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Piazza Affari debole: l'attenzione è su Fincantieri

Borse che partono incerte questa mattina. Piazza Affari intorno alle 13registrava un andamento debole con un passivo dello 0,35% (18.995 punti), seguita a ruota dal Dax a -0,27%, dal Ftse 100 a -0,47% e dal Cac 40 più o meno allo stesso livello con -0,43%.

Finemeccanica e la Norvegia

Protagonista della giornata è stata Fincantieri con la notizia di un a commessa per 4 navi da crociera, con l’opzione di portarle a 6) del valore di 3,2 miliardi che potrebbero diventare 4,8 qualora dalla Norvegia arrivasse l’ok per l’esercizio dell’opzione. Alla base ci sarebbe l’intesa tra la Norwegian Cruise Line Holdings e Fincantieri per la costruzione di navi da crociera "di nuova concezione” da consegnarsi tra il 2022 il 2027, considerando il sì alla seconda tranche di due navi (2025 in caso la commessa si fermi a 4). Nello specifico la commessa riguarderà esemplari di 140mila tonnellate di stazza, quasi 300 metri di lunghezza, in grado di ospitare 3.300 passeggeri. Ma l’attenzione degli operatori su Fincantieri riguarda anche l’estensione (la terza dopo quella che vedeva le scadenze poste prima al 12 gennaio e del 2 febbraio) dell'Opa volontaria lanciata il 13 novembre scorso su Vard Holdings Limited (Francoforte: 2S1.F - notizie) quotata sulla piazza di Singapore che adesso si chiuderà il 10 marzo. A favorire l’ok per la scelta della società italiana si è rivelato utile la collaborazione non solo di Cdp e di Sace ma anche quello di altri grandi nomi dell'export credit. Grazie all’offerta in questione, il cui importo rappresenta il 17/25% del portafoglio della società a fine 2016 il titolo dell’armatore può sfruttare un rally che a Piazza Affari, alle 13, segna il +4%.

Fincantieriin rally: la view degli esperti

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L’entusiasmo cresce se si pensa che, sebbene l’apporto sui conti dell’azienda si avrà solo su un’ottica di lungo periodo, resta la presenza di Fincantieri in un settore, come quello delle navi da crociera, in espansione. Questi i motivi che hanno spinto Banca Imi non solo a confermare il rating add e il target price a 0,52 euro ma anche a sottolineare la speranza che il nuovo ordine “incorpori un pricing migliore rispetto a quelli già registrati in passato”. Più cauta la view di Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) Securities: per quanto interessante e positivo, la capacità, attualmente è satura: a dimostrarlo sono le date di consegna stabilite per l’ordine. non è ben vista nemmeno l’estensione dell’opa, chiaro segno di un generale disinteresse per l’offerta: partendo da queste considerazioni per Mediobanca Securities non si può andare oltre il giudizio di underperform e il target price a 0,32 euro. Da Kepler Cheuvreux, invece, il rating è buy e il target viene fissato a 0,60 euro, in aumento rispetto ai precedenti 0,48. Ma il vero motivo, in realtà, è da ricercarsi altrove, in un scacchiere più complesso, quello francese. In questo caso, infatti, si guarda all’acquisizione del 66,6% di STX France, un’operazione che, a differenza della commessa norvegese, potrebbe avere impatti più significativi sull’ebitda e sui margini di Fincantieri. Numeri alla mano, l’impatto sull'utile per azione potrebbe oscillare tra il+21% e il 52% . Già all’inizio di gennaio erano state confermate le voci di un interesse di Fincantieri per la società francese controllata al 33% dal governo (particolare che farebbe preferire la chiusura dell’intera operazione prima delle elezioni francesi che si terranno tra fine aprile e i primi di maggio ) . Da una parte il segretario all'Industria Christophe Sirugue ha chiesto che vengano preservate la filiera e il know how in cambio di un nulla osta; in altre parole il governo non farà valere la sua minoranza di blocco in Stx France, dall’altra arrivano anche le richieste dei sindacati per la sicurezza sul mantenimento degli impianti in territorio francese e i posti di lavoro. La vendita di Stx France è arrivata dopo che il Tribunale di Seul ha posto l’obbligo di vendita di alcuni asset per il gruppo coreano Stx Offshore & Shipbuilding, che, in amministrazione controllata, si trova costretto a dover vendere alcuni asset per pagare i creditori.

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