Annuncio pubblicitario
Italia markets open in 4 hours 56 minutes
  • Dow Jones

    38.460,92
    -42,77 (-0,11%)
     
  • Nasdaq

    15.712,75
    +16,11 (+0,10%)
     
  • Nikkei 225

    37.825,76
    -634,32 (-1,65%)
     
  • EUR/USD

    1,0710
    +0,0009 (+0,09%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.697,75
    -2.638,95 (-4,23%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.392,19
    -31,91 (-2,24%)
     
  • HANG SENG

    17.138,57
    -62,70 (-0,36%)
     
  • S&P 500

    5.071,63
    +1,08 (+0,02%)
     

Piazza Affari: i pochi titoli su cui conviene ancora puntare

Maggio inizia male per il listino italiano mentre anche tutto il resto del Vecchio Continente non dà prova di carattere. Troppe le indecisioni e i timori che portano a preferire le vendite mentre aumentano gli acquisti su Bund e oro. Come muoversi ora? Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) indicazioni di Antonio Landolfi Trader Master presso la Trading Room Academy (ant.landolfi@libero.it)

Una situazione particolarmente difficile quella che si sta delinenando a Piazza Affari. Qual è il punto della situazione?

E’ veramente complicato analizzare un mercato che in modo così veloce genera movimenti che avrebbero avuto bisogno di un lasso temporale ben più ampio per poter essere definito sano. La doppia modalità di movimenti prospettata sul future del FTSE MIB40 nel precedente articolo, che avrebbe avuto bisogno di una fase temporale di qualche settimana, si è praticamente svolta tutta nell’arco delle ultime 2 appena trascorse. Del resto se la prima correzione prospettata si è svolta già interamente nella sola seduta di lunedì 25 ed il rimbalzo atteso fino in area 18600 è arrivato altrettanto velocemente in soli 3 giorni, non c’è da meravigliarsi se poi abbiamo avuto tutta una sequenza di candele negative fino al target dello short prospettato in area 17490 (chiusura di venerdì a 17440). E non c’è da meravigliarsi se, come “malignamente” già ipotizzato, i massimi siano stati fatti un paio di giorni prima della certezza che il collocamento della Banca Popolare di Vicenza (e pensate un po’ la BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) ha anche accusato che molto probabilmente alcuni operatori già conoscono in anticipo le notizie: “ma questi della BCE vivono su Marte?”) si dimostrasse un fallimento anche al prezzo di € 0,10 ad azione (praticamente una ratifica che tale istituto non ha più capitale proprio).

Solo la reazione finale di venerdì dell’S&P500 ha permesso al nostro future di limitare le perdite e chiudere un po’ più distante dai minimi di 17200 segnati proprio venerdì. Ma proprio dai collocamenti di BPVI e Veneto Banca bisogna partire per capire i possibili prossimi movimenti del nostro future perché non dimentichiamo che il mercato ha sempre ragione e quasi sicuramente snobberà anche Veneto Banca e la qual cosa continuerà ad allungare ombre sinistre sulle nostre banche poiché significherà che molte risorse del neonato fondo Atlante saranno già assorbite da questi 2 collocamenti. Dal punto di vista tecnico la possibilità di continuazione del rimbalzo iniziato venerdì sono legate ancora una volta al sotto-indice bancario e forse al solo titolo Intesa che esamineremo nei titoli. Questo perché sull’indice FTSE MIB Banche c’è la possibilità che tenga il livello di 9888 che potrebbe farlo rimbalzare anche fino a 10471, ma sotto 9804 tale opportunità verrà smentita e se anche dovesse effettivamente propiziare il rimbalzo del future sull’indice, quest’ultimo troverà una serie di fortissime resistenze fra 18150 e 18240. Per imbastire un’operatività degna di nota il buy sarà demandato esclusivamente a quello che reputo il vero supporto fra 16630-16660 con uno stop a 16290 e target 17870; mentre preferisco ancora gli short appunto nell’area 18150-18240 con stop 18380 e target proprio i 16630-16660 indicati.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Dopo questo, cosa ci si può aspettare e soprattutto quale strategia adottare?

