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Piazza Affari: piovono i buy degli analisti sui bancari italiani

Si muovono in ordine sparso oggi i titoli bancari a piazza Affari, in una giornata fiacca e con il Ftse Mib che rimane pressocché inchiodato alla parità (-0,21% a 17009 punti) in attesa delle parole di Mario Draghi, che potrebbe gettare nel pomeriggio qualche luce sulle prossime mosse della Bce (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) sulla prosecuzione del piano QE oltre la data del marzo 2017.

Prosegue la corsa di Mps, che registra anche oggi un vistoso rialzo del 6,45% e scambia al momento a 0,233, in scia alla rimessa in discussione del piano di JpMorgan (Londra: JPIU.L - notizie) -Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) . Poco sopra la parità Intesa San Paolo, le cui azioni passano di mano a 2,08 euro, in rialzo frazionale dello 0,29%. Prestazione positiva anche per l'altro big Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) , che raccoglie i frutti delle ultime mosse sul fronte NPL e scambia al momento a 2,25 (+0,45%).

Tutte in rosso le popolari. La peggiore del gruppo è Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) (-2,19%). Segue Banca Popolare di Milano, che registra una brutta scivolata dopo i rialzi dei giorni scorsi e cede l'1,91% a 0,413 euro per azione. Sotto la parità anche Bper (-0,61%) nonostante le buone indicazioni giunte dai broker oggi.

MPS continua a correre.

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Prosegue il rally anche oggi di Mps, alla quinta seduta consecutiva di rialzi, mentre continuano ad arrivare indiscrezioni sui dettagli del nuovo piano complessivo di risanamento. Secondo quanto riferisce oggi la stampa, la ristrutturazione prevederà anche un nuovo taglio di almeno 3000 dipendenti, che si confronta con 1.400 esuberi del vecchio piano.

Il quotidiano Il Messaggero ha poi riferito questa mattina i contenuti di una conference call che si sarebbe tenuta ieri sera tra i vertici di Banca Monte dei Paschi (Milano: BMPS.MI - notizie) e i due advisors che dovrebbero gestire l’aumento di capitale, JpMorgan e l’italiana Mediobanca.

Da quanto viene fuori, sembra che nel confronto, che avrebbe anche riguardato il piano rivale proposto da Corrado Passera, MPS abbia chiesto una riduzione delle commissioni pattuite per il piano di risanamento, e sul quale si sono appuntate da più parti nelle settimane scorse aspre critiche per la sproporzione tra i "fees" richiesti e le dimensioni della banca senese. E a quanto pare ci sarebbe adesso una disponibilità a rivedere i numeri da parte sia di Mediobanca che degli americani.

Icbpi: Unicredit bene su cessione NPL

Si muove bene a Piazza Affari anche Unicredit, dopo un avvio di contrattazioni stentato. Il mercato reagisce positivamente dunque alle novità sul gruppo, che ieri a mercati chiusi ha comunicato di aver concluso un accordo con Kruk Group in vista della cessione prosoluto di una quota degli NPL in pancia all'istituto. Le sofferenze cedute ammontano complessivamente, al lordo delle rettifiche di valore, a 940 milioni di euro. Si tratta perlopiù di sofferenze prodotte da finanziamenti a privati e in parte a piccole medie imprese.

Gli esperti di Icbpi valutano positivamente la cessione, che costituisce l'1,8% delle crediti in sofferenza lordi di Unicredit alla data di giugno. Viene dunque confermata la raccomandazione 'buy' sul titolo e il relativo prezzo obiettivo a 3,4 euro.

Da segnalare anche che nuovi indiscrezioni sono giunte sul dossier Pioneer (Other OTC: PNCOF - notizie) . Ieri Amundi (Berlino: 350155.BE - notizie) era uscita allo scoperto confermando il proprio interesse per la società di asset management di Unicredit, ma smentendo al contempo le voci di stampa che presentavano i francesi come disposti a sborsare 4,3 miliardi di euro. E oggi alcune indiscrezioni di stampa sostengono che l'offerta di Amundi si aggirerebbe in realtà sui 2,8 miliardi, in linea con una "politica di acquisizione" che "segue stringenti criteri finanziari, in particolare un return on investment (Roi) superiore al 10% in un orizzonte temporale di tre anni”. Nessuna porta chiusa, dunque, ma molta cautela.

