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Piazza Affari guida i ribassi in Europa. Deludono i dati macro

Dopo il calo di ieri è tornato qualche timido acquisto sulla piazza azionaria giapponese che oggi ha visto il Nikkei 225 fermarsi al di sopra della parità con un frazionale rialzo dello 0,21%. Il listino nipponico ha snobbato la negativa conclusione di ieri a Wall Street, beneficiando piuttosto del recupero del dollaro nei confronti dello yen, di cui ne hanno approfittato soprattutto i titoli legati alle esportazioni.

A risentire delle vendite che ieri hanno interessato Wall Street sono le Borse europee che hanno avviato gli scambi in calo e hanno ampliato progressivamente le perdite. Al momento il Ftse100 scende dello 0,15%, mentre il Cac40 e il Dax30 arretrano rispettivamente dello 0,27% e dello 0,49%.
A frenare il mercato sono le rinnovate tensioni sul fronte obbligazionario Usa, con il rendimento del decennale sui massimi da oltre 4 anni.

Non sono di aiuto intanto le indicazioni che arrivano dal fronte macro, visto che in Europa il dato preliminare dell'indice PMI manifatturiero di febbraio si è attestato a 58,5 punti, rispetto ai 59,6 punti di gennaio, deludendo le attese che parlavano di un calo meno marcato a 59,3 punti.
A deludere anche l'indice PMI servizi che, sempre riferito al mese in corso, è calato da 58 a 56,7 punti, a fronte della stima di un dato pari a 57,6 punti.

In Germania l'indice PMi manifatturiero a febbraio è sceso da da 61,1 a 60,3 punto, mentre le attese erano per un dato pari a 60,6 punti, e l'indice PMI servizi è passato da 57,3 a 55,3 punti, contro i 57 punti del consensus.
In Francia l'indice PMI manifatturiero è passato da 58,4 a 56,1 punti, mentre le previsioni erano per un ribasso meno marcato a 58 punti, e l'indice PMI servizi è sceso da 59,2 a 57,9 punti, al di sotto dei 59 messi in conto dagli analisti.

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Le vendite intanto hanno la meglio anche a Piazza Affari che al momento accusa la peggiore performance in Europa, con il Ftse Mib in rosso dello 0,74% a ridosso dei 22.500 punti.

Tra le poche blue chips in controtendenza troviamo STM (Shenzhen: 000892.SZ - notizie) che sale dello 0,16%, preceduto di poco da A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) che avanza dello 0,19%, sostenuta da alcuni rumors secondo cui la società si sarebbe aggiudicata la gara da 1,3 miliardi di euro in 12 anni per la distribuzione del gas a Milano.
In rosso le altre utilities che risentono dell'aumento del rendimento dei bond, con Snam (Amsterdam: QE6.AS - notizie) ed Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) in flessione dell'1,21% e dello 0,88%, seguiti da Italgas e Terna (Amsterdam: TX6.AS - notizie) che arretrano dello 0,57% e dello 0,48%.

La flessione dei prezzi del petrolio verso area 61 dollari appesantisce i titoli del settore oil, con Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) in caduta del 2,05%, seguito da Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che perde l'1,67% in attesa dei conti del 2017, mentre ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) si difende decisamente meglio con un calo più contenuto dello 0,55%.

Tra le blue chips più colpite dalle vendite troviamo anche CNH Industrial con un rosso dell'1,54%, al pari di Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) che perde l'1,5% in attesa di martedì prossimo, quando ci sarà la prima udienza della contesa legale innescata dalla mancata acquisizione di Premium da parte di Vivendi (Londra: 0IIF.L - notizie) .

In rosso anche le banche con Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) che scendono di poco più dell'1%, seguiti da Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) che perdono lo 0,94% e lo 0,85%, mentre Banco BPM e Bper Banca calano dello 0,65% e dello 0,2%.

Sul fronte macro Usa per oggi è in agenda l'indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari e l'indice Redbook riferito alle vendite al dettaglio nelle maggiori catene Usa.
Da segnalare il dato preliminare dell'indice PMI manifatturiero che a febbraio dovrebbe calare da 55,5 a 55,3 punti, mentre l'indice PMI servizi è visto in rialzo da 53,3 a 54 punti.

Per le vendite di case esistenti a gennaio si prevede un calo da 5,57 a 5,54 milioni di unità.
Sempre oggi è atteso un discorso di Patrick Harker, presidente della Fed di Philadelphia, mentre due ore prima della chiusura di Wall Street saranno diffusi i verbali dell'ultima riunione di politica monetaria della Fed tenutasi il 30 e il 31 gennaio scorsi.

A mercati chiusi si guarderà ai conti degli ultimi tre mesi di Wendy's, dai quali ci si attende un utile per azione di 0,11 dollari.

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