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Piazza Affari non corre rischi per ora: occhio alla volatilità

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gianvito D’Angelo, trader professionista che coniuga analisi intraday e multiday su futures, azioni e forex. Chi volesse contattare Gianvito D’Angelo può scrivere all’indirizzo email: supergianvi@gmail.com, oppure richiedere la sua amicizia su Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) .

L'indice Ftse Mib oggi si sta riportando in area 18.500 dopo aver tentato un attacco ai 18.700/18.800. Si aspetta ulteriori progressi nel breve per il nostro mercato?

Dalla scorsa settimana il Ftse Mib si conferma in fase ascendente, segnalando l'area dei massimi intorno ai 19.000/19.100 punti. L'indice sembra ancora puntare verso questa soglia di prezzo, ma è chiaro la vera discriminante resta l'S&P500.
Al momento la volatilità si mantiene ancora bassa e si trova intorno a 21-22 sull'indice americano ed essendo tale ci permette di scongiurare una discesa al momento. Non so se l'indice salirà ancora, ma quel che è certo è che al momento ancora non scende perchè la volatilità è bassa.

Fino a quando l'S&P500 non proverà a indietreggiare in maneira decisa, l'area intorno ai 19.000 punti per il Ftse Mib è sicuramente un target raggiungibile nel breve.
Problemi si avrebbero in caso di salite o discese da parte dell'S&P500 con un aumento della volatilità. Visto che Piazza Affari dipende in maniera più tangibile rispetto agli inizi del 2015 da Wall Street, per l'S&P500 possiamo dire che l'area intorno ai 2.100 punti dovrebbe essere una mega resistenza, ma al momento si sta rivelando un supporto.
Il mercato sta cercando a provare sostegni nell'area tra i 2.080 e i 2.100 punti e fino a quando la volatilità rimarrà bassa sarà certo che l'indice non scenderà.

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Mi potrei aspettare presumibilmente che l'S&P500 non salga ancora tanto, ma che non scenda subito, mostrando un andamento molto simile a quello registrato tra maggio e giugno 2015, quando a grandi discese venivano alternate immediate risalite.
Se l'S&P500 avesse sentito l'area attuale come resistenza, sarebbe sceso subito, ma così non è stato e questo mi fa pensare che il mercato non sia ancora pronto a scendere.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario come valuta l'attuale impostazione di Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e di Banca Popolare dell'Emilia Romagna?

Banca Popolare dell'Emilia Romagna è andata a target perchè si trova sull'area dei massimi compresi tra due minimi e mi riferisco a quelli segnati a metà febbraio e ad inizio aprile.
Il target 1 è stato raggiunto e il trend è decisamente positivo: il titolo potrebbe avere dei margini di discesa che però dovrebbero generare dei minimi più alti.

Il trend di medio rimane short, ma si può sperare che un ritracciamento possa fare un successivo rimbalzo. Un'area da monitorare è quella dei 4,6/4,7 euro, ma già la soglia psicologica dei 5 euro potrebbe rappresentare un potenziale supporto per Banca Popolare dell'Emilia Romagna, da sfruttare per provare a realizzare nuovi acquisti.

Ubi Banca è impostata leggermente peggio perchè non si trova sull'area dei massimi che possiamo individuare a 4,3/4,15 euro. Sembra che il titolo abbia ancora margini di salita verso il target 1, tenendo presente che il target di breve rimane long, ma quello di medio decisamente short.

Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) medie sono tutte ordinate al ribasso, per cui vedrei area 4,12 come obiettivo, senza sbilanciarmi ad indicare target più elevati di questo.
Sarà bene in ogni caso fare attenzione agli aumenti di volatilità sugli indici americani, perchè saranno sicuramente l'anticamera di un'eventuale discesa.

STM si mantiene per ora al di sopra dei 5 euro, mentre Telecom Italia (Other OTC: TIAJF - notizie) non riesce a riconquistare quota 0,9 euro. Quali strategie ci può suggerire per questi due titoli?

STM sta disegnando una bella configurazione grafica da 3-4 sedute, perchè nel momento in cui prova a scendere sotto minimi precedenti viene immediatamente comprato e spinto verso l'alto.
Questo sembra il preludio di un secondo impulso rialzista che dovrebbe avere come target i 5,45/5,5 euro, area di massimi compresi tra i due minimi. STM con i minimi di aprile è sceso sotto quelli di febbraio e questo ci fa capire ancora di più che il titolo non vuole scendere e che nuovi minimi vengono letti come occasione di acquisto.

Non mi sbilancerei oltre i livelli segnalati perchè le medie sono tutte ordinate al ribasso, senza dimenticare che STM dopo il doppio massimo in area 9,5 euro non ha fatto altro che scendere, motivo per cui è bene non fissare dei target molto ambiziosi.

Telecom Italia presenta un trend di lungo periodo che si è interrotto e sembra che abbia preso il sopravvento quello di medio termine, ossia quello che dai massimi di ottobre 2015 non fa altro che spingere le quotazioni verso il basso.
Il fatto che il titolo in area 0,932 abbia trovato una grossa resistenza a cavallo della media mobile a 50 periodi, non mi fa ben sperare per un rialzo immediato dei corsi.

L'unica consolazione è che sotto i minimi di venerdì scorso Telecom Italia non sta accelerando al ribasso, anche se sta quotando ben al di sotto del livello del close.
Al momento quello in atto non sembra essere un ritracciamento di un trend long, quanto piuttosto un nuovo impulso di un trend short che ha come target area 0,826 euro, livello di quasi doppio minimo segnato tra metà febbraio e inizio aprile.

Cosa può dirci di Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) che oggi sale in controtendenza ad un soffio dai 4 euro? Ritiene che questo sia già un target rialzista o si può ancora acquistare il titolo?

Il titolo si trova in prossimità della media mobile a 200 periodi, ma dobbiamo dire che il titolo da inizio marzo si è comportato molto bene. Il movimento tra la seconda metà di marzo e gli inizi di aprile aveva le caratteristiche di un ritracciamento.

Mediaset (Amsterdam: MA8.AS - notizie) è molto ben impostato al ribasso, anche se le medie sono ordinate ancora al ribasso. L'unica accortezza è di non entrare al momento sulla forza, preferendo attendere piuttosto un ritracciamento che si potrebbe avere in direzione dei 3,86 euro, ossia sui massimi di marzo, o più in basso in area 3,7 euro, dove transita la media mobile a 20 periodi.

Si tratta di livelli dinamici che potrebbero aggiornarsi, ma l'idea è di provare ad entrare su un ritracciamento, avendo come obiettivo un attacco alla media mobile a 200 periodi in area 4 euro su cui ci troviamo ora.

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