Passando ai titoli vorrei precisare che li eviterei quasi tutti con la sola eccezione del titolo Esprinet (Londra: 0NFS.L - notizie) che ha buy a 7,88 e 7,80, stop 7,68 e target 8,66. Raccomandando sempre di applicare come buona regola di money management di portare lo stop in pari in caso di rimbalzo immediato di circa l’1%, sono dei possibili buy più prudenziali i titoli: Amplifon (Londra: 0N61.L - notizie) buy 8,07, stop 7,94, target sopra 8,48; Campari (Milano: CPR.MI - notizie) buy 8,22, stop 8,04, target 8,56 e come già accennato Banca Intesa buy 2,1880, stop 2,148, target 2,37.

Starei lontano dai titoli Banca Ifis (Londra: 0NBX.L - notizie) e Banca Generali, da Biesse (Francoforte: BI2.F - notizie) e dal titolo Yoox (Other OTC: YXOXF - notizie) , mentre segnalo la solida resistenza di Eni (Londra: 0N9S.L - notizie) che può essere shortata a 14,13, stop 14,47, target 12,80.

Nemmeno l'Europa ha brillato per carattere in queste ultime sedute. E' possibile fare una panoramica e trovare occasioni interessanti?

Seppur più reattivo di quello italiano anche il future sull’indice tedesco DAX non è che brilli eccessivamente, né tantomeno brilla di luce propria ed anch’esso deve molto, se non tutto, a quello americano. A differenza di quello italiano può almeno vantare un possibile buy ravvicinato a 9817, stop 9735 e target 10080-10150; però sul livello di 10150 ritornerei short con stop 10230 e target 9380.

Per questo motivo anche sul listino tedesco non trovo buy degni di nota se non per il solo titolo Adidas (Londra: 0OLD.L - notizie) , buy 108,7, stop 105,7 e target nuovi massimi assoluti anche sopra 121. Rischierei anche un buy speculativo sul titolo BMW (Swiss: BMW.SW - notizie) con buy 75, stop 74,30 e target 79,05. Su questo listino sono più i titoli che eviterei, come Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) , Merck (Londra: 0O14.L - notizie) che ha resistenza importante a 81 e come Lufthansa a cui penso abbiano tarpato le ali.

Sorprendentemente non ho trovato niente di interessante su altri listini, ma posso segnalare un buy sull’intero listino australiano, evidentemente aiutato dalla svalutazione in atto della sua valuta, su cui si può rischiare un buy a 5210, stop 5170, possibile target 5850.

Intanto negli Usa sono arrivati i dati sul lavoro...

Nonostante la pronta reazione di venerdì anche il future sull’indice americano S&P500 mi sembra estremamente pericolante e solo con una chiusura al di sopra di 2086 ritornerà in una fase più neutrale. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) breve periodo è comunque possibile un buy speculativo a 2039, con stop 2034 e possibili target in area 2070 e 2086; quest’ultimo livello di 2086 si propone comunque come sell ottimale con stop 2104 e target ambizioso a 2004. E’ comunque da precisare che un segnale di vero pericolo arriverà solo con una chiusura mensile, meglio ancora se proprio di questo mese di maggio, al di sotto di 2013.

Tale visione del mercato è confermata dal fatto che nonostante la reazione di venerdì non ci sia praticamente nessun titolo che abbia manifestato dei segnali di netta inversione, tantoché l’unico titolo da segnalare per un possibile buy è il sempre valido Coca Cola (NYSE: KO - notizie) , buy 40,80, stop 38,70 e target 44,90. Farei molta attenzione un po’ a tutti i titoli tecnologici e pertanto mi terrei ancora alla larga da Apple (Londra: 0R2V.L - notizie) , Intel (Euronext: INCO.NX - notizie) , Microsoft (Euronext: MSF.NX - notizie) e Seagate Technology (Amburgo: 11380833.HM - notizie) .

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online