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Piazza Affari: semplice recupero o rialzo più consistente?

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gianvito D’Angelo, trader professionista che coniuga analisi intraday e multiday su futures, azioni e forex. Chi volesse contattare Gianvito D’Angelo può scrivere all’indirizzo email: supergianvi@gmail.com, oppure richiedere la sua amicizia su Facebook (NasdaqGS: FB - notizie) .

L'indice Ftse Mib ha avviato un bel recupero dai minimi in area 16.800 segnati la scorsa settimana. Ritiene sia stato raggiunto un livello da cui assistere ad una ripresa più duratura nel breve?

Se guardiamo il grafico daily del Ftse Mib, la discesa registrata durante la scorsa settimana, tranne il recupero nel finale, non ci fa ben sperare. C'è una piccola lieta nota rappresentata dal fatto che di solito il venerdì è associato ad una discesa, perchè se un mercato è long si tende a liquidare le posizioni.
Il Ftse Mib però venerdì scorso invece di scendere è salito, in parte per prese di profitto di posizioni short aperte, ma la candela della scorsa seduta ha creato un pattern che ha permesso ai corsi di mantenere la soglia dei 16.400 punti circa.

Il recupero partito da venerdì al momento non è un impulso rialzista e non sembra tale da poter riportare il Ftse Mib in area 24.000. Ricordiamo che con il famoso deficit di forza relativa di Piazza Affari, il raggiungimento di area 24.000 non sarebbe un segnale rialzista, ma al massimo sarebbe un target di posizioni long aperte su un orizzonte di breve e medio periodo.

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Per capire se quello in atto potrebbe essere in effetti un rialzo, bisognerà guardare ai futures Usa, La grossa discesa avuta a Piazza Affari non si vede sul mercato americano che, pur non salendo, non è sceso.
Se tutto quello che l'S&P500 ha fatto da area 2.070 ai minimi di 2.026, è tutto il ritracciamento, vuol dire che tutto sommato l'indice è ben impostato e non sembra che sull'area poco sotto i 2.100 punti si siano generate delle prese di profitto così imponenti da ipotizzare che l'S&P500 possa scendere.

Sono ottimista sul nostro indice non tanto per il fatto che il segnale lo da il Ftse Mib, quanto per il fatto che l'S&P500 non sembra essere pronto per una grossa discesa.
La volatilità in un certo senso si sta mantenendo bassa e questo di per sè è un fatto positivo e quindi di conseguenza questo gioca a favore del Ftse Mib.

Ragionando su un orizzonte temporale un po' più lungo, mi aspetto per gli indici americani e di conseguenza di riflesso sul nostro, un andamento simile a quello che si è avuto tra novembre e dicembre scorsi, con un'alternanza di grosse discese e grandi reazioni al rialzo.

Non mi aspetto nè che l'S&P500 rompa di getto i 2.100 punti e superi i massimi storici, nè grandi discese. In una diretta live di circa una settimana fa dicevo di aspettarmi l'S&P500 in un'area compresa tra la media a 100 e i 200 periodi, poco più in basso di dove sono arrivate le quotazioni ora.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore bancario come valuta l'attuale impostazione di Banca Popolare dell'Emilia Romagna e di Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) ?

Banca Popolare dell'Emilia Romagna sembra aver disegnato un doppio minimo la scorsa settimana e l'area compresa tra i 3,65 e i 3,75 euro pare stia facendo da supporto. Se allarghiamo l'orizzonte questa è stata un'area di precedenti minimi molto importanti da cui è iniziata la salita registrata nel 2015.

Il primo target al momento è in area 4,7 euro e visto che è stato segnato un massimo di swing in un'area compresa tra 5,2 e 5,4 euro, l'idea è che il titolo possa raggiungere prima i 4,7 euro e poi la soglia racchiusa tra i 5,2 e i 5,4 euro, fermo restando che al momento non prevedo obiettivi più ambiziosi essendo il trend di medio periodo ancora short.

