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Piazza Affari ha voglia di riprendersi? Spunti su vari titoli

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Alessandro Cocco, trader di Tag Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

L'indice Ftse Mib sta difendendo l'area dei 22.000 che è stata violata nell'intraday ieri e la scorsa settimana. Come valuta l'attuale situazione a Piazza Affari e quali le attese nel breve?

L'indice Ftse Mib ha violato in area 22.300/22.350 circa la trendline rialzista che dura da marzo scorso, ma ha trovato un supporto in area 22.000/21.900. Si tratta di un sostegno che aveva contenuto tra maggio e settembre scorsi il rallentamento verificatosi in quei mesi.
Ieri è stato segnato un minimo quasi identico a quello di mercoledì scorso, ma si è avuta una bella candela rialzista che però non ha portato alla violazione dei massimi intraday di venerdì scorso.

Il segnale di ieri è comunque positivo e sembra che il mercato voglia riprendersi, ma personalmente attenderei la violazione dei 22.328 punti prima di posizionarmi nuovamente al rialzo, con target a 23.127 punti, ossia sui massimi dell'anno. In caso di rottura di questo top si potrà guardare ancora in avanti con target a 23.500 prima e a 24.000 punti in seguito.

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Al ribasso da monitorare con attenzione il supporto a 21.916 punti perchè in caso di violazione bisognerà spostare l'attenzione sul sostegno successivo a 21.254 punti. Questo livello corrisponde più o meno al 38% di ritracciamento e a quel punto il Ftse Mib potrebbe anche scendere verso i 20.800 punti, corrispondenti al 50% di Fibonacci.

In questo momento la mia view su Piazza Affari è neutrale dopo la violazione della trendline che durava da marzo scorso. Il recupero di ieri, se anche avesse un seguito, potrebbe essere un semplice pull-back, quindi la cautela è d'obbligo.
Se Wall Street dovesse trovare un nuovo slancio positivo, a quel punto avremo anche Piazza Affari potrà recuperare terreno.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario qual è il suo giudizio su Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) ?

Unicredit mostra un trend in costante evoluzione dalla fine di novembre dello scorso anno. Da allora il titolo ha realizzato spesso dei ritracciamenti e poi è ripartito, ma ultimamente ha perso terreno e non è stato in grado in seguito di superare i massimi, scendendo al contrario anche al di sotto dei minimi di settembre.

Il titolo è in congestione tra i 16 e i 18,37 euro, ma credo che possa fare ancora bene e in caso di ritorno sui massimi potrebbe anche allungare. I corsi hanno trovato una valida resistenza in area 18,4 euro, ma in caso di rottura della stessa avremo un target intorno ai 20/20,6 euro.
Qualora Unicredit dovesse scivolare sotto i 16 euro, avremo un supporto a 14,36 euro, piuttosto lontano quindi dalle valutazioni correnti.

Intesa Sanpaolo rispetta maggiormente i supporti e le resistenze e genera di solito dei movimento più composti di Unicredit. Il titolo però ha violato il minimo dell'8 settembre scorso a 2,78 euro, ma dopo la violazione c'è stato un rimbalzo seguito però da nuove vendite.

Con un recupero dell'intero settore bancario, Intesa Sanpaolo sopra i 2,81 euro potrà allungare verso i 3 euro, mentre al ribasso sotto i 2,74 euro potrebbe andare a chiudere il gap-up lasciato aperto lo scorso 26 giugno intorno ai 2,6 euro, supporto già toccato in altre occasioni in precedenza.

Come valuta il recupero messo a segno fino ad ora da Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) dai minimi della scorsa settimana? Quali strategie ci può suggerire per questo titolo?

Salvatore Ferragamo presenta un trend ribassista partito da maggio scorso ed è arrivato a segnare un minimo dell'anno a 20,46 euro la scorsa settimana. Da questo livello è partito un forte rialzo e a questo punto non è da escludere che il titolo possa portare avanti il suo recupero.
Valuterei un acquisto di Salvatore Ferragamo intorno ai 21,6 euro, con primo target a 23 euro e obiettivo successivo a 24 euro.

Al ribasso da monitorare il supporto dei 20,46 euro, sotto cui il titolo potrebbe scivolare fin verso i 19 euro.
Tecnicamente per il titolo potrebbe essere anche giunto il momento di ripartire al rialzo, facendo attenzione alla tenuta dei 20,46 euro, fermo restando che la mia view sul titolo è netruale.

Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) ieri ha dato vita ad un bel rally sulla scia di alcuni rumors relativi a Vivendi (Londra: 0IIF.L - notizie) . Consiglierebbe di acquistare il titolo ora?

Mediaset da dicembre scorso, quando c'era stata la volata fino a 4,8 euro, ha accusato un ritracciamento ribassista che sta durando per tutto il 2017, con pochi volumi di scambio.
Dopo il rally di ieri il titolo potrebbe anche tornare al ribasso come già accaduto in passato, ma è da segnalare che nell'ultimo periodo le quotazioni si sono avvicinate molto al gap-up lasciato aperto il 12 dicembre scorso.

Su Mediaset si potrebbe valutare un long a 3,2 euro, con un target inizialmente a 3,6 euro e un successivo allungo fino ai 4 euro.
Al di sotto dei 2,8/2,74 euro si potrebbe scatenare un'ulteriore ondata di vendite verso i 2,4 e i 2,2 euro.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Trovo interessante Brembo per il quale segnalo un supporto a 12,5 euro che già per la terza volta sembra voler fermare i ribassi del titolo. A luglio 2016 è partito un trend rialzista che ha spinto Brembo oltre i 15 euro, con successivo ritracciamento che ha spinto fino ai 12,5 euro.
Quest'ultimo è a mio avviso un supporto molto forte, ma se lo stesso venisse violato creerebbe non pochi problemi. Ora si è creata una congestione con il titolo che si è stabilizzato dopo le ultime discese verificatesi da inizio novembre.

Al rialzo segnalo una resistenza a 13,06 e dal momento che mi aspetto un rimbalzo consiglierei di sfruttare la rottura di questo livello per un acquisto con target a 14/14,5 euro e in seguito a 14,73 euro, oltre cui si guarderà ai 15,26 euro, massimi di quest'anno.
Sotto i 12,5 euro troviamo un supporto a 12 euro e in seguito a 11,5 euro, senza escludere flessioni fino agli 11 euro.

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