La promozione di Citigroup (NYSE: C - notizie) per Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie)

Buone notizie arrivano anche per Ubi Banca. L’istituto guidato da Victor Massiah viene messo nella lente dagli esperti di Citigroup, che forniscono una raccomandazione ‘Buy’ (acquistare’) sul titolo e fissano un target price a 3,30 euro, che implica un potenziale rialzo del 35% rispetto alle quotazioni correnti. Gli analisti di Citigroup ritengono che Ubi (Taiwan OTC: 6562.TWO - notizie) sarà capace di creare valore grazie all’acquisizione delle ex Banca Etruria, Banca Marche e Chieti.

Inoltre, viene messo in evidenza nel report che il sentiment degli investitori sul titolo non riflette a sufficienza la qualità degli attivi della banca, e si sottolinea che Ubi è ben posizionata per migliorare nel tempo il livello delle coperture.

Ubs (Londra: 0QNR.L - notizie) vede bene BPER E Creval

Nonostante qualche presa di profitto oggi dopo i buoni risultati degli ultimi tempi, arrivano indicazioni positive degli analisti anche per BPER, che si vede riassegnare la raccomandazione ‘buy’ da un nuovo report di Ubs.

Per la banca d’affari, che associa nel giudizio positivo su Banca Popolare dell'Emilia Romagna anche Creval, la “riduzione delle preoccupazioni sistemiche sul comparto bancario italiano” e “ le speranze di M&A dopo l'ok delle assemblee di B.Popolare e B.P.Milano alla fusione" spiegano in parte le buone performance dell’ultimo periodo di Bper e Creval.

E d’altra parte la valutazione corrente tanto di Ubi quanto di Creval rimane “interessante". Questo, nonostante in generale l’eccessivo ottimismo su una nuova fase di fusioni sia “fuori luogo (almeno nel breve-medio termine) in quanto le banche dovranno prima concentrarsi sulla ristrutturazione standalone e sul rafforzamento del bilancio.” Focus anche sul peso del referendum e del dossier MPS sui prossimi mesi: “vediamo ancora del potenziale di rialzo su queste azioni (UBI e Creval)” si legge nel report, “legato a una possibile ulteriore normalizzazione del sentiment sul comparto bancario italiano nel caso in cui l'esito dei due eventi di rischio in vista fosse favorevole (referendum e piano di ristrutturazione di B.Mps)."

Dunque, gli esperti di UBS indicano per BPER un target price a 4,85 euro, con potenziale di rialzo di quasi il 15% rispetto alla quotazione di oggi alle 14.30, e guardano con fiducia all’assemblea del prossimo 26 novembre, durante la quale si discuterà la trasformazione della popolare in Società per Azioni.

Anche Equita conferma buy su Creval

Da segnalare che su Creval si concentrano oggi anche i colleghi di Equita Sim. Anche gli esperti della Sim milanese assegnano al titolo un target 'buy' e fissano un target price di 0,47 euro (0,45 euro la stima di Banca Imi), valutando positivamente le dichiarazioni del Presidente secondo cui è "opportuno aprire un tavolo con Pop Sondrio per studiare i numeri di un’eventuale integrazione.”

La view di Banca Imi su Banca Ifis (Londra: 0NBX.L - notizie)

Infine, giunge notizia che gli esperti di Banca Imi hanno avviato la copertura su Banca Ifis, attribuendo al titolo una raccomandazione ‘buy’ . Gli analisti, che spiegano la decisione di consigliare l'acquisto con il salto dimensionale garantito dall'acquisto di Ge Capital Interbanca, fissano il target price su Ifis a 28,8 euro, previsione che se corretta garantisce agli investitori un ritorno del 16% rispetto al prezzo attuale delle azioni. Si segnala che Banca Ifis ha già messo a segno un rally del 23% nell’ultimo mese e del 14% nei dodici mesi.

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