Molto simile la situazione di Ubi Banca che presenta un doppio minimo ancora più preciso rispetto a quello di Banca Popolare dell'Emilia Romagna. Andando indietro nel tempo fino al 2012, troviamo un'area compresa tra 4,08 e 4,22 euro, corrispondente ai massimi di marzo e credo che Ubi Banca possa ambire al raggiungimento di questa soglia di prezzo.

Nel settore finanziario quali indicazioni operative ci può fornire per Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) e Banca Mediolanum? Quali sono i livelli di prezzo da seguire nel breve?

Azimut in un orizzonte di lungo periodo ha perso il trend durato dal 2012 al 2014, perchè il titolo da maggio 2015 si trova in una tendenza ribassista con massimi e minimi di swing discendenti.
La cosa un po' preoccupante è che sul finire del mese scorso la media mobile a 200 periodi ha fatto da resistenza in area 21,1/21,15 euro e se andiamo ad analizzare il passato notiamo che anche a novembre e dicembre scorsi la media a 200 è stata sporcata, ma di fatto ha tenuto sotto le quotazioni per solo 2-3 sedute.

Al momento il target al rialzo è abbastanza contenuto, su livelli di poco superiori alla media mobile a 200 periodi e mi riferisco all'area compresa tra 21,15 e 21,23 euro. Da lì vedremo se il mercato comprerà massimi e quindi creerà candele di espansione rialzista ed eventualmente potremmo correggere il titolo e cercare, anche su livelli più alti, nuovi ingressi long sulla debolezza.

Banca Mediolanum presenta un precedente trend long di lungo che si è tramutato in uno di medio short, ancora in vigore da metà dello scorso anno. Siamo in prossimità della media mobile a 200 periodi che nel passato più recente non sembra aver contenuto le quotazioni più di tanto.

Se andiamo ad analizzare il mese di marzo, notiamo che la media mobile sembra fare da resistenza dinamica. Oggi Banca Mediolanum ha toccato il livello coincidente con la media mobile a 200 periodi da cui ha ritracciato leggermente.

Visto che qui ci passa anche una trendline sui massimi discendenti, non sembra quello attuale un punto ideale per posizionarsi al rialzo, visto che il rapporto rischio-rendimento sarebbe abbastanza sfavorevole.
A meno che il titolo non dimostri una particolare forza, con un ritorno al di sopra dei 7,5 euro, tutta l'area compresa tra quest'ultimo livello e i 7 euro, potrebbe essere di distribuzione, con il rischio che si inneschi un potenziale trend short.
Per ora quindi Mediolanum (Amsterdam: 976622.AS - notizie) non sembra tra i più adatti per l'apertura di posizioni al rialzo.

Qual è il suo giudizio su Prysmian (Amsterdam: PY6.AS - notizie) che oggi sta provando a riconquistare area 20 euro?

Prysmian è uno dei titoli che sta mantenendo vivo un trend long perchè quello short che si è instaurato è su un orizzonte inferiore a quello di medio periodo. Su altre blue chips abbiamo una tendenza di medio che sta mettendo in crisi quella di lungo che è ancora long, nel caso di Prysmian il trend long è ancora pienamente in vigore.
Da metà dello scorso anno esiste una sequenza di massimi e minimi crescenti, ma in ottica di lungo periodo questa non sembra aver intaccato il trend long.

Se guardiamo al titolo più da vicino, la candela di oggi è di espansione e in qualche modo ci dice che Prysmian è forte. Difficilmente un titolo in trend short realizza performance come quella odierna, ma bisognerà comunque fare un po' attenzione perchè siamo su livelli di potenziale resistenza.
I rapporti di rischio-rendimento per Prysmian non sono pienamente a nostro favore, perchè su valori poco più alti di quelli attuali passa una trendline che funge da ostacolo.

Se dovessimo avere na candela simile a quell di oggi e i corsi arrivassero ad esempio a ridosso dei 21 euro, sicuramente sulla debolezza sarebbero da preferire posizioni long, ma per ora i livelli attuali sembrano più un target dei long e una potenziale area di distribuzione per gli short.

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