Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • Dow Jones

    38.503,69
    +263,71 (+0,69%)
     
  • Nasdaq

    15.696,64
    +245,33 (+1,59%)
     
  • Nikkei 225

    37.552,16
    +113,55 (+0,30%)
     
  • EUR/USD

    1,0704
    +0,0048 (+0,45%)
     
  • Bitcoin EUR

    61.990,43
    -176,14 (-0,28%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.426,91
    +12,15 (+0,86%)
     
  • HANG SENG

    16.828,93
    +317,24 (+1,92%)
     
  • S&P 500

    5.070,55
    +59,95 (+1,20%)
     

Piazza Affari: portafoglio post referendum. I titoli in e out

A Piazza Affari la seduta odierna prosegue all'insegna della volatilità, ma senza crolli, a dispetto di quanti avevano pronosticato una reazione molto negativa del mercato ad una vittoria del no al referendum.

Piazza Affari frenata da bancari e utilities dopo il referendum

L'indice Ftse Mib ha provato anche a salire, salvo poi tornare sui suoi passi e presentarsi negli ultimi minuti poco al di sotto dei 17.000 punti, con un ribasso dello 0,64%.
A frenare il nostro mercato è la negativa intonazione dei bancari, ma perdono terreno anche le utilities, visto che questi due settori più di altri sembrano risentire dell'esito consegnato dalle urne.

Le previsioni di Equita SIM all'indomani del voto

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Dopo la vittoria decisa del no alla riforma costituzionale proposta dal Governo, il premier Matteo Renzi ha rassegnato le dimissioni e ora si attendere di capire quale sarà l'evoluzione politica nel nostro Paese a breve.
Per gli analisti di Equita SIM lo scenario che sembra ragionevole è che il Governo ora sia guidato da un politico diverso da Matteo Renzi, con il mandato di cambiare la legge elettorale.

La SIM milanese si aspetta un allargamento dello spread BTP-Bund, una flessione dell'azionario e preoccupazione per l'operazione Banca Monte Paschi. Gli analisti prevedono che sia una penalizzazione dei titoli molto esposti al rischio Italia e di quelli sensibili ai tassi di interesse.

Due le blue chips che escono dal portafoglio

Alla luce di ciò gli esperti hanno apportato alcune modifiche al portafoglio raccomandato a Piazza Affari, azzerando il peso di A2A (EUREX: 928195.EX - notizie) e Atlantia (Londra: 0I2R.L - notizie) dopo l'esito del referendum. Per entrambi i titoli però viene confermata la raccomandazione "buy", con un target price a 1,41 euro per A2A e a 25,7 euro per Atlantia.

Ridotta l'esposizione a Bco Popolare, Telecom e Leonardo

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) portafoglio viene ridotto di 100 punti base il peso di Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) che resta un titolo da acquistare con un target price a 4,3 euro. Minore il taglio che ha interessato il peso di Telecom Italia (Amsterdam: TI6.AS - notizie) , nell'ordine di 50 basis points, con una raccomandazione ferma a "buy" e un fair value a 1,25 euro.

Tagliato di 50 punti base anche il peso di Leonardo-Finmeccanica che resta nel portafoglio principale con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 13,5 euro. Gli analisti credono che il profilo di rischio del titolo sia peggiorato, in quanto temono che la crisi di Governo possa rallentare il flusso di ordini dall'Italia per Leonardo-Finmeccanica. A ciò si aggiunga che il CEO del gruppo, Moretti, artefice del recente rilancio industriale, è stato elettro da Matteo Renzi e il Cda della società è in scadenza con l'approvazione del bilancio 2016.

Equita: più peso ad ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) , Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) e Prysmian (EUREX: 3056144.EX - notizie)

Equita SIM ha deciso di aumentare di 150 punti base il peso di ENI in portafoglio, con un rating "buy" e un target price a 15,5 euro. Sempre alla luce della vittoria del no gli analisti hanno incrementato di 100 punti base il peso di Luxottica e Prysmian, confermando per entrambi la raccomandazione "buy", con un fair value a 51 euro nel primo caso e a 24,8 euro nel secondo.

Bca Akros: i titoli più a rischio e quelli più difensivi ora

A segnalare i titoli da preferire e da evitare dopo la vittoria del no al referendum costituzionale sono anche gli analisti di Banca Akros. Il primo settore da monitorare con attenzione è quello finanziario visto che sarà influenzato dall'atteso aumento dello spread BTP-Bund. Secondo gli analisti i titoli più a rischio sono quelli del risparmio gestito con elevato beta, ma anche quelli delle banche che devono realizzare un aumento di capitale e si tratta di Banca Monte Paschi, Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Banca Carige (Dusseldorf: -BJ51.DU - notizie) .

Tra i finanziari ce ne sono alcuni più difensivi, ossia quelli con un basso beta come Poste Italiane (Dusseldorf: 29884131.DU - notizie) , FinecoBank (MDD: FBK.MDD - notizie) , Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) e Credem.
Al di fuori del comparto finanziario ci sono altri temi difensivi da non trascurare come CNH Industrial, Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) , Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) , STM, Campari (Milano: CPR.MI - notizie) , Luxottica, Fca, Exor, YNap e Prysmian.

Tra le blue chips a rischio Banca Akros segnala due energetici come ENI e Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) visto che l'instabilità politica in Italia potrebbe avere ricadute sulle loro opportunità a livello internazionale. Non diversa la situazione per Leonardo-Finmeccanica che dipende dalla spesa pubblica e dal sostegno del Governo negli accordi internazionali.

Infine, l'incertezza sul fronte politico potrebbe pesare anche sulle utilities locali come A2A, Acea, Hera e Iren (Londra: 0MUN.L - notizie) che di recente hanno dato vita ad una buona performance grazie alle riforme introdotte, ma le stesse potrebbe essere ritardate dopo le dimissioni di Renzi.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online