorso poco sotto area 18.800, e sarà solo una discesa del Ftse Mib al di sotto dei minimi della stessa seduta, in area 18.400, che prospetterà uno scenario più preoccupante.

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L'area dei 18.500/18.400 si conferma un livello chiave e non è escluso che possa essere avvicinato, ma molto dipenderà da cosa faranno le altre Borse. Il Dax30 potrebbe continuare a salire, mentre l'S&P500 potrebbe consolidare il rialzo e dare vita ad una fase laterale, con l'auspicio che il Ftse Mib riesca a rivedere prima i 19.200 punti e in seguito l'area de 19.750/19.800 punti.

Non temo la discesa delle ultime ore del Ftse Mib che fino a prova contraria sta vivendo una fase di accumulazione, motivo per cui continuo a guardare con fiducia a Piazza Affari, dove l'indice si trova sempre nella parte alta del canale rialzista.

L'euro-dollaro ieri è riuscito a difendere la soglia di 1,05 dopo che la stessa è stata messa sotto pressione. Si aspetta un recupero della moneta unica nel breve?

C'è una bella diatriba sulla valutazione del movimento che sta interessando l'euro-dollaro. In questa fase il cross potrebbe contenersi al di sopra di quota 1,05, mentre una perforazione al ribasso di questa soglia vedrebbe cadere la moneta unica con il rischio di andare a rivedere area 1,04, senza escludere discese fino a 1,03.

L'euro non riesca a mantenersi in equilibrio rispetto al dollaro e l'area di 1,05 sta diventando un livello chiave che in passato ha fornito un supporto abbastanza interessante tra la fine del 2016 e gli inizi dell'anno in corso.
Da allora si è avuto un recupero verso area 1,08, con successiva discesa che conferma la fase ribassista dell'euro, allontanando le possibilità di un rimbalzo.

L'euro-dollaro in questo momento è di difficile analisi e siamo in una fase di attesa per capire quale possa essere il posizionamento migliore. C'è da verificare se area 1,05 possa essere un livello supportivo capace di attivare un rimbalzo verso quota 1,07/1,08, con un doppio minimo sfalsato che sarebbe l'idea per ridare fiato all'euro contro il dollaro.
Diversamente temo che non ci sia una situazione favorevole ad un recupero della moneta unica.

L'oro si mantiene a poca distanza dai massimi da inizio anno. Quali sono le sue attese nel breve per questa materia prima?

Lo stazionamento dell'oro a ridosso dei recenti massimi di periodo è un po' anomalo in presenza di Borse ancora impostate al rialzo. Le quotazioni sono troppo elevate e visto che l'azionario sta tirando non riesco a capire questo apprezzamento del gold.

I corsi non sono molto lontani dalla zona di resistenza in area 1.250 dollari che è senza dubbio un livello chiave, oltre il quale l'oro potrà chiudere il gap lasciato aperto l'11 novembre scorso.
Il gold ha fallito per il momento la rottura dei 1.240 dollari, oltre cui sarebbe molto agevole un allungo verso la soglia dei 1.250 dollari l'oncia citata poc'anzi